Gianpiero Conserva Architetto

Abitazione monofamiliare a schiera ubicata nella parte nordest del comune di mesagne (br). Si inserisce in un lotto di forma trapezoidale che, insieme ad altri fattori del sito, tra cui l’orientamento, è all’origine del risultato plastico del progetto che gioca sui forti contrasti di luce e ombra. L’utilizzo di elementi quali pergole, pensiline in acciaio e vetro, fioriere, pietra di rivestimento e pochi campi di colore, contribuisce a tracciare segni di vivacità sui piani e volumi bianchi.

La disposizione della casa sul terreno tiene conto di criteri tipologici e insediativi tradizionali di diversi luoghi della campagna pugliese, con due corpi di fabbrica allineati e paralleli all’andamento delle curve di livello, posizionati in un poggio rialzato del terreno e destinati all’abitazione principale e ad una piccola dependance. L’asse principale delle due case è orientato in direzione nordovest-sudest e la loro posizione sul terreno in pendenza, è tale che a valle siano visibili due piani fuori terra, mentre a monte uno solo. La casa reinterpreta la tipologia e il linguaggio delle case rurali del nostro territorio. Gli ambienti sono disposti allineati lungo i due affacci principali come sequenza di cellule modulari allacciate ed hanno tutti l’accesso diretto, ai due livelli, allo spazio esterno, vera e propria espansione dello spazio domestico. Il prospetto a sudovest è alto un solo piano, sbilanciando così la proporzione in lunghezza maggiormente sottolineata dall’alternanza di pietra e intonaco. è prevalentemente murario e compatto e interrotto solo dal belvedere tra le due case e dal giardino d’inverno di ingresso all’abitazione più grande. Il prospetto opposto, alto due piani, è visibile anche a distanza dalla campagna ed è composto di campiture di intonaco di calce bianca, di campiture colorate con ossidi naturali e di pannelli prefabbricati di cemento armato a vista. L’edificio è in muratura portante continua realizzata in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso posati su nastri di fondazione in cemento armato; il solaio intermedio è in laterocemento mentre la copertura è stata risolta con una volta a botte a sesto ribassato, realizzata con conci scatolari di multistrato di abete. L’isolamento termico è stato realizzato con uno strato di pannelli coibenti e una fodera esterna di muratura o di pannelli in cemento a vista. I serramenti sono in legno lamellare, protetti da persiane scorrevoli in lamelle di legno montate su telai in ferro zincato a caldo.

Il progetto prevede l’ampliamento del costruito esistente e la realizzazione di alcune verande, pensiline e muri esterni a delimitazione degli spazi aperti, nonché la modifica degli spazi interni dell’abitazione. Il ridisegno delle verande e dei muri d’ambito delle stesse, permette di attribuire al fabbricato un aspetto architettonico consono con la tradizionale immagine dell’architettura rurale pugliese, fatta di grandi superfici murarie per lo più bianche e di limitate incavature ombrose delle forme e dimensioni più diverse. Il riferimento alla tradizione architettonica tuttavia non prescinde dall’uso del linguaggio e delle tecniche dell’architettura contemporanea, sottolineata dall’introduzione di improvvise aperture zenitali di luce naturale all’interno delle profonde ombre delle verande.

L’edificio dei servizi si compone di parti distinte gestibili con criteri di relativa autonomia: il nucleo relativo al canile sanitario provvisto di infermeria, sala operatoria e degenza, uffici amministrativi e servizi igienici; il nucleo del canile rifugio con una locale per la preparazione dei pasti, il deposito per disinfettanti e mangimi, un ufficio, un locale per la manutenzione, gli spogliatoi degli addetti e i locali tecnici; un piccolo alloggio per il custode e una sala didattica. Il progetto del nuovo canile municipale di monopoli si poneva l’obiettivo fondamentale di sostituire la struttura esistente con una del tutto nuova, conforme alle normative regionali e nazionali vigenti. In secondo luogo si è perseguita l’intenzione di riqualificare le aree interessate dall'intervento, poiché fortemente compromesse dalla presenza del depuratore e dai conseguenti fenomeni di marginalizzazione, abbandono e degrado.

Camino prefabbricato rivestito in marmo e cartongesso. La parte inferiore è costituita da marmo travertino stuccato e levigato, con tagli a 45° per avere un incollaggio a spigolo vivo. Il volume superiore è modellato con cartongesso, in particolare la l è rifinita con una pittura decorativa, la parte superiore con dello stucco spatolato colore rosso.