La falegnameria caccia & carrara, nel massimo rispetto per l'ambiente, utilizza esclusivamente vernici all'acqua.
Per questo motivo si avvale della collaborazione della principale ditta operante sul mercato italiano, l' austriaca adler.
La adler, maggior azienda austriaca di vernici per legno, è stata fondata nel 1934 da johann berghofer.
Anni di sviluppo hanno portato, sotto la direzione del figlio ing. Günther, la adler a ricoprire il ruolo di leader tra le aziende europee per quanto riguarda i prodotti in base acquosa.
L'impregnante e la vernice adler sono a base di resine disperse in acqua. Sono quindi stati eliminati tutti quei solventi che nuocciono all'ambiente e garantiscono un'assoluta atossicità nei confronti dell'ambiente interno alla casa per proteggere quanti vi abitano. La stessa azienda produttrice delle vernici utilizzate la adler, è una delle pochissime aziende chimiche europee certificate secondo iso 14001 per la qualità ambientale. Per questo i prodotti adler proteggeranno e abbelliranno il vostro serramento nel rispetto dell'ambiente e della vostra salute.
I principali fattori di degrado del legno e del film di verniciatura sono i raggi ultravioletti, i funghi dell'azzurramento e della marcescenza, l'alta temperatura e l'umidità. Per garantire la massima protezione e durata dei vostri serramenti le vernici adler contengono speciali filtri uv ad alta protezione e dei pigmenti che evitano il degrado del legno superficiale impedendo il distacco della vernice. Garantita dal conseguimento della certificazione secondo severe normative tedesche e austriache. La vernice adler è termoplastica per cui all'aumentare della temperatura diventa più elastica sopportando meglio i piccoli movimenti del legno. I nostri prodotti sono infine traspiranti e lasciano respirare il legno consentendo all'umidità di uscire dal film senza causarne il rigonfiamento e quindi la rottura.
Descrizione:vernici
La falegnameria caccia & carrara, nel massimo rispetto per l'ambiente, utilizza esclusivamente vernici all'acqua.
Per questo motivo si avvale della collaborazione della principale ditta operante sul mercato italiano, l' austriaca adler.
La adler, maggior azienda austriaca di vernici per legno, è stata fondata nel 1934 da johann berghofer.
Anni di sviluppo hanno portato, sotto la direzione del figlio ing. Günther, la adler a ricoprire il ruolo di leader tra le aziende europee per quanto riguarda i prodotti in base acquosa.
L'impregnante e la vernice adler sono a base di resine disperse in acqua. Sono quindi stati eliminati tutti quei solventi che nuocciono all'ambiente e garantiscono un'assoluta atossicità nei confronti dell'ambiente interno alla casa per proteggere quanti vi abitano. La stessa azienda produttrice delle vernici utilizzate la adler, è una delle pochissime aziende chimiche europee certificate secondo iso 14001 per la qualità ambientale. Per questo i prodotti adler proteggeranno e abbelliranno il vostro serramento nel rispetto dell'ambiente e della vostra salute.
I principali fattori di degrado del legno e del film di verniciatura sono i raggi ultravioletti, i funghi dell'azzurramento e della marcescenza, l'alta temperatura e l'umidità. Per garantire la massima protezione e durata dei vostri serramenti le vernici adler contengono speciali filtri uv ad alta protezione e dei pigmenti che evitano il degrado del legno superficiale impedendo il distacco della vernice. Garantita dal conseguimento della certificazione secondo severe normative tedesche e austriache. La vernice adler è termoplastica per cui all'aumentare della temperatura diventa più elastica sopportando meglio i piccoli movimenti del legno. I nostri prodotti sono infine traspiranti e lasciano respirare il legno consentendo all'umidità di uscire dal film senza causarne il rigonfiamento e quindi la rottura.
Come scegliere la giusta vernice
Questa foto riproduce due schermi oscuranti esterni.
Per valutare la durata delle vernici è stato allestito un campo di prova, all'interno del quale sono stati collocati i due serramenti senza alcuna protezione dalle intemperie, inclinati di 45° ed orientati a sud. In un anno di esposizione in queste condizioni si realizza la sollecitazione che avrebbero normalmente i serramenti montati a parete in 3-5 anni a seconda dell'ambiente climatico.
I due schermi oscuranti riportati in copertina sono circa coetanei come esposizione; il serramento di destra e verniciato con il ciclo adler, l'altro no!
Introduzione
I metodi e le ragioni per scegliere la giusta vernice
Le caratteristiche dell'impregnante
Le caratteristiche della vernice
Le certificazioni
Conclusioni
Il catas
Requisiti tecnici
Introduzione
Quando ho cominciato a lavorare nel settore della verniciatura del legno non mi sono affatto stupito verificando che molti utilizzatori non sapessero cosa fosse una vernice e in base a quali requisiti si dovesse compiere la scelta tra i vari prodotti che il mercato offre.
Infatti, i serramentisti pensano alla verniciatura come ad una cosa scomoda seppur indispensabile e necessaria ed evitano di approfondire l'argomento nella stessa misura in cui le persone comuni non si preoccupano di sapere perché il colore del cielo è azzurro oppure perché d'inverno, che notoriamente è più freddo, non scende mai la grandine.
Sembra che gli operatori considerino le vernici tutte più o meno uguali e che, non essendoci nessuna possibilità reale e scientifica di verificare o migliorare la qualità, sia inutile investire tempo e risorse nel scegliere i giusti prodotti e le migliori condizioni di applicazione ed essiccazione. Eppure basterebbero poche e semplici informazioni per garantire alla verniciatura delle finestre un salto qualitativo notevole.
Sarò un illuso ma io non rinuncio a questo aspetto divulgativo nella certezza che solo una persona informata possa compiere le giuste scelte, e con questo scopo mi sono dedicato a scrivere questo breve fascicolo.
Dott. Paolo ambrosi
Csb f.lli straudi s.p.a.
Direttore tecnico - divisione adler
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I metodi e le ragioni per scegliere la giusta vernice
"come scegliere la vernice giusta per i serramenti?"
Voglio ricordare che la vernice è la miscela dei seguenti componenti:
Resine + solvente + pigmenti + additivi
Nella verniciatura dei serramenti tutti hanno capito che i prodotti ad acqua sono migliori di quelli tradizionali, ma questo concetto non è generalizzabile.
Infatti, non è l'acqua che da le prestazioni ma quel sottile strato di resina, il quale applicato sul pezzo, dopo essiccazione, forma una pellicola solida in grado di proteggere ed abbellire il legno.
Sono dunque le resine e le condizioni di essiccazione con le quali il film si forma a garantire la qualità della verniciatura, non il tipo di solvente!
La conseguenza è che non basta scegliere tra vernici ad acqua e vernici al solvente ma ci si deve concentrare sul tipo di resine impiegate e sulle prestazioni del film essiccato.
Questo problema, è stato a lungo trascurato dai produttori di serramenti i quali hanno invece il merito di aver affrontato e risolto brillantemente aspetti molto più complessi di design e produzione ma meno importanti per quanto riguardava la richiesta del cliente finale.
Infatti, l'importanza di un problema non viene decisa dagli operatori ma valutata dal mercato e per capire quanto sia importante una verniciatura durevole e di facile manutenzione sui serramenti esterni in legno basta meditare sul seguente dato storico:
Nel 1974 i serramenti in legno sul mercato italiano erano il 67% nel 1997 si sono ridotti al 54% lasciando ai materiali alternativi come plastica e alluminio uno spazio sempre maggiore (fonte federlegno arredo).
E' da tutti riconosciuto che la ragione di questo spostamento di mercato è principalmente riconducibile al fatto che sono state utilizzate per la protezione del legno vernici che duravano assai poco e che richiedevano una manutenzione molto onerosa.
Io stesso ho avuto a riguardo un'esperienza molto attuale e significativa.
Proprio mentre scrivevo questa breve introduzione mi trovavo in una località marina delle marche in un appartamento che avevo affittato.
Gli schermi oscuranti esterni erano già molto rovinati (fig. 1) sebbene la costruzione fosse recente. Così ho voluto discuterne con il proprietario il quale mi ha rivelato che i serramenti, nonostante le condizioni in cui apparivano, erano stati costruiti solo 5 anni prima, che era molto insoddisfatto del risultato e che invece di procedere al rifacimento avrebbe atteso ancora qualche anno e li avrebbe sostituiti con materiali alternativi al legno. Così involontariamente ho trovato un altro cliente che avrebbe abbandonato il legno e con lui probabilmente quanti avessero chiesto il suo parere.
Ciò nonostante io so con certezza e per la forza dell'esperienza che con una buona vernice ed una buona verniciatura questo si sarebbe potuto certamente evitare ed il signore in questione avrebbe potuto essere un cliente contento e soddisfatto.
Ora, alle soglie del 2000 abbiamo a disposizione informazioni, tecniche e prodotti in grado non solo di aumentare notevolmente la durata di un film protettivo sul legno all'esterno ma di dare addirittura al cliente finale una garanzia scritta di almeno 4 o 5 anni nelle condizioni di massima esposizione, eppure il mercato dei serramenti continua a sottovalutare questo aspetto concentrandosi piuttosto sul costo della vernice.
La cosa che più stupisce è che in settori alternativi questa presa di coscienza è già avvenuta con ottimi risultati.
Basti ad esempio guardare il settore delle automobili: fino a qualche anno fa la durata della vernice era un argomento molto delicato e controverso ma in questo campo i produttori hanno dimostrato una sensibilità maggiore ed oggi quasi tutte le marche di autovetture propongono una garanzia sulla verniciatura che prima sembrava impossibile.
Perché questo non è successo nel settore del serramento in legno?
Perché solo pochi produttori hanno cercato i prodotti e le strategie in grado di aumentare la durata dei serramenti all'esterno?
Mi sono spesso posto queste domande ed ho cercato anche di confrontarmi con gli utilizzatori fino a giungere alla conclusione che una gran parte dei serramentisti, acquistano vernici con scarsa possibilità di durata non solo per una spicciola economia di produzione ma semplicemente perché hanno poche conoscenze sulle modalità e sugli aspetti tecnici che devono essere valutati per scegliere un buon prodotto.
In buona sostanza succede a loro quello che è successo ai miei compagni di cena per cui viene data per scontata la più o meno scarsa durata della vernice per serramenti e si accontentano di poche e vaghe rassicurazioni da parte di chi vende senza cercare alcun tipo di verifica, concentrandosi invece sui dettagli economici che sono più facili da valutare.
A queste scelte sbagliate va la responsabilità della contrazione dei serramenti in legno, ma ora c'è anche un nuovo aspetto che dovrebbe ulteriormente scoraggiare atteggiamenti di questo tipo; sappiamo tutti, infatti, che il margine di guadagno su di un infisso si è notevolmente abbassato ed un eventuale reclamo che riduca ulteriormente la quantità di denaro che si porta in azienda può mangiarsi il ricavo di un lungo periodo di lavoro.
Poiché durata e difetti di verniciatura sono tra le contestazioni più frequenti, si dovrebbero assolutamente evitare.
Se io fossi un serramentista dunque non mi accontenterei più delle rassicurazioni superficiali e necessariamente poco obiettive di chi vende la vernice ma cercherei di valutare la qualità del prodotto in modo più scientifico ed oggettivo.
Per fare questo bisogna chiarire quali siano le caratteristiche che vanno controllate ed i sistemi di verifica.
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Le caratteristiche dell'impregnante
Per quanto riguarda 'impregnante si dovrà controllare:
Fig.2 - per fare alcune valutazioni almeno di tipo quantitativo sul residuo secco di un impregnante è sufficiente versarne una quantità nota (es. 100 gr) su di un piatto di plastica e quindi esporre il piatto all'aria. Ben presto la parte volatile, sia acqua o solvente, evaporerà e nel piatto rimarrà la frazione secca
La sua capacità di impedire lo sviluppo dei funghi verificando che sia certificato secondo en 152 contro i funghi dell'azzurramento ed en 115 contro i funghi della marcescenza.
Inoltre l'impregnante deve proteggere il supporto dall'azione degradativa dei raggi ultravioletti e quindi si dovrà controllare che le tinte contengano un'adeguata quantità di pigmenti i quali devono essere assolutamente stabili alla luce.
Infine si dovrà valutare la capacità dell'impregnante di favorire l'ancoraggio della pellicola controllando la quantità e qualità delle resine che compongono il suo residuo secco (fig. 2).
Sugli aspetti qualitativi dell'impregnante non mi dilungherò perchè questo fascicolo è dedicato ai sistemi di valutazione della vernice trasparente.
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Le caratteristiche della vernice
Per quanto riguarda le vernici altre sono le caratteristiche che devono assolutamente essere valutate da coloro che acquistano un prodotto per capire prima di tutto la sua idoneità ad un determinato impiego e poi per avere una visione chiara del rapporto tra le prestazioni ed il prezzo richiesto.
Fig.3 - ogni serramentista potrebbe costruirsi un piccolo campo di prova come quello rappresentato in fotografia. Si tratta di un lavoro semplice ed utile perché consente di mostrare al cliente la durata reale della vernice che si usa e le prove che vengono condotte. Bisognerà controllare l'esposizione verso sud e l'inclinazione a circa 45°. E' utile ricordare che l'invecchiamento che apparirà sui pezzi così esposti dopo un anno corrisponde a circa 5 anni del serramento in parete.
Alcuni requisiti vanno valutati sul pezzo verniciato dopo esposizione all'esterno in condizioni di massima sollecitazione. Dal punto di vista pratico, nel caso si vogliano fare queste valutazioni personalmente nella propria azienda, si devono produrre delle tavolette di legno da 20x10 cm ricavandole tutte da una stessa tavola in modo da evitare delle influenze legate al tipo di supporto. Quindi si applica l'impregnante e la vernice seguendo le istruzioni riportate nella scheda tecnica del produttore e si lasciano essiccare i campioni in ambiente protetto per almeno una settimana. I campioni così preparati vanno esposti all'esterno orientando la faccia verniciata verso sud controllando che durante la giornata ricevano la massima insolazione possibile (fig, 3).
Questa situazione espone il pezzo alla massima sollecitazione possibile e già dopo 1 anno si possono fare le prime valutazioni significative.
Norma di riferimento: pr en 927/5
Si potranno così fare le seguenti verifiche:
Perdita di brillantezza; si valuta la tendenza della vernice ad opacizzare. Dal punto di vista pratico si preparano due tavolette verniciate con lo stesso prodotto e, mentre una viene esposta all'esterno nelle condizioni suggerite, 'altra si mantiene in un luogo interno riparato. Dopo invecchiamento di almeno 1 anno agli agenti atmosferici si confrontano i due campioni e si valuta la perdita di brillantezza della tavoletta esposta. Va da se che se la differenza è notevole quel tipo di vernice sarà da scartare.
Volendo fare la prova seguendo una normativa che standardizza le variabili in gioco si dovrà fare riferimento alla norma iso 2615.
Cambiamento di colore; questa prova serve sia per gli smalti che per le vernici trasparenti. Nel caso degli smalti si valuta la variazione di colore dovuta allo sbiadimento dei pigmenti, meno assai frequente che provoca molte contestazioni da parte del cliente finale; nel caso delle vernici trasparenti si valuta invece l'ingiallimento o ingrigimento della tinta.
Anche in questo caso la verifica viene fatta comparando il campione esposto con quello che è rimasto protetto. Norma di riferimento 150 7724.
Formazione di bolle e/o vesciche (in inglese "wasterìng"); serve per valutare la capacità di una vernice di lasciare traspirare l'umidità presente nel legno. Questa caratteristica è molto importante per evitare che, in seguito a repentine insolazioni della superficie, l'umidità contenuta nel legno spinga sulla pellicola causando dei distacchi del film che si evidenziano sotto forma di bolle e/o vesciche (fig. 4).
Fig. 4
Anche questa verifica va fatta dopo adeguata esposizione della tavoletta verniciata e naturalmente il fenomeno sarà controllabile indipendentemente dal paragone con il campione non esposto. La presenza di tale difetto è sufficiente per rendere non idonea la vernice all'esterno. Volendo rendere più evidente questo test bisognerà tenere bagnata la superficie nei primi 2-5 giorni di esposizione appoggiando uno straccio bagnato sulla tavoletta e, dopo averlo rimosso, controllare cosa succede durante la prima giornata di sole.
Norma di riferimento 150 4628-2.
Formazione di crepe o rotture (in inglese "cracking");
Fig.5
Molte vernici per esterni, in seguito all'azione dei raggi uv, tendono dopo un certo periodo a vetrificare e quindi a formare delle crepe o fratture nel film (fig. 5) attraverso le quali l'acqua potrà penetrare e portare ad un rapido degrado del supporto e sollevamento della pellicola. Se si osserva un fenomeno di questo tipo sul campione esposto la vernice non è da considerare idonea.
Norma di riferimento 150 462&\4.
Sfogliatura o sfaldamento (in inglese "flaking");
Sono due sinonimi che stanno ad indicare il sollevamento di piccoli pezzi di vernice in seguito al distacco dal supporto che può avvenire per varie ragioni (fig. 6).
Fig.6
Normalmente quando si osserva sul campione esposto la formazione di crepe, prima o dopo compare anche lo sfogliamento. Anche in questo caso la presenza di tale caratteristica rende la vernice non idonea all'impiego in condizioni di forte esposizione. Per rendere più evidente questo test e quindi fare un confronto più significativo tra le vernici in prova, si può fare un taglio a croce, con un taglierine sulla superficie esposta. Attraverso il taglio l'acqua penetra nel legno, il film di vernice sarà più sollecitato e il fenomeno della sfogliatura e/o sfaldamento verrà accelerato e reso più evidente.
Norma di riferimento iso 4628\5.
Sfarinamento (in inglese "chalking");
Fig.7
L'esposizione di una vernice agli agenti atmosferici porta alla rottura dei legami tra le varie molecole di resina che compongono il film. Si assiste quindi in questo caso ad una diminuzione dello spessore che si evidenzia con la comparsa di una polverina in superficie costituita dalle molecole staccate. Entro certi limiti questo fenomeno è accettabile perché è preferibile che il film si consumi piuttosto che sfogliare, però tale riduzione dello spessore non deve essere troppo veloce, pena una manutenzione troppo frequente (fig. 7).
Dal punto di vista pratico questa valutazione non è molto semplice da fare. La norma di riferimento prevede che sulla superficie del campione esposto dopo invecchiamento si applichi un nastro adesivo e dopo averlo staccato a strappo si controlli sul lato con la colla la presenza di eventuali particelle di vernice che essendo poco aderenti al resto del " film si sono lasciate staccare.
Norma di riferimento 150 4626\6.
Sulla facciata si notano delle striature bianche dovute alla sfarinamento della vernice applicata al rivestimento in legno del sottotetto. Quando lo sfarinamento (che è caratteristico di ogni vernice) procede in modo troppo veloce, oltre al danno estetico evidenziato nella fotografia, si assiste ad un rapido consumo della vernice che richiederà degli intereventi di manutenzione molto frequenti.
Adesione al supporto; si valuta su di una tavoletta verniciata, che abbia subito una idonea esposizione, l'ancoraggio del film apparentemente integro. Se il film fosse già staccato non servirebbe questa prova e si parlerebbe di sfociamento.
Fig.8 - in questa foto si può notare come il film di vernice che appariva esteticamente perfetto aveva invece seri problemi di ancoraggio. Se esposto all'esterno avrebbe causato problemi di sfogliamento entro un paio di anni. Il risultato di questa prova secondo la classificazione riportata nel disegno corrisponde ad un difetto n. 5
Nella pratica succede che la pellicola pur presentandosi integra potrebbe avere una scarsa aderenza al legno sottostante e quindi potrebbe staccarsi in seguito agli sbalzi termici giornalieri o come conseguenza dei movimenti del legno. Per fare questa valutazione si fanno nel film una serie di tagli distanti 2 mm l'uno dall'altro ed incrociati a 90 ° con l'uso di un quadrettometro o di un semplice cutter. Sulla serie di incisioni si applica un nastro adesivo che viene poi tolto a strappo. Quando l'adesione è scarsa molti dei quadretti di vernice che si formano dall'intersezione dei tagli rimangono attaccati al nastro adesivo (fig.8).
Norma di riferimento 150 2409.
Altre caratteristiche, ugualmente importanti, che deve avere una buona vernice per esterni non richiedono per la loro valutazione che il campione abbia subito un'esposizione all'esterno e quindi possono essere condotte sul film semplicemente ben essiccato.
Tra queste le più importanti sono:
Permeabilità al vapore acqueo; questa prova valuta la capacità di un film di vernice di ridurre l'assorbimento di umidità. Immagino che sia a tutti chiaro come questo rappresenti uno degli aspetti principali di una vernice per serramenti. Infatti, il serramento è un elemento a precisione dimensionale il quale esposto all'esterno si trova spesso a contatto con l'acqua in tutte le sue forme fisiche. Se la vernice non fosse in grado di limitare l'assorbimento di umidità da parte del legno si potrebbe assistere a problemi di variazione dimensionale quali imbarcamenti o svergolamenti tali da inibire la funzionalità stessa dell'infisso.
Inoltre l'assorbimento da parte del legno di umidità favorisce lo sviluppo dei funghi lignivori con danni sia estetici (ingrigimento) che meccanici (marcescenza); il rilascio repentino dell'umidità assorbita dal legno potrebbe anche portare alla formazione di bolle e\o vesciche nel film.
Ora provate a pensare ad un serramento collocato in pianura padana dove la nebbia d'inverno e l'afa d'estate procurano per molta parte dell'anno una umidità relativa molto vicina al 100%"; come potrebbe un serramentista che lavora in quelle zone acquistare una vernice che non abbia delle prestazioni certe nei riguardi dell'assorbimento di umidità?
Eppure nella norma molti utilizzatori non si curano di chiedere questo dato al loro fornitore pur sapendo che nel caso delle vernici ad acqua questo problema è più evidente rispetto alle vernici tradizionali al solvente.
La capacità di ridurre l'assorbimento di umidità dipende sostanzialmente dal tipo e dalle dimensione delle resine utilizzate nel formulare la vernice e naturalmente anche dallo spessore del film. Poiché ogni produttore utilizza materie prime diverse, spesso succede che per avere le stesse prestazioni con determinati prodotti è sufficiente un certo spessore mentre con altri ci vuole uno spessore doppio.
E' chiaro che dal punto di vista economico applicare il doppio di vernice crea un notevole aggravio di costi e quindi quella che sarebbe potuta sembrare una economia nell'acquisto di un prodotto che costava meno si rivela uno spreco di denaro!
Dal punto di vista pratico, per fare questa prova si applica su di una faccia della tavoletta di abete una mano di vernice secondo lo spessore consigliato dal produttore, mentre tutti gli altri lati vengono sigillati con una vernice speciale.
Fig.9 - dopo aver riempito i bicchieri con acqua calda appoggiare sulla sommità il vetro con la parte verniciata verso l'interno.
Fig.10 - dopo alcune ore si può togliere il vetro e controllare la superficie che è rimasta esposta al vapore. La comparsa di un alone biancastro che sparirà dopo poco tempo è normale; la formazione invece di bollicine piene di acqua nell'interfaccia vetro-vernice come nella foto, indica che il prodotto è scarsamente impermeabile.
Dopo adeguata essiccazione si mette la tavoletta così preparata in un ambiente con una umidità prossima al 100% e si valuta la permeabilità della pellicola controllando l'incremento di peso. E' chiaro che maggiore sarà la quantità di umidità che la pellicola lascia passare maggiore sarà anche il peso della tavoletta alla fine della prova. Esiste un altro metodo più semplice seppur empirico di valutare comparativamente la permeabilità al vapore di due diversi prodotti. Si preparano due vetrini verniciati con un uguale spessore di due diverse vernici.
Quindi, dopo essiccazione di un paio di giorni, si appoggiano i due vetrini sul bordo di altrettanti bicchieri riempiti per due terzi di acqua calda ad una temperatura di 50-40°c con la superficie verniciata verso 'interno del bicchiere (fig. 9). Nello spazio vuoto tra il vetro e la superficie dell'acqua, l'evaporazione creerà una zona con una umidità del 100% e sulla superficie verniciata si condenseranno delle gocce di vapore. Dopo alcune ore si tolgono i vetrini e si controlla la superficie.
Se la pellicola di verniciatura avrà lasciato passare il vapore si noteranno nel film delle vesciche causate dall'accumulo di acqua nell'interfaccia vetro-vernice (fig. 10). Infatti il vetro non assorbe l'acqua mentre se la prova fosse stata fatta applicando sul bordo del bicchiere un legno verniciato questo avrebbe aumentato di peso.
Le vernici che presentano la formazione di bolle se fossero applicate su di un serramento porterebbero all'imbarcamento del manufatto ed a una ridotta durata del film. Questa e una prova molto interessante perché secondo la mia esperienza sono pochissime le vernici in grado di superarla con spessori ragionevoli di prodotto.
Norma di riferimento pr en 927-4.
Permeabilità all'acqua in forma liquida; si valuta la capacità del film di contrastare 'assorbimento di acqua liquida.
Questa prova serve per verificare la capacità della vernice di contrastare la penetrazione nel legno di pioggia, brina e neve, fenomeni meteorologici importanti in ogni ambiente esterno, in particolare su tutto 'arco alpino.
L'acqua liquida ha una capacità di penetrazione inferiore rispetto al vapore, per questo è stata studiata una prova diversa e specifica; è comunque importante che la vernice ne limiti 'assorbimento da parte del legno per tutti gli aspetti appena descritti.
Dal punto di vista operativo la prova si effettua come nel precedente caso. Unica differenza è che la tavoletta dopo la preparazione viene collocata dentro un recipiente riempito di acqua con la superficie verniciata appoggiata sul liquido. Anche in questo caso maggiore sarà il peso del pezzo dopo la prova minore sarà la capacità del film di impedire l'assorbimento di acqua.
Norma di riferimento pr en 927-5.
Permeabilità al raggi uv; a tutti è noto che le superfici laccate durano all'esterno di più delle superfici protette con vernice trasparente. La ragione risiede nel fatto che l'alta quantità dei pigmenti che vengono inseriti nella resina per ottenere il laccato riflettono i raggi uv proteggendo dalla loro azione degradativa sia il film di resina che il supporto sul quale e ancorato.
Ecco dunque il motivo per cui nel laccato la pellicola rimane integra ed aderente al legno per un periodo molto più lungo di una vernice trasparente.
Per ridurre l'azione demolitiva dei raggi uv nelle vernici trasparenti si deve aggiungere una piccola percentuale di pigmenti e soprattutto due sostanze molto importanti: i filtri e gli assorbitori uv più o meno come nella formulazione delle creme per la protezione solare. Entrambe queste sostanze sono perfettamente trasparenti e non sono rilevabili ad occhio nudo ne nella vernice liquida ne nel film asciutto.
Fig.11 - su di un vetro sono state applicate diverse vernici colorate per esterni. Il vetro così preparato è stato orientato per intercettare il sole che entrava da una finestra aperta. Da questa immagine si può notare l'ombre proiettata su di un folgio bianco. La cosa interessante è vedere come la vernice più pigmentata, contrassegnata dalla freccia gialla in alto sul vetro, proietta un'ombra molto chiara come si nota dalla seconda freccia in basso sul foglio. Nonostante una maggiore quantità di pigmenti, questa vernice è meno efficace nel filtrare la frazione luminosa rispetto al prodotto applicato di fianco (adler)
L'utilizzatore che voglia dunque sapere se la vernice trasparente che acquista è in grado di ridurre il passaggio dei raggi uv dovrebbe innanzi tutto chiedere questo dato al produttore tenendo presente che tanto maggiore sarà tale capacità, tanto più la durata di tale vernice trasparente si avvicinerà a quella di uno smalto.
Certo, se un produttore non inserisse ne filtri ne assorbitori uv nella sua vernice il costo potrebbe essere molto più basso ma in questo caso lo sconto sarebbe stato non sul prezzo ma sulla qualità.
Nel caso si voglia controllare personalmente la capacità di un film trasparente di impedire il passaggio delle radiazioni luminose un modo empirico e molto semplice è quello di applicare su di un vetro la vernice incolore e poi, dopo essiccazione, esporre il vetro ai raggi solari. Se la vernice è in grado di filtrare le radiazioni proietterà sotto il vetro un'ombra scura altrimenti la luce attraverserà il sistema vetro + vernice lasciando un'ombra più chiara (fig. 11)
I laboratori specializzati nel fare i test sulle vernici, per verificare questo dato hanno delle apparecchiature molto più sofisticate in grado di produrre la radiazione ultravioletta e di valutare la capacità del film libero a ridurne il passaggio.
Non esistono però a riguardo norme di riferimento.
L'istituto per la tecnologia della finestra di rosenheim ha messo a punto un sistema interno molto preciso per svolgere questa prova ed ha trovato sperimentalmente un valore di soglia che non deve esser superato.
Anche il catas di udine ha elaborato un sistema molto simile ed efficace per fare questa valu-tazione e propone un valore limite di permeabilità ai raggi uv che non deve essere superato da una buona vernice.
Anche questa e una prova che dovrebbe essere fatta da ogni utilizzatore perché e molto importante e significativa e anche perché secondo la mia esperienza sono poche le vernici per esterni attualmente sul mercato in grado di superarla.
Idoneità all'accatastamento (in inglese resistenza al "blocking" o "stackability"); questa caratteristica viene valutata non in relazione alla durabilità del film ma per essere certi che il comportamento delle superfici essiccate non provochi eccessivi disagi durante le operazioni di accatastamento in azienda e durante il trasporto.
Infatti, molte vernici per esterni devono la loro capacità di durare alla termoplasticità delle resine impiegate, alla loro capacità, cioè. Di ammorbidirsi anziché vetrificare quando vengono esposte ad alte temperature. Spesso tali resine hanno però anche la caratteristica di formare in tali condizioni dei legami superficiali per cui appoggiando uno contro l'altro due lati verniciati, in presenza di alte temperature e applicando una buona pressione le due facce del film formano tra di loro legami così solidi da impedirne il successivo distacco; forzando le due superfici si può arrivare addirittura al distacco del legno.
Questo problema coinvolge il serramentista quasi esclusivamente nella fase di accatastamento dopo la verniciatura e riguarda soprattutto le aziende che avendo una notevole produzione non hanno il tempo o la possibilità durante 'accatastamento di inserire tra una superficie e l'altra un pezzo di polietilene in grado di impedire il contatto e quindi l'incollaggio tra le parti. Nella valutazione della qualità di una vernice anche questo dato deve esser rilevato per stabilire la idoneità del prodotto alle proprie caratteristiche produttive.
La prova viene condotta verniciando due tavolette le quali, dopo adeguata essiccazione (in questo caso è importantissimo dare almeno due ore di ventilazione forzata per una idonea essiccazione del pezzo) vengono messe una contro 'altra in modo da mettere a contatto le due superfici verniciate. Si caricano le tavolette con un certo peso simulando una pressione simile a quella che subiranno i pezzi durante l'accatastamento e dopo alcuni giorni si separano le due superfici.
Se rimangono dei segni visibili si dovrà scegliere una delle seguenti soluzioni:
A - cambiare il tipo di vernice
B - migliorare le condizioni di essiccazione
C - durante l'accatastamento, lo stoccaggio e la movimentazione tenere superfici verniciate separate tra di loro utilizzando un pezzetto di polietilene o ricorrere all'uso di carrelli che tengano i pezzi separati.
Norma di riferimento en 150 4622.
Resistenza all'acqua di un film fresco; questa prova serve per valutare se esponendo un serramento da poco verniciato all'azione dell'acqua (es. Pioggia) si creano nel film delle porosità o dei difetti estetici permanenti. Spesso capita infatti di dover installare dei serramenti in tempi molto brevi dopo la verniciatura perché si è in ritardo con la consegna o non c'è spazio per stivare il prodotto finito.
Questa prova viene generalmente effettuata ad una distanza di 24 ore dalla verniciatura applicando una semplice goccia di acqua distillata sulla superficie verniciata. Inizialmente se si tratta di vernici ad acqua apparirà un alone biancastro più o meno evidente a seconda del tipo e della marca di vernice usata, dovuto al fatto che anche nelle vernici ad acqua è presente una piccola percentuale di solventi con il compito di migliorare la turnazione della resina (fig. 12).
Questi solventi sono normalmente molto lenti nell'evaporazione e quindi permangono per un periodo più o meno lungo all'interno della pellicola dando origine a questa manifestazione estetica. Il fatto non è da considerare un difetto perché scomparirà definitivamente quando la vernice sarà perfettamente essiccata (nella norma servono 4 settimane a 20°c. E 65% di umidità relativa) e comunque non causano alcun problema nella struttura del film.
In molte formulazioni però, se il film viene a contatto con dell'acqua quando la vernice non è ancora perfettamente asciutta oltre a questo fenomeno si può notare un rinvenimento della pellicola, la quale, anche dopo che la goccia si sarà asciugata, presenterà delle microporosità evidenti come alonature.
Fig.12
Queste microporosità interrompono la continuità della pellicola e consentiranno anche successivamente un maggior assorbimento di umidità in quei punti.
Norma di riferimento en 12720
Invecchiamento accelerato; spesso per verificare 'idoneità di una vernice a proteggere il legno all'esterno è utile ricorrere all'uso di una macchina in grado di simulare l'azione degradati-va dei raggi uv, degli sbalzi di temperatura e dell'umidità, sia sottoforma di vapore che in fase liquida.
Il vantaggio di tale apparecchiatura è che riesce a dare delle risposte in tempi molto più colori rispetto all'esposizione naturale e l'intensità delle sollecitazioni è spesso più forte di quelle che realmente avrebbe poi l'infisso nella sua collocazione finale.
Questo test richiede però 'uso di una specifica e costosa apparecchiatura che il serramentista non può permettersi.
Le valutazioni sul pezzo invecchiato artificialmente sono le stesse che si fanno sulle tavolette invecchiate in modo naturale e precisamente quelle riferite nei punti dal n° 1 al n°7.
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Le prove fatte da un istituto, ovvero le certificazioni
Un utilizzatore che voglia essere certo della capacità di una vernice di proteggere il legno dovrebbe fare tutte le prove elencate o almeno dovrebbe chiedere al produttore della vernice che acquista di produrre delle certificazioni al riguardo, ossia delle prove fatte da un istituto super-partes, autorizzato e competente, secondo un preciso protocollo.
Questo atteggiamento porterebbe ad un aumento qualitativo generalizzato di tutte le vernici attualmente distribuite.
Nel 1998, quando il comitato di normazione europea cenvtc 159 aveva già preparato la bozza della norma en 927 che avrebbe dovuto definire alcune prestazioni minime di una vernice per esterni in funzione del suo tipo di impiego (finestre, rivestimenti o staccionate) la rivista professione verniciatore del legno in collaborazione con il catas propose a 11 produttori di vernici per finestre di sottoporre i loro prodotti a tali prove (progetto arcobalegno).
Il catas condusse la prova ed il risultato strabiliante fu che meno della metà dei prodotti collaudati riuscì a superare i limiti minimi richiesti.
Questo risultato da solo, ottenuto su prodotti effettivamente in commercio può chiarire meglio di qualsiasi considerazione quale sia il livello delle vernici che attualmente vengono usate. E la cosa è ancora più grave se pensiamo che il pr en 927 contempla solo alcune delle caratteristiche di un vernice per esterni, trascurandone per il momento altre di rilevanza fondamentale come ad esempio la permeabilità ai raggi uv.
Se dunque la prova del catas avesse valutato anche le altre caratteristiche di una vernice per esterni come riportato nei paragrafi precedenti, quante vernici avrebbero superato i livelli minimi necessari?
Certo mi rendo conto che eseguire tutte le prove da soli richiede una grande competenza nel preparare i campioni e nel valutare i risultati e soprattutto richiede una certa disponibilità di tempo, risorsa questa che è diventata il fattore limitante per tutti. Si possono avere comunque delle risposte obiettive indipendentemente dalle indicazioni di parte dei fornitori chiedendo loro la certificazione di prodotto, cioè chiedendo ad un organismo diverso da chi vende, di fare lui le prove in modo che i risultati abbiamo una maggior credibilità.
Bisognerà però fare attenzione anche in questo caso perché spesso viene presentato un rapporto di prova spacciandolo per certificazione di prodotto mentre le due cose sono molto diverse; vediamo la differenza:
Il rapporto di prova contiene delle informazioni oggettive su una specifica caratteristica della vernice (es. Permeabilità al vapore secondo pr en 927) ma tali prove vengono effettuate dall'istituto (es. Il catas) su di un campione verniciato o su di una vernice che fornisce il produttore. I risultati si riferiscono dunque solo a quel campione che in linea teorica potrebbe essere diverso rispetto alla vernice che viene effettivamente prodotta o messa in commercio.
Per rendere chiaro il limite di questi rapporti lo stesso istituto esaminatore in calce al documento normalmente scrive la seguente nota "la denominazione del campione è quella dichiarata dalla ditta richiedente. Questo rapporto di prova riguarda il campione sottoposto a prova e solo esso" queste due frasi sono molto significative perché stanno ad indicare che l'istituto non si prende alcuna responsabilità nel dichiarare che la vernice esaminata è veramente quella prodotta dalla ditta richiedente ne che le vernici realmente vendute sul mercato avranno veramente le stesse prestazioni rilevate sul campione.
Il rapporto di prova si riconosce anche dal fatto che non reca alcuna data di scadenza.
La certificazione di prodotto è invece una cosa molto più seria ed autorevole in quanto l'istituto che la conduce non testa un solo parametro ma opera tutta una serie di controlli e di verifiche e solo se tutto va bene rilascia un marchio di qualità.
Per il consumatore i vantaggi sono davvero notevoli e si riassumono nei seguenti punti:
Il prodotto o il ciclo di prodotti da testare vengono ritirati personalmente da incaricati dell'istituto esaminatore presso la ditta produttrice o direttamente sul mercato per essere certi che le valutazioni siano poi estendibili a tutta la produzione effettivamente venduta.
L'applicazione viene fatta dai tecnici dell'istituto in modo da rispettare le indicazioni che il produttore scrive nella scheda tecnica e simulare realmente in questo modo quello che farà l'utilizzatore. Non si può dunque aumentare lo spessore della vernice applicata rispetto a quello che viene normalmente suggerito per raggiungere prestazioni migliori come spesso succede nei rapporti di prova.
Inoltre i tecnici dell'istituto controllano anche tutta la documentazione tecnica e di sicurezza per verificare che sia corretta rispetto al prodotto venduto.
Le prove vengono condotte da personale specializzato dotato di attrezzature e conoscenze in grado di dare delle valutazioni scientifiche, riproducibili e autorevoli su tutta una serie di caratteristiche che deve avere la vernice e non solo su di una singola prestazione, controllando che i risultati siano adeguati alle esigenze globali per cui il prodotto è stato formulato.
Questo aspetto è molto importante perché una vernice che avesse degli ottimi risultati su di un solo parametro, come ad esempio la permeabilità al vapore, ma non fosse anche in grado di filtrare le radiazioni uv o di rimanere aderente al supporto andrebbe comunque scartata. Per fare una scelta oculata è fondamentale che si faccia una vantazione globale altrimenti si potrebbero avere delle distorsioni.
Per fare un esempio sarebbe come decidere l'acquisto di una autovettura solo perché con un litro di benzina riesce a percorrere 50 km. Se non si facesse una vantazione globale si potrebbe poi correre il rischio di aver acquistato una macchina la cui velocità massima non supera i 40 km orari oppure con freni sotto dimensionati e quindi non idonea ad assolvere le esigenze per cui si voleva fare acquisto.
L'aspetto più importante della certificazione di prodotto e del marchio di qualità che ottiene il prodotto in grado di soddisfare tutti i requisiti richiesti, è comunque legato al fatto che l'azienda produttrice deve consentire all'istituto esaminatore di continuare a fare i prelievi e le prove con una certa periodicità durante l'anno in modo da controllare che il prodotto venduto non sia mai di qualità inferiore a quello che ha ottenuto la certificazione.
In sostanza dunque la certificazione di prodotto consente di qualificare un prodotto tramite un marchio rilasciato da una terza parte indipendente da venditore ed acquirente il cui valore aggiunto è direttamente proporzionale alla credibilità dell'organismo certificante.
Per questo sono convinto che solo la certificazione sia lo strumento più efficace e credibile che un utilizzatore possa avere per fare le sue valutazioni su di una vernice e per scegliere il prodotto giusto in modo da evitare spiacevoli sorprese nel suo utilizzo.
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Conclusioni
Formulare una vernice in grado di durare all'esterno è davvero un compito difficile e richiede da parte del produttore l'impiego di materie prime, di tecnologie, di conoscenza, di capacità di ricerca, di verifiche e controlli continui. La adler per dare la possibilità ai propri utilizzatori di conoscere e valutare i propri prodotti in modo completo, serio e chiaro ha chiesto al catas di certificare il suo ciclo trasparente per la verniciatura di serramenti esterni e, avendo superato tutte le prove, ha ottenuto il marchio di qualità. Nello spirito di trasparenza e correttezza dell'informazione allego di seguito la documentazione originale del catas sullo svolgimento delle prove, sui requisiti necessari e sui risultati ottenuti.
Mi limito a far osservare che:
La adler e' l'unica azienda in italia nel campo della verniciatura dei serramenti ad aver richiesto la certificazione di prodotto ed aver ottenuto un marchio di qualità
Prodotti e servizi per la verniciatura professionale
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Chi e' il catas e cosa fa il catas
Fin dalla sua nascita nel 1969 si prefigge quale obiettivo quello di favorire lo sviluppo tecnologico delle imprese italiane del legno, dell'arredamento e dei settori ad essi collegati, vernici in primo luogo. Con le sue due sedi in friuli e in lombardia, il catas è attualmente il maggior istituto di ricerca italiano per il settore legno-arredo. A suffragare la professionalità del catas fin dal 1991 è stato conseguito l'accreditamento da parte del sinal (sistema nazionale per l'accreditamento di laboratori). L'accreditamento comporta la verifica della competenza del laboratorio e del suo sistema qualità.
Il catas, in aggiunta alla sua attività di ricerca e prova, rappresenta 'italia nell'ambito del cen/tc159 il comitato di normazione europeo sulle vernici che sta elaborando la norma europea en 927 sulle vernici per legno per esterni. Ogni anno il catas esegue più di 5.000 prove aventi per oggetto prodotti vernicianti sia liquidi che applicati. In particolare per guanto riguarda le vernici per esterno vengono eseguiti test di invecchiamento naturale o artificiale (uv-con e w.o.) prove di permeabilità, blocking ed altri ancora.
Il catas quality award
Il catas ha da tempo avviato un servizio di certificazione con il marchio catas quality award con lo scopo di certificare le caratteristiche di alcune tipologie di manufatti come pavimenti prefiniti, pannelli, letti e materassi. Nel 1998 il catas ha messo a punto anche un regolamento destinato a contraddistinguere prodotti vernicianti per legno per esterni che soddisfano particolari requisiti in riferimento alla durabilità all'esterno ed alla protezione del legno da agenti atmosferici quali umidità, acqua e radiazioni solari. Le procedure per l'ottenimento della certificazione si sviluppano in 5 fasi:
Domanda dell'azienda
L'azienda che vuole ottenere la certificazione catas quality award deve presentare una domanda corredata da documentazione tecnica che attesti che la produzione è sottoposta a controlli continui.
Ispezione iniziale
Verificata l'ispezionabilità dell'azienda, i tecnici del catas effettuano un'ispezione presso lo stabilimento di produzione procedendo ad un prelievo di prodotti e della relativa documentazione tecnica.
Esecuzione prove
I prodotti vernicianti vengono applicati dai tecnici del catas secondo le prescrizioni della documentazione tecnica e sottoposti alle prove previste dal regolamento tecnico.
Attribuzione cqa
Se le prove soddisfano i requisiti specificati dal regolamento, viene attribuito il marchio cqa coating system for exterior wood e si da inizio alla fase di mantenimento.
Mantenimento
Ii mantenimento prevede compiti per l'azienda e per il catas:
L'azienda richiedente: deve eseguire periodicamente dei controlli sulla propria produzione ed inviare al catas i risultati; ogni 4 mesi deve inviare al catas dei pannelli verniciati da sottoporre alla prove di invecchiamento naturale.
Il catas: esegue due prelievi all'anno di prodotto (presso l'azienda) verificando la costanza di produzione ed il mantenimento dei requisiti previsti dal regolamento del marchio.
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Requisiti tecnici
I requisiti tecnici sono basati prevalentemente sulla normativa europea del settore la quale ha individuato delle metodologie di prova e dei livelli minimi da soddisfare per le vernici che vengono impiegate per il legno per esterni. E' importante sottolineare che è l'intero ciclo di verniciatura che viene certificato verificandone il comportamento in determinate condizioni (quelle previste dai metodi di prova) dopo l'applicazione secondo le istruzioni fornite dal produttore.
Invecchiamento naturale
Viene effettuata una esposizione all'esterno di campioni di legno di pino verniciato (secondo il pr en 927-5) per un anno. L'invecchiamento viene realizzato in condizioni particolarmente severe in modo tale da accelerare fenomeni che naturalmente potrebbero avvenire nel corso di più anni. Le valutazioni, al termine del periodo di esposizione sono le seguenti:
Parametri
Norma
Perdita di brillantezza
Iso 2515
Cambiamento di colore
Iso 7724
Formazione di bolle o vesciche
Iso 4628-2
Formazione di rotture
Iso 4628-4
Sfaldamento
Iso 4628-5
Sfarinamento
Iso 4628-6
Adesione al supporto
Iso 2409
I requisiti sono quelli indicati dal pren927-2 per vernici destinati a prodotti quali porte e finestre (classe a).
Frequenza della prova: 5 esposizioni (a rotazione) nel corso dell'anno.
Permeabilità al vapore
La prova è particolarmente significativa per verificare la capacità di una vernice di proteggere il legno dall'assorbimento di umidità. L'umidità provoca infatti variazioni dimensionali del legno, che per prodotti quali porte e finestre può portare anche alla perdita della loro funzionalità . Inoltre, quando 'u-midità del legno raggiunge o supera valori nell'intorno al 20 7°, può verificarsi più facilmente l'attacco di microrganismi.
Parametri
Norma
Requisito cqa
Assorbimento di umidità
Pr en 927-4
Rmpa < 50 %
Frequenza della prova: 1 volta all'anno
Permeabilità all'acqua
E' una prova molto importante per verificare la capacità di una vernice di proteggere il legno dall'assorbimento di acqua in forma liquida (pioggia, neve o brina) al fine di evitare i possibili problemi di variazioni dimensionali e di attacco di microrganismi.
Parametri
Norma
Requisito cqa
Assorbimento di acqua
Pr en 927-4
< 175 gr\m2
Frequenza della prova: 1 volta all'anno
Permeabilità ai raggi uv
La radiazione ultravioletta rappresenta la porzione della luce solare più energetica in grado di portare sia alla decomposizione della lignina (il materiale "cementizio" del legno) che al danneggiamento del film di vernice.
La capacità della vernice di schermare la luce ultravioletta è pertanto un parametro di estrema rilevanza.
La misura della permeabilità - alla luce uv viene eseguita sul film libero dei prodotti di finitura nella zona spettrale compresa tra 260 e 440 nm.
Parametri
Norma
Requisito cqa
Permeabilità ai raggi uv
Procedura catas
< 2,4%
Frequenza della prova: 1 volta all'anno
Idoneità all'accatastamento
Gli elementi verniciati devono poter essere accatastati in tempi sufficientemente brevi ed inoltre non devono "incollarsi" tra di loro quando in uso o durante il trasporto sono sottoposti a temperature elevate. La prova viene eseguita al catas su legno di abete secondo quanto stabilito dalla norma en 150 4622 a due condizioni.
Condizione 1
Parametri
Norma
Requisito cqa
Essiccazione: 24 ore a 23° c e 50% u.r.
En iso 4622
Nessun difetto
Carico:
1n/cm2condizioni di prova 23° c e 50% u.r.
Condizione 2
Parametri
Norma
Requisito cqa
Essiccazione: 23° c e 50% u.r. (max 5 giorni)
En iso 4622
Nessun difetto
Carico:
1n/cm2condizioni di prova 50° c
Frequenza della prova: 1 volta all'anno
Resistenza all'acqua di un film fresco
Gli elementi verniciati non devono risentire del possibile contatto con 'acqua che, naturalmente, può facilmente avvenire per effetto di pioggia, neve e brina. La prova viene eseguita dopo 24 ore dall'applicazione della vernice essiccata in clima 25/50. Si utilizza acqua distillata per un tempo di applicazione di 1 ora. Al termine, dopo 24 ore di condizionamento a 25/50, si valutano eventuali difetti.
Parametri
Norma
Requisito cqa
Resistenza all'acqua
En 12720
Livello 5 o 4 o alone appena visibile
Frequenza della prova: 1 volta all'anno
Invecchiamento accelerato
La prova di invecchiamento accelerato è considerata un sistema indispensabile per sottoporre la produzione a frequenti prove nelle quali i due maggiori fattori degradarvi (luce uv e umidità) vengono utilizzati per verificare, con sufficiente attendibilità, il mantenimento nel tempo delle prestazioni dei cicli di verniciatura certificati. La prova deve essere eseguita come controllo interno dall'azienda almeno quadrimestralmente.
Parametri
Norma
Requisito cqa
Formazione di bolle o vesciche
Iso 4628-2
Nessun difetto
Formazione di crepe nel film
Iso 4628-4
Nessun difetto
Sfaldamento
Iso 4628-5
Nessun difetto
Sfarinamento
Iso 4628-6
Nessun difetto
Adesione al supporto
Iso 2409
0-1
Frequenza della prova: 3 volta all'anno
Assegnata la prima certificazione cqa
Coating system for exterior wood
Alla ditta austriaca adler werk lack fabrick
Le procedure per la certificazione avevano avuto inizio nel 1990, in seguito alla formale richiesta da parte dell'adler werk lackfabrik di schwaz (austria), con il prelievo dei prodotti effettuato da tecnici del catas presso lo stabilimento austriaco. In data 15 marzo 1999, a conclusione di tutte le procedure previste dal regolamento, è stata assegnata la prima certificazione di prodotto del catas sulle vernici per esterni alla adler w.l. Di schwaz (austria). Dalla data dell'assegnazione in poi, l'azienda è tenuta ad inviare al catas i risultati dei suoi controlli periodici interni e periodicamente una serie di pannelli verniciati che verranno esposti presso il campo di esposizione del catas a san giovanni al natisone. Il catas stesso effettuerà inoltre due prelievi di prodotti direttamente all'adler o presso la sua rete di vendita verificando la costanza di produzione ed il mantenimento delle caratteristiche tecniche così come indicato dal regolamento del marchio.
Riassunto dei risultati delle prove ottenute con il ciclo di verniciatura per finestre trasparente della adler
Prova
Riferimento
Requisito cqa
Risultato ciclo adler
Invecchiamento naturale
Pr en 927-5
Classe a secondo pr en 927-2
A
Permeabilità al vapore
Pr en 927-4
Rmpa <50%
46,40%
Permeabilità all'acqua
Pr en 927-5
<175 g/m2
93,0 g/m2
Permeabilità ai raggi uv
Procedura catas
<2,4%
2,26%
Stackabilità
En iso 4622
A 24 ore - 25°c = nessun difetto
Nessun difetto
A 120 ore - 50°c = nessun difetto
Nessun difetto
Resistenza all'acqua
En 12720
Valutazione minima = 4
5
Invecchiamento accelerato
Procedura catas
Controllo interno = nessun difetto
Nessun difetto
- introduzione
I vostri serramenti sono stati verniciati con impregnanti e vernici diluibili ad acqua della ditta adler, la più grande azienda produttrice di vernici per legno in austria.
Sono dunque stati impiegati dei prodotti di verniciatura ad alto contenuto tecnologico in grado di garantire una ottimale protezione del legno ed una durata del film di verniciatura per molti anni.
Ciononostante il legno all'esterno richiede sempre dei piccoli interventi manutentivi i quali, se vengono fatti con tempestività, garantiscono una superficie sempre bella sia dal punto di vista tecnico che funzionale con un minimo impegno.
Con il presente manuale desideriamo darvi tutte le informazioni che potranno esservi utili per individuare gli interventi manutentivi necessari e tutte le spiegazioni per poter eseguire il lavoro da soli. Per semplificare l'argomento parleremo di seguito sempre della finestra; lo stesso discorso vale però anche per le persiane, per le porte-finestra e per i portoncini d'ingresso.
Ricordate che seguendo i nostri suggerimenti con una manutenzione semplicissima i vostri serramenti rimarranno belli per sempre.
Indice
I fattori di degrado del legno e della vernice all'esterno:
Conoscere per prevenire!
Il legno è un elemento naturale e vivo che conferisce calore e piacevolezza a tutti i manufatti che lo impiegano. Purtroppo all'esterno subisce l'attacco di molti agenti che lo deteriorano in poco tempo se non è ben protetto.
Vediamo di conoscerli insieme per capire poi meglio come bisogna prevenirli.
1 più importanti dunque sono:
I funghi dell'azzurramento e della marcescenza alterano un sottile strato di legno sotto la vernice causando sia danni estetici che il distacco del film. E' soprattutto per colpa di questi funghi che il legno all'esterno, se non protetto, diventa grigio.
I raggi ultravioletti, presenti nella luce solare, gli stessi che causano danni anche alla nostra pelle quando in estate ci esponiamo al sole: essi provocano la disgregazione delle molecole di lignina nella parte superficiale del legno, proprio nello strato quindi su cui è ancorato il film di vernice; come conseguenza della degradazione del supporto, la vernice si scrosta. (fig. 1 e 2)
L'alta temperatura che provoca l'indurimento delle più comuni vernici, per cui queste "vetrificano"; diventando rigide non riescono più a seguire i piccoli movimenti del legno dal quale si staccano quindi con molta facilità. Questo fenomeno è molto ricorrente in quanto una finestra tinta noce esposta al sole estivo riesce a raggiungere sulla superficie soleggiata una temperatura di circa 60° c.
Fig. 1: i raggi uv degradano la parte tenera del legno che quindi, con il passare del tempo, si presenta più incavata rispetto alla parte dura. Sulla parte tenera inoltre, nelle normali condizioni di temperatura ed umidità che si realizzano all'esterno, proliferano i funghi dell'azzurramento e della marce^tcnza che aumentano i fenomeni disgregativi del legno.
Fig. 2: in seguito al disgregamento della part tenera del legno si ha il distacco del film di verniciatura. Le strisce scure che si riconoscono nella fotografia infatti corrispondono ad un leggero strato di legno che si è staccato dallo strato sottostante causando il distacco della pellicola.
L'umidità, che penetra nel legno nei punti dove la vernice presenta delle interruzioni creando un degrado del supporto e spesso la formazione di piccole crepe (fenomeno evidente soprattutto nelle teste del legno). Inoltre l'umidità penetrata accidentalmente nel legno in seguito ad un aumento della temperatura ad opera del sole si trasformerà in vapore che causerà una certa pressione dall'interno verso l'esterno. Se la vernice non è sufficientemente permeabile la pressione di vapore potrebbe staccarla dal legno. (fig. 3)
Fig. 3: quando la superficie è ben soleggiata, l'umidità eventualmente contenuta nel legno si trasforma in vapore, che esercita una pressione dall'interno verso l'esterno. Se la vernice è poco permeabile, la pressione può raggiungere una forza tale da creare al formazione di bolle e vesciche nella pellicola di verniciatura, con conseguente distacco del film.
Per fortuna il suo serramento è stato verniciato con prodotti adler e, dunque, è protetto da tutti questi fenomeni degradativi per le seguenti ragioni:
L'impregnante adler che è stato applicato come prima mano sul suo serramento contiene dei biocidi che impediscono lo sviluppo dei funghi; la sua efficacia è garantita dal conseguimento della certificazione secondo severe normative europee en 113 ed en 152/2.
La vernice adler contiene sia degli speciali filtri uv ad alta protezione (come le creme solari) che dei pigmenti speciali in grado di riflettere i raggi uv. In questo modo si evita il degrado del legno superficiale, al quale è ancorata la vernice e, di conseguenza, si impedisce il distacco (fig. 4)
Pigmentazione insufficiente
(scomposizione del legno)
Pigmentazione sufficiente
(legno protetto)
Fig. 4: sollecitazione dovuta ai raggi uv sulla superficie del legno verniciato con prodotti contenenti una diversa quantità di pigmenti
La vernice adler è termoplastica per cui all'aumentare della temperatura non "vetrifica" diventando anzi più elastica e sopportando quindi i piccoli movimenti del legno.
La vernice adler è inoltre traspirante e lascia "respirare" il legno consentendo all'umidità di uscire senza problemi.
Con una simile protezione il suo serramento rimarrà sempre bello finché l'impregnante e la finitura saranno in grado di svolgere la loro funzione.
E' però fondamentale che lo strato dì vernice sia sempre integro e di adeguato spessore.
Gli elementi in legno devono quindi essere controllati periodicamente soprattutto nei punti di maggior sollecitazione e, quando necessario, bisogna effettuare le piccole riparazioni sul film di vernice con la stessa cura che normalmente abbiamo per la vernice della nostra autovettura.
Ricordi che una cura regolare risparmia un rinnovo completo della verniciatura che altrimenti sarebbe molto dispendioso.
^ indice
Controllo del film di vernice
Abbiamo visto che i peggiori nemici del legno verniciato all'esterno sono i raggi uv, i funghi dell'azzurramento e marcescenza, la temperatura e l'umidità. Questi fattori di degrado agiscono sul film di vernice modificandone le caratteristiche e riducendone lo spessore finché sarà così sottile da non essere più in grado di proteggere il legno sottostante.
Naturalmente non tutte le parti del serramento si degradano con la stessa velocità e quindi è fondamentale procedere ad una ispezione una volta all'anno controllando i punti di seguito elencati che sono quelli che subiscono la maggior usura.
Controllare attentamente il terzo inferiore nella parte esterna della finestra soprattutto sugli infissi esposti a sud o sud-ovest. Infatti le sarà facile vedere che la vernice si degraderà più velocemente nella parte bassa delle finestre che sono maggiormente esposte al sole. In ragione di questo fatto queste parti sono da osservare con maggior attenzione durante il controllo annuale periodico. Quando vedrà che la vernice in questi punti è diventata magra ed opaca è ora di intervenire con il rinfresco.
Sugli schermi oscuranti esterni (persiane o scuri) è invece importante controllare tutta la superficie poiché sono le strutture più esposte al sole. Si ricordi di controllare anche le teste del legno (le parti distali sia in alto che in basso). Questi punti sono spesso soggetti all'accidentale assorbimento di acqua piovana che provoca una continua dilatazione e contrazione del legno. In seguito a tale sollecitazione è facile che si formino delle piccole crepe della lunghezza di qualche centimetro (fig. 5).
Fig. 5: l'assorbimento di umidità nel legno di testa ha portato alla formazione di piccole crepe alla creazione di una spazio nel punto di congiuntura tra la parte orizzontale e verticale. Se questi punti non vengono ritoccati l'acqua potrà penetrare molto facilmente v disgregare il supporto causando il distacco della pellicola.
Se durante le sue osservazioni periodiche nota le alterazioni descritte, sarà molto facile ripristinare con tempestività il film di verniciatura in questi punti usando i prodotti in dotazione in modo da ricostruire l'originaria impermeabilità.
Inoltre è utile ricordare che ogni volta che si procura un trauma meccanico in grado di interrompere la continuità del film di vernice (movimenti anomali del legno, agenti esterni come graffi, rigature o grandinate eccezionali) bisogna intervenire con tempestività facendo un ritocco per ripristinare la continuità della pellicola ed evitare che l'acqua possa inserirsi sotto il film di vernice danneggiando così il legno (fig. 6a e 6b).
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Fig. 6a e 6b; l'acqua piovana penetrata attraverso l'incisione sulla superficie verniciata (6a) ha rovinato in poco tempo il supporto (6b). Per questa ragione il ritocco deve essere sempre molto tempestivo.
Gli interventi di manutenzione
Gli interventi di manutenzione della pellicola di verniciatura sono sostanzialmente quattro:
La pulizia
Il ritocco
Il rinfresco periodico
Il rinfresco rigenerativo
A) la pulizia è una operazione molto importante, infatti la pioggia mescolandosi con lo smog genera delle soluzioni acide che corrodono qualsiasi materiale, compresa la vernice della sua finestra.
Evitare dunque che lo smog si depositi sulla superficie mentendola pulita; vuoi dire aumentare di molto la durata del film di verniciatura e mantenerlo sempre integro e brillante. E' sufficiente pulire la superficie esterna degli elementi in legno ogni 6 mesi, usando una soluzione di acqua e detersivo per piatti, il quale è un detergente neutro e quindi non rovina la superficie; evitare la pulizia con alcool o con detergenti più aggressivi.
Nel caso di macchie molto persistenti e difficili da eliminare è stato studiato un prodotto specifico estremamente valido. Si tratta di adler top cleaner, un solvente lento che pulisce perfettamente la superficie senza rovinarla.
B) il ritocco è l'operazione più semplice, che deve essere fatta con regolarità per poter mantenere integro il film di vernice. Se nella sua ispezione annuale della superficie verniciata, condotta secondo i suggerimenti che le abbiamo dato nel precedente paragrafo, trova dei punti in cui il legno è scoperto ed il film di vernice è interrotto, intervenga subito applicando un nuovo strato di vernice con il pennello prima che il legno sottostante si degradi (fig. 7).
Il ritocco è un intervento semplicissimo che la occuperà per pochi minuti all'anno ma le consentirà di avere sempre una superficie verniciata perfetta ed evitare interventi di rinnovo più energici e costosi. Dal punto di vista applicativo utilizzi le stesse indicazioni riportate nel paragrafo successivo per il rinfresco.
C) il rinfresco periodico è invece l'operazione con cui si applica uno strato di vernice su tutta la superficie poiché la pellicola originale nel frattempo si è consumata. Come saprà infatti all'esterno tutti i materiali tendono a consumarsi, compresa la vernice delle sue finestre.
Se però ha fatto gli eventuali ritocchi con diligenza, questa operazione non sarà necessaria prima di 4 - 7 anni dalla posa del serramento a seconda del tipo di manufatto, della sua esposizione, e del ciclo di verniciatura adottato dal serra-mentista.
Come si individua il momento giusto per effettuare il rinfresco?
Quando vedrà che la pellicola di verniciatura è diventata più magra e ruvida al tatto e contemporaneamente ha perso la sua originale brillantezza, quello è il momento giusto per intervenire (nella norma abbiamo detto non prima di 4 o 7 anni. Ii rinfresco dovrebbe infatti essere effettuato quando la pellicola è ancora integra poiché in questo caso l'operazione sarà molto semplice e veloce.
Come si effettua il rinfresco?
Pulire la superficie usando acqua e detersivo per piatti. Nel caso di macchie molto persistenti e difficili da eliminare utilizzare adler top cleaner (vedi paragrafo sulla pulizia).
Applicare il nastro in carta gommata (in dotazione) sul vetro attiguo al legno per evitare sia le accidentali abrasioni sulla lastra durante la carteggiatura sia l'applicazione inavvertita della vernice sul silicone e sul vetro.
Utilizzando il panno abrasivo in dotazione (o meglio una carta abrasiva grana 280) passare tutta la superficie per togliere queste piccole incrostazioni di sporco che l'acqua non riesce a sciogliere e contemporaneamente favorire così un miglior aggrappaggio della vernice che verrà applicata. Durante questo intervento faccia attenzione a non insistere troppo sugli spigoli per non togliere il colore. La superficie è ben preparata quando diventa tutta opaca in modo uniforme.
Pulire la superficie dalla polvere di carteggiatura con un panno umido o soffiare con un asciugacapelli utilizzando aria fredda.
Indossare i guanti in dotazione, non perché la vernice sia pericolosa (è certificata atossica per l'uomo) ma perché si tratta di una resina così efficace alla superficie che poi sarebbe difficile da togliere dalle mani.
Prendere il pennello in dotazione dalla parte del manico ed immergerlo per un terzo nella vernice adler in dotazione. Dopo averlo sgrondato da una parte sola, premendolo sul bordo del barattolo, applicare il prodotto. Questa vernice è pronta all'uso per l'applicazione e non richiede alcuna diluizione; inoltre essendo all'acqua non genera odori nocivi. Per rendere la superficie più liscia e distesa si può aggiungere il 5 -10% di normale acqua di rubinetto. Non si preoccupi dell'aspetto lattiginoso che vedrà aprendo il barattolo; quando la vernice sarà perfettamente essiccata diventerà perfettamente trasparente.
Per ottenere una superficie perfetta tenere il pennello inclinato di 45° e verniciare i singoli pezzi secondo la lunghezza. Il dopo circa 30 minuti la vernice sarà "fuori polvere"; dopo 3 ore sarà asciutta al tatto. A questo punto si potrà dare eventualmente una seconda mano. Fate però attenzione perché il film è ancora fragile; sarà asciutto completamente dopo 24 ore.
Eseguire la verniciatura in ombra ed evitare, per quanto possibile, di lavorare in pieno sole. Non verniciare a temperature inferiori ai 10 °c.
Non applicare la vernice sulle guarnizioni.
Dopo la lavorazione il barattolo andrà chiuso ermeticamente e conservato capovolto per evitare infiltrazioni di aria. Il pennello va lavato esclusivamente con acqua e sapone e quindi, dopo averlo avvolto in un tovagliolo di carta, riposto accuratamente in orizzontale. Conservare il barattolo di vernice in un luogo fresco ma protetto dal gelo e fuori dalla portata dei bambini.
D) ii rinfresco rigenerativo è invece la grande novità che proponiamo e che rivoluziona il concetto generale di manutenzione del serramento in legno. Questa nuova operazione viene resa possibile grazie alla produzione di una speciale resina liquida, adler top finish appositamente studiata per rigenerare quel sottile strato di vernice che nel tempo si consuma. In pratica si tratta di un intervento molto semplice da effettuare con un panno che consente di posticipare molto avanti negli anni l'intervento di rinfresco periodico appena descritto; tale operazione condotta ogni 6-12 mesi a partire dall'anno della posa, mantiene il film di verniciatura come nuovo.
Dal punto di vista operativo si procede nel seguente modo: dopo aver lavato il manufatto (vedere il punto n° 1 del precedente paragrafo) si versa una piccola quantità di adler top finish, su di un panno non filaccioso e si applica sulla superficie; per ottenere un risultato perfetto evitare nella conduzione del panno il movimento rotatorio e passarlo piuttosto avanti e indietro seguendo la direziono delle fibre del legno.
Attenzione: evitare di applicare questo prodotto in pieno sole o su superfici calde in quanto una eccessiva rapidità di essiccazione potrebbe portare alla formazione di aloni; non eseguire l'operazione con temperature inferiori ai 10°c.
Adler top finish può essere utilizzato sia sulle verniciature trasparenti che sui laccati ed essicca rapidamente senza lasciare segni ne sgradevoli odori. Oltre a rigenerare la pellicola di verniciatura e ridare l'originaria brillantezza alla superficie, con questa operazione vengono chiuse eventuali microfratture e porosità del film aumentandone così la durata.
L'intervento sostituisce il periodico rinfresco a pennello, eccetto nei casi in cui il film di verniciatura si è vistosamente danneggiato a causa di graffi, rigature o ammaccature; in tali situazioni bisognerà comunque procedere al ritocco come già specificato.
Adler top finish usato regolarmente è un valido alleato per sconfiggere tutti i fattori di degrado della vernice e posticiperà l'intervento di rinfresco con il pennello molto avanti nel tempo; in talune esposizioni infatti il rinfresco non sarà necessario prima di 15 anni dalla posa.
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Asportazione di eventuali gocce di resina
Alcune essenze legnose, come il douglas o il pino, possono contenere abbondanti quantitativi di resina. Quando la finestra viene riscaldata dal sole questa resina diventa più fluida e tende ad uscire all'esterno generando delle goccioline appiccicose sopra il film di verniciatura.
Per eliminarla esistono due soluzioni a seconda che la resina sia allo stato liquido o parzialmente solidificata.
Fig. 9: trasudazione di resina su nodo di pino silvestre. Quando la resina si presenta allo stato cristallino deve essere asportata meccanicamente possibilmente durante l'inverno. Le basse temperature infatti rendono il cristallo molto rigido e fragile e quindi si toglie con grande facilità.
Nel primo caso, quando la resina è appena fuoriuscita e quindi è ancora liquida, si asporta la goccia con un normale cucchiaino da caffè e quindi si pulisce la superficie con un prodotto specifico adler entharzer verdùnnung. Dopo la pulizia applicare adler top finish.
Nel secondo caso, quando la resina è già parzialmente indurita (fig. 9) conviene aspettare l'inverno quando le basse temperature la faranno cristallizzare e quindi asportarla in modo meccanico con una lametta. Intervenendo quando la temperatura è prossima a o °c la resina si presenterà molto rigida e si staccherà con grande facilità.
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Formazione sulla superficie bagnata di macchie bianche opalescenti
Il film di vernice applicato alla sua finestra è costituito da una particolare resina che lascia respirare il legno. Questa resina asciuga velocemente in superficie e più lentamente in profondità. Per avere una essiccazione completa e definitiva sono necessario almeno 8 settimane ad una temperatura di 20 °c ed una umidità relativa del 60 %. Nella norma la sua finestra verrà montata prima di tale periodo per cui potrebbe succedere che nei primi mesi, a seguito di una pioggia che bagna abbondantemente la superficie, si noti la comparsa di aloni opalescenti biancastri nel film. La ragione della formazione di queste macchie è legata alla capacità della pellicola di consentire gli scambi di umidità tra legno ed ambiente ed è una delle caratteristiche principali che garantiscono una lunga durata della vernice.
Non si preoccupi dunque di tale fenomeno e non faccia nulla; appena l'acqua si sarà asciugata la pellicola tornerà trasparente come prima ed in qualsiasi modo non vengono alterate le sue qualità prestazionali.
Quando la vernice sarà definitivamente reticolata questo fenomeno scomparirà definitivamente. Solo in rarissimi casi, quando nel corso dell'anno si alterna un periodo molto secco ad un periodo molto umido, potrebbe riapparire in modo minimo tale fenomeno.
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Fig. 10: le macchie opalescenti dovute alla permanenza dell'acqua sulla superficie appena verniciata
Perdita di pigmenti durante la pulizia delle superfici laccate
Nella formulazione degli smalti adler per la verniciatura delle finestre viene inserita una grande quantità di pigmenti indelebili alla luce per avere una ottima coprenza e soprattutto per dare una garanzia di durata. La adler infatti garantisce l'integrità del film di smalto per la durata di 6 anni sugli schermi oscuranti esterni e 7 anni sulle finestre senza alcuna manutenzione anche nei punti maggiormente esposti e per lo stesso periodo garantisce anche la tenuta del colore.
Quando ci sono molti pigmenti in una vernice può succedere che sollecitando la superficie e facendo una certa pressione con le mani o passando con un panno ruvido, la parte più superficiale si stacchi e tinga leggermente il panno.
Questa perdita di pigmenti riguarda solo lo strato estremamente superficiale dove la reticolazione del film non riesce a produrre una struttura sufficientemente solida per trattenerli e si evidenzia solo nei primi interventi di pulizia. I pigmenti in questione sono di origine minerale, non sporcano le superfici e possono essere estratti solo con una sollecitazione meccanica.
Nello strato immediatamente sottosuperficiale sono saldamente ancorati e quindi non sarà possibile estrarli.
Questo fenomeno è normale, riguarda tutti gli smalti di qualità superiore e non altera minimamente ne le caratteristiche del film ne le garanzie di durata.
Eventualmente una applicazione di top finish dopo la prima pulizia risolve definitivamente il problema.
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Questo manuale racchiude i suggerimenti e le informazioni più aggiornate all'epoca della sua stampa. (dicembre 2002)
Le indicazioni contenute sono da considerarsi come consigli ma rimangono senza obbligo per adler ed esigono un adattamento ai campi di utilizzazione ed alle condizioni applicative.
Ulteriori indicazioni e informazioni per la parte tecnica potranno essere richieste al nostro ufficio assistenza clienti al seguente indirizzo:
Csb f.lli straudi s.p.a.
Divisione adler via mayr-nusser, 26
39100 bolzano
Tel. 0471 304400
Fax 0471 304494
E-mail: info@adler-italia.com
Rispetto dell'ambiente e della salute
L'impregnante e la vernice utilizzati per la verniciatura della sua finestra sono a base di resine in dispersione acquosa. Sono quindi stati eliminati i solventi che nuocciono all'ambiente; negli smalti è stato evitato l'impiego di metalli pesanti ed altre sostanze tossiche.
Per le sue peculiari caratteristiche questo sistema, oltre al rispetto dell'ambiente esterno, è anche certificato e garantito per l'assoluta atossicità nei confronti dell'ambiente interno per proteggere la salute di quanti vi abitano.
Garanzia adler
Garanzia della verniciatura
La vernice all’acqua adler highres.
La nuova era nella protezione dei serramenti esterni di legno. Sui serramenti esterni di legno, l’azione combinata del sole e della pioggia è in grado di causare notevoli danni sia al film di vernice che al legno su cui esso è ancorato, provocando nel tempo un notevole degrado estetico.
Per risolvere questo problema si deve intervenire sul sistema di protezione dei serramenti di legno, cioè sulla vernice, la cui durata essere: garantita, senza alcuna manutenzione, nelle condizioni di massima esposizione per un periodo più lungo possibile. Adler, la più grande azienda di vernici in austria, dopo oltre 6 anni di studi e prove, in collaborazione con importanti istituti europei ed in esclusiva con i maggiori produttori di resine ed additivi, ha messo a punto un sistema di protezione del sistema legno-vernice assolutamente rivoluzionario, in grado di iniziare una nuova era nella durata del film di verniciatura applicato alle finestre.
I fattori di degrado del sistema legno vernice all’esterno.
L’azione del sole
I raggi uv, contenuti nella luce solare diretta, sono in grado di produrre notevoli danni estetici e strutturali sia a livello della vernice che del legno di supporto.
I raggi uv, e le altre radiazioni ad alta energia contenute nella luce del sole, attraversando il film della vernice trasparente, arrivano al legno e demoliscono i legami della lignina, provocando la rimozione di un sottilissimo strato di lignina su cui è ancorato il film di vernice che quindi si stacca, inoltre agiscono anche sul film stesso di vernice, provocando un irrigidimento dei legami tra le molecole, che si manifesta come una progressiva perdita di elasticità che impedisce al film protettivo di seguire i naturali movimenti del legno dovuti ad assorbimenti e cessioni di umidità ed ai quotidiani sbalzi di temperatura.
I continui movimenti del supporto, non compensati dalla elasticità della vernice, causano la formazioni di piccole crepe nel film, non visibili ad occhio nudo, che accelerano il distacco del film di verniciatura.
L’azione dell'acqua
Il degrado del sistema legno-vernice dipende anche dal ruolo sinergico esercitato dall’acqua. L’acqua quando riesce a raggiungere il legno, a causa della permeabilità intrinseca del film o delle microcrepe che con il tempo si creano nelle vernici irrigidite, viene assorbita dal legno provocando delle variazioni dimensionali e creando un ambiente nel quale i funghi della marcescenza e dell’azzuramento riescono a proliferare degradando velocemente il supporto. Inoltre l’ossigeno contenuto nell’acqua rende molto più efficace e veloce l’azione demolitiva dei raggi uv sulla lignina ed il degrado della pellicola.
La risposta di adler: tegnologia highres
Per risolvere questi problemi di durata del sistema legno-vernice, adler ha messo a punto delle nuove resine complex che, rinforzate con specifici prodotti di alta protezione, riescono a raggiungere gli obiettivi individuati.
Il sistema funziona nel seguente modo:
- nell’impregnante:
Utilizzo di nuovi componenti highres che sono in grado di rinforzare la lignina dello stato superficiale e ridurre in questo modo la demolizione ad opera dei raggi uv e dell’umidità; l’impregnante contiene inoltre biocidi certificati secondo en 113 contro i funghi della marcescenza ed en 152 contro i funghi dell’azzurramento. Il degrado dello strato superficiale del legno viene quindi estremamente rallentato.
- nell’intermedio a flow coating e a spruzzo:
Formulazione di un nuovo prodotto highres in grado di ridurre la permeabilità all’acqua del film e di mantenere contemporaneamente una certa permeabilità al vapore per consentire al legno di “respirare”.
- nelle finiture:
Uso di speciali resine complex che mantengono la loro elasticità nel tempo anche dopo esposizione ai raggi uv ed alle alte temperature. Nella finitura trasparente sono inoltre stati inseriti dei nuovi additivi highres in grado di riflettere le radiazioni ad alta energia per ridurre ulteriormente il degrado del supporto ad opera dei raggi uv.
L'insieme di queste nuove strategie protettive consente al sistema legno-vernice di rimanere integro per un periodo molto più lungo rispetto agli attuali sistemi di verniciatura ad acqua.
Per questo, sulla scorta di prove comparative svolte da adler e da istituti certificati, in base alle esperienze condotte ed ai risultati ottenuti con il seguente ciclo di verniciatura:
- 1 x impregnante aquawood tig universal hr
- 1 o 2 x fondo aquawood intermedio hr (cicli mordenzati) o acryl fensterfüller hr (cicli laccati)
- 1 x finitura aquawood dsl hr (cicli mordenzati) o acryl spritzlack (cicli laccati)
Adler offre le seguenti garanzie di durata senza alcuna manutenzione nelle condizioni di massima esposizione:
- per finestre e porte d’ingresso mordenzate o laccate: 10 anni
- per schermi oscuranti esterni mordenzati o laccati: 7 anni