Nata a roma, frequenta la facoltà di architettura negli anni ’70 e si diploma allo ied in architettura e successivamente in fotografia.
La capacità progettuale acquisita negli studi di architettura e design l’accompagna nei 30 anni di professione come fotografa.
Negli anni’80 si afferma come una delle migliori fotografe-rock, mentre inizia anche a lavorare nella moda, per i principali settimanali italiani, per la pubblicità. Negli anni ‘90 colleziona una serie di interviste sulle principali riviste di fotografia (photo, progresso fotografico, fotografare, reflex, il fotografo, foto cult) e in rai (radio e tv), altre numerose recensioni negli anni su giornali e siti internet (il corriere della sera, il tempo, il messaggero, l’espresso, gq etc.), e diversi premi e riconoscimenti.
Dal ‘97 lavora con personalissima visione sul tema dell’acqua, con numerose mostre in italia, germania e francia, vari calendari d’autore, e workshop nei principali festival di fotografia.
Il corriere della sera nel 2008 la inserisce nella collezione foto box con le immagini dei più grandi maestri della fotografia internazionale.
Ha insegnato allo ied e in alcuni workshop al tff di massa marittima.
A partire da agosto 2011 è rappresentata dall’agenzia americana getty images.
In questi ultimi anni i temi della ricerca personale sono spesso riconducibili a tematiche ambientali assieme al food per la fotografia più commerciale.
Per i 100 anni di nikon-2017, una sua foto compare nel libro celebrativo dell’avvenimento :
“it’s a preminikon, it’s an icon” – (100 fotografi italiani per nikon)
Premi:
Premio alla carriera (con oliviero toscani e paola mattioli) – memorial mario giacomelli – sala conferenze del museo del sannio – benevento [29/11/2003].
Premio “una vita per la fotografia” – salone delle conferenze del comune di salerno [22/12/2003].
Premio nikon – photo show di roma [05/04/2005 ]
Premio internazionale golden prisma – “calendari d’autore” – pordenone [07/09/2007 ]
Premio della qualità creativa in fotografia professionale – tau visual – 3° class. Categoria nudo glamour e 1° class. Categoria food e menzioni d’onore:
– eccellenza di progetti specifici
– carriera con eccellenza creativa nel corso degli anni
[07/07/2008 ]
1° premio al lucca digital photo fest2008 per il video “lo straripamento”
“la poesia fluida e al contempo l’inarrestabile forza dinamica dell’acqua nella sua essenza di interrelazione con la vita sembra l’elemento portante del lavoro della savarese. In realtà l’eccellenza espressiva di patrizia muove su 1000 altre vie” (roberto tomesani, tau visual)
38 anni di fotografie
Nata a roma, dopo la maturità classica me ne vado per un po’a parigi perché la mia città mi sta stretta, una bella esperienza bohémien in una parigi studentesca ancora in agitazione dal post sessantotto.
Poi roma, facoltà di architettura, ied, e con un background di studi sulla progettazione e l’immagine grafica, mi sono poi trovata quasi in maniera inaspettata a lavorare con la fotografia, iniziando prima con le foto di architettura per gli esami all’università e poi con le foto ai concerti come inviata del giornale “ciao 2001”.
Cominciando a vendere le foto dei concerti agli altri giornali si è ampliato il giro e ho cominciato a lavorare anche con l’espresso con servizi posati o da costruire in studio con modelli e modelle.
Entro a far parte della contrasto. Il lavoro di studio è stato molto intenso negli anni 80, in contemporanea con quello nello show business. Tournée con le rockstars e le band,
E poi foto di ballerini e uomini famosi per una ricerca personale sul nudo maschile, con relative interviste su magazines e tv.
La moda: mi sono molto divertita a lavorare tre anni per un giornale di moda parallelo a vogue bambini, assieme a qualche servizio per stilisti vari.
Cercavo la novità e ho sperimentato con piacere nuove strade.
Nel 1984 sono stata inviata alle olimpiadi di l.a. Per documentarne il contorno dall’agenzia milanese omega fotocronache.
Spaziando in molte direzioni sono tornata a lavorare per quel mondo del design e architettura che avevo abbandonato per fare la fotografa professionista, con foto per le industrie, con cataloghi e calendari d’autore (calendari aziendali che poi ho progettato ed eseguito dal 1998 al 2017, incluso uno per la polizia di stato),
Un’altra bella esperienza e un salto in avanti. Tempi in cui si lavorava in analogico con hasselblad e banco ottico e si cercavano eccellenza formale e qualità tecnica.
I calendari per la teuco, del gruppo guzzini, sono stati tra i lavori più belli e soprattutto innovativi per l’inizio degli anni 2000.
Ho progettato e scattato foto per molti calendari aziendali, dal 1998 al 2016, tra cui molti su roma per l’ed. Colombo e la sua tipografia per la camera dei deputati. Per questo cliente ho curato un’edizione del famoso libro di cucina “il talismano della felicità”, foto analogiche con il banco ottico.
Tra gli anni 90 e inizio 2000 ho ricevuto i miei primi premi e molte altre interviste e pubblicazioni.
Ho insegnato allo ied per due anni.
La trasformazione dall’analogico al digitale è stata per me, ancora una volta, motivo per nuovi spunti, nuove procedure e progettazioni. Ho partecipato a festival importanti di fotografia, fatto diverse mostre in giro per l’italia e l’europa. Partecipato ad aste benefiche e non, nel circuito fine art. Tramite una galleria americana di san francisco ho avuto una pubblicazione su b&white, rivista di settore.
Una mia foto appare nella raccolta a schede (una immagine per fotografo) del corriere, intitolata “foto box– le immagini dei grandi maestri della fotografia internazionale”.
Poi, dopo un momento di arresto per motivi di salute, ricomincio, con gambe nuove (nel vero senso della parola) a progettare storie fotografiche. Scatto foto a km zero, pubblico il libro “minimal- foto in 1metroquadro” che segna l’inizio di foto rigorosamente semplici, essenziali, spesso di food.
Mi distribuisce ora getty images, la più grande agenzia di immagini a livello mondiale.
Sono sempre entusiasta, osservatrice e creativa, pronta sempre a ricominciare con nuovi progetti, non mi fermo mai. Nel 2017, in occasione dei 100 anni di nikon, la nital italia ha stampato un librone celebrativo con 100 foto di fotografi, e ho avuto l’onore di essere tra questi.
Da aprile 2017, mi sono trasferita da roma in un piccolo borgo umbro, stravolgendo nuovamente la vita privata e lavorativa, e qui, a lugnano in teverina, sto organizzando un nuovo festival di fotografia con particolare attenzione all’ambiente.
Nel 2017 anche ho creato un’associazione culturale, il lentisco, che sostiene il festival e che promuoverà una maggiore attenzione alla fotografia e cercherà di diffondere notizie sulle problematiche ambientali gravi e urgenti che riguardano tutti. La natura è sempre stata tra i miei interessi: luce, mare, acqua, campagna… sono presenti nelle mie immagini e anche nei miei attuali progetti di composizioni grafiche.
Da un’intervista sulla rivista reflex:
Il libro “minimal-foto in un metro quadro” come una meditazione zen – la catalogazione di forme e colori è un esercizio alla calma e, unito alla ricerca grafica, è un training creativo. Quasi un’antica pratica magica per comporre ‘mandala’ naturali, o piccoli giardini zen. Penso agli antichi erbari, compendi di forme e virtù, e compongo mini collezioni con uno sguardo che va oltre la quotidianeità dell’oggetto. E riporto qui qualcosa che scrissi per un’intervista di anni fa, con nikon: “mi piace l’intreccio tra razionalità e istinto, partire da uno per lasciarsi trasportare dall’altro, in galleggiamento virtuale, in assenza di gravità. Rincorrere evanescenti e sottili sortilegi di luce qua e là, punti e linee, piccole architetture dello spazio…”. E oggi, ascoltare l’essenza tra me e le cose, catturarla in uno scatto, rassicura l’ansia, una specie di meditazione zen.
Uno dei miei maestri di riferimenti nel metodo progettuale è sicuramente bruno munari,
Portatore di “una rivoluzione gentile, nata da un grande senso di civiltà, un’etica profonda della responsabilità collettiva, che lo fa essere instancabile divulgatore e pedagogo appassionato. Dove la decostruzione dei meccanismi convenzionali del pensiero si incontra da un lato con la scienza e dall’altro con l’illuminazione zen che rivela l’invisibile attraverso l’essenzialità del gesto poetico che trasfigura. “da cosa nasce cosa“, da un nulla, uno strappo, una piega, un filo, un po’ d’inchiostro su un torsolo di lattuga…
(commento tratto dal sito magazzininesistenti.it)