Se nei decenni roma ha puntato sulla gomma e non sul ferro, se ha scelto come mezzo primario di spostamento l’autobus e non la metro, è per miopia e mancanza di strategia. Si è preferito il vettore che si dimena nel traffico al posto di quello che sfreccia autonomo. Quello con la capienza del cucchiaino e non del mestolo. E tutto il sistema infrastrutturale su rotaia lo si è improvvisato: uno snodo mancato, un bivio sbagliato, una stazione deserta, una galleria abbandonata, chilometri di binari morti, una nuova metro realizzata a singhiozzo, e tante tante potenzialità inespresse.
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