Restauro - Roma (RM)
Gli edifici nascono e crescono, vivono e muoiono e, come gli esseri umani, si ammalano. L’ architetto, “medico degli edifici”, applica all’ edificio malato idee e concetti noti per esperienze dirette o indirette di cure mediche. Si potrebbe dire, paradossalmente, che l’ edificio, a suo modo, soffre di ritenzione idrica , traspirazione, sudorazione, colesterolo, malattie della pelle, artrite, fratture, osteoporosi. Appare diffuso l’ errore sia tecnico che “filosofico” di reprimere o mascherare i sintomi piuttosto che operare sulle cause. La procedura (il protocollo di cura) che mi sembra corretta prevede invece la ricerca preliminare sulla storia del fabbricato anche se è una storia minore, sugli autori o almeno sull’ epoca di costruzione, sulle tecniche in uso al tempo, sulle modifiche apportate visibili o storicizzate ed ogni altro aspetto ritenuto utile che ci metta in confidenza con il “paziente”.
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