Il castello è posto su una roccia levigata dall'erosione glaciale che precipita in una profonda gola scavata dal torrente lys. L’area su cui insiste il castello è infatti morfologicamente costituita da grosse gobbe rocciose che rivelano probabilmente i segni dell’azione erosiva del ghiacciaio balteo che, fino a circa 10.000 anni fa, fluiva lungo l’asse vallivo principale, colmandolo con potenti spessori di ghiaccio. Al momento attuale delle ricerche, le origini del castello non sono note: nonostante alcuni dettagli architettonici, ancora conservati fra i ruderi, inducano ad inquadrare la costruzione del castello in un arco temporale di tre-quattrocento, dalla storiografia si evince che a pont-saint-martin già a partire dall’xi sec. Vi fosse un luogo fortificato a presidio dell’ingresso in valle. Infatti, nell’xi secolo, tra i feudi della casata dei signori di bard, era compreso anche quello di pont-saint-martin e all’inizio del xiii sec. Erano consignori del feudo i fratelli ugo, anselmo e guglielmo di bard. Nel 1277, poi, il castello è citato in un documento relativo ad una transazione tra il conte filippo e percival, iacobino e arduccione di saint martin e nel 1295 i signori di pont saint martin, percival e pierre cedono temporaneamente il loro castello in occasione delle “udienze generali”.
Il progetto di fruizione complessivo, prevede il restauro conservativo dei ruderi e la valorizzazione di alcuni percorsi pedonali all’interno della cinta muraria per una suggestiva “promenade architecturale” tra i ruderi del complesso monumentale.
Il fine auspicato è la più ampia fruibilità del sito da parte del pubblico, attraverso ogni tipo di iniziativa compatibile con gli accessi e gli scopi sociali, che porti il castello ad essere un centro vitale, culturale, di storia ed arte, inserendosi in un contesto più ampio di recupero di valori fondanti sull’educazione alla salvaguardia del patrimonio culturale per concorrere a rendere più stretto il rapporto tra la storia del territorio ed il suo futuro.
In tal senso il progetto delle fasi successive potrà prevedere la creazione di spazi con finalità culturali e spazi all’aperto per piccole manifestazioni. Il sito del castello, infatti, è una sorta di osservatorio panoramico per godere a centottanta gradi di una delle più suggestive viste paesaggistiche della vallata centrale, si presta per eventi tematici particolari, anche legati al territorio, ai suoi prodotti, e alle sue altre emergenze storico-culturali.
Data la natura luogo, aspra e fittamente coperta di vegetazione, non è stato agevole attuare un’indagine morfologica e della conservazione delle strutture preventiva. Sulla base del rilievo eseguito mediante la scansione al laser sono state condotte le prime riflessioni critiche sulle tessiture murarie superstiti, propedeusi necessaria ad un qualsiasi intervento progettuale.
Progetto enrica quattrocchio e eddy cretaz architetti, archeologa laura maffeis