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Lillo Giglia

Casa cupardo - Favara (AG)

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Una casa isolata, una villa nell'entroterra agrigentino, con la prospettiva in lontananza che riluce dell'orientamento verso il mar mediterraneo, e con un riferimento storico-monumentale di rilievo per la prossimità con la valle dei templi a pochi chilometri di distanza. La vista prospettica e il declivio del terreno introducono gli elementi del progetto, che radica i volumi in un'architettura di rigore geometrico: articolare i volumi della villa con razionalità e principi d'eleganza, secondo obiettivi di chiarezza compositiva. I volumi si intersecano, per identificare spazi che condensano una relazione dilatata fra interni ed esterni, nella priorità delle visuali prospettiche. L'architettura della villa si compone per coniugazione di volumi, per differenze nel colore - fra candore del bianco mediterraneo e grigio materico di pareti piene -, per intersezioni che costruiscono uno schema di riferimenti e accenti nella composizione. Pareti piene ed improvvise aperture, che accorpano la luce e dilatano gli spazi, in relazione visiva verso il paesaggio, in relazione coesa fra interno ed esterno. La villa si erge sul terreno, in una relazione complessa fra evidenza dei volumi e mediazione col terreno, in quanto appoggiandosi al declivio il livello inferiore si predispone ed intende come il basamento dell'intera villa. Rigore compositivo, fra volumi che si addensano e volumi che si rendono trasparenti, nella correlazione e nelle mediazioni fra interno ed esterno. Volumi che sottolineano la struttura compositiva della villa, proiettandosi in spazi aperti e spazi coperti; elementi architettonici che suggeriscono una griglia formale: il volume verticale grigio del camino che sporge su una sezione compatta di parete si contrappone alla densa orizzontalità del parapetto per il balcone aggettante e alla cornice della soletta di copertura. Il prospetto verso l'ampiezza del paesaggio si definisce nei rapporti fra gli elementi (aggetti, densità materiche, i vuoti delle finestre incassate), nella sommatoria di relazioni geometriche che compongono principi di coniugazione fra nuclei potenzialmente conflittuali. Al piano inferiore, addossato al declivio del terreno, si situano gli spazi per la zona notte, con due stanze da letto, e un'area secondaria di soggiorno: la relazione con il paesaggio direziona gli ambienti, verso gli spazi esterni aperti, con finestre per le stanze da letto profondamente incassate nelle pareti e con una vetrata ampia nella zona secondaria di soggiorno, che si connette con lo spazio aperto protetto dall'aggetto del piano superiore, ad estendere l'area di vivibilità fino all'esterno. Al piano superiore, lo schema di pianta aggrega una piccola cucina ad un ampio ambiente per soggiorno e pranzo, dotato di camino. L'elemento ordinatore dominante per il livello superiore si definisce nella connessione fra terrazza coperta e soggiorno: l'espansione dello spazio di relazione determina un accento volumetrico, fra consistenza materica e forma virtuale, che si allunga nel paesaggio attraverso il balcone aggettante. Rigore ed impulso decorativo: come i prospetti vivono di correlazioni fra volumi e materie che si riconducono ad uno schema ordinatore, negli interni si determinano compresenze e connessioni che fanno interagire gli elementi, come, ad esempio, fra attenuazione dei toni nelle pareti interne e decoro multicolore nelle porzioni in ceramica tradizionale, fra compattezza ed ariosità nella scala interna.
 
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