Rotonda stradale mirage - Pavullo nel Frignano (MO)
Una rotonda per la ceramica e il territorio.
La ceramica e il territorio di pavullo. Un rapporto imprescindibile; che vuole manifestarsi attraverso un nuovo elemento caratterizzante.
Il progetto della struttura parte da questa premessa, nella consapevolezza di operare in un contesto dall’alto pregio paesaggistico ricco di elementi caratterizzanti e storicizzati. L’oggetto disegnato si pone l’obiettivo di inserirsi nel contesto, adagiandosi delicatamente e avendo l’ambizione di creare un dialogo formale con le importanti preesistenze locali, senza però stilizzarle o citarle espressamente, il ponte, il castello, etc. L’oggetto vuole essere una nuova identità autonoma, capace di guardare indietro, ma soprattutto avanti, con una proiezione nel futuro, di cui l’attacco al cielo della struttura, ne è il manifesto.
La genesi dell’oggetto avviene nell’acqua, che oltre a essere un elemento qualificante del luogo è un elemento imprescindibile nel processo di realizzazione delle superfici ceramiche. Lo sviluppo prosegue con un andamento a spirale concentrica, con raggio e altezza massima di 12 metri. Dodici sono anche le parti in cui è stato suddiviso radialmente l’oggetto, sviluppando altrettante superfici. Leggere e sottili nella percezione, ma contemporaneamente solide e spessorate come il materiale ceramico che le costituisce. Le superfici della spirale si consegnano al luogo contribuendo a disegnare il paesaggio, unitamente ai loro sostegni in cor-ten a sezione variabile, i quali partecipano al disegno dell’opera sotto forma di presenza discreta e valorizzante.
Molta rilevanza è stata data alle scelte cromatiche, che hanno rivolto l’attenzione verso cromie ricorrenti nel paesaggio oltre che caratterizzanti il prodotto mirage.
Anche l’abbinamento dell’ acciaio cort-ten per i sostegni parte da questo presupposto, poiché è un materiale senza tempo e capace di contestualizzarsi e armonizzarsi a livello strutturale, formale e cromatico. Inoltre l’accostamento del materiale alla ceramica vuole sottolineare la capacità e la duttilità dell’elemento ceramico nel legarsi con altri materiali, così come avviene quotidianamente nell’uso dei prodotti in ambito architettonico.
L’oggetto è concepito per essere visto in movimento, quasi sempre a bordo delle vetture, e vuole “guidare” ed esaltare questa sua peculiarità attraverso l’andamento a spirale e la realizzazione di una barriera permeabile alla vista e alla percezione del paesaggio, che offre al passante un importante vibrazione percettiva, in costante evoluzione. L’andamento a spirale della struttura, vuole esaltare la morfologia articolata del territorio, e la presenza del rivestimento ceramico, sia nella parte superiore che inferiore, rendono costantemente percettibile l’essenza ceramica che compone la rotonda.
La spirale parte dall’acqua, guarda lo stabilimento e punta verso “l’infinito” a testimonianza dell’indissolubile rapporto tra la ceramica e il territorio, che continuerà nel tempo in ogni direzione ancora possibile.
L’oggetto nel suo complesso può sembrare tante cose, banalmente una spirale, la stilizzazione del dna, una rampa di lancio, un orologio con una lancetta fissa che punta sempre verso mirage, etc., ma in fondo è bello pensare che chiunque possa vederci qualcosa di diverso, stimolato dalle vibrazioni percettive di un oggetto fermo, ma in continuo divenire.
L’acqua e la luce nella rotonda
Per esaltare le caratteristiche dell’oggetto si è optato per due elementi primari: l’acqua e la luce, che possono essere azionati a richiesta in base alle circostanze. La base della rotonda è concepita come uno strato di acqua che fa nascere la spirale e al contempo si presta alla realizzazione di effetti scenografici quali, lo spruzzo di acqua dal basso verso l’alto, nell’elemento centrale e/o l’effetto lama d’acqua a cascata, che disegna un “muro” d’acqua seguendo la spirale. La rotonda è stata pensata anche come lanterna notturna capace di disegnare e caratterizzare il luogo ponendosi come riferimento.
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