Da bambino sognavo di diventare impresario edile, e mio papà, che era un artigiano, ogni tanto mi accontenteva e mi portava in cantiere con lui. Questo amore per l’edilizia mi ha portato a frequentare l’istituto per geometri e a diplomarmi nell’ormai lontano 1986. Ricordo con nostalgia quando al termine dell’anno scolastico (nel mese di luglio), andavo a lavorare in un’impresa edile, dove muratori e carpentieri, mi facevano “trovare duro”. Ciò nonostante devo ammettere che, quello che ho assimilato in cantiere, seppur con metodi che oggi sarebbero quasi da denuncia, a scuola non l’avrei mai imparato. Dopo l’esame di maturità, con un diploma in mano e la voglia di “spaccare il mondo”, entro nel mondo del lavoro come geometra praticante presso uno studio di ingegneria civile. Questo primo passo nel mondo del lavoro è stato per me molto importante, perchè quasi come un imprinting, mi viene impresso in modo indelebile il metodo di lavoro che mi piace definire da “cottimista” per quel che riguarda la rapidità di esecuzione dell’incarico ricevuto, ma allo stesso tempo mi è stato insegnato ad aver grande cura dei particolari, per ottenere risultati di qualità. Nel 1988, al termine del servizio militare, sono stato assunto presso impresa edile come impiegato tecnico, dove ho avuto la fortuna di avere colleghi che mi hanno trasmesso la loro esperienza e a cui ho “rubato i segreti del mestiere”. Dal 1993 al 1995 ho lavorato presso un’azienda distributrice di gas metano, dove ricoprivo l’incarico di responsabile di zona per le provincie di vercelli, biella e varese. In questi anni, oltre a supervisionare i lavori di metanizzazione nel biellese, mi occupavo anche della parte commerciale e dei rapporti con le aziende e con le amministrazioni comunali. Dal 1995 ritorno a lavorare in un impresa edile di costruzioni generali, dove ho avuto l’opportunità di condurre cantieri di ogni tipologia (stradale, idraulico, fognature e acquedotti, movimenti terra, edilizia civile ed industria...
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Da bambino sognavo di diventare impresario edile, e mio papà, che era un artigiano, ogni tanto mi accontenteva e mi portava in cantiere con lui. Questo amore per l’edilizia mi ha portato a frequentare l’istituto per geometri e a diplomarmi nell’ormai lontano 1986. Ricordo con nostalgia quando al termine dell’anno scolastico (nel mese di luglio), andavo a lavorare in un’impresa edile, dove muratori e carpentieri, mi facevano “trovare duro”. Ciò nonostante devo ammettere che, quello che ho assimilato in cantiere, seppur con metodi che oggi sarebbero quasi da denuncia, a scuola non l’avrei mai imparato. Dopo l’esame di maturità, con un diploma in mano e la voglia di “spaccare il mondo”, entro nel mondo del lavoro come geometra praticante presso uno studio di ingegneria civile. Questo primo passo nel mondo del lavoro è stato per me molto importante, perchè quasi come un imprinting, mi viene impresso in modo indelebile il metodo di lavoro che mi piace definire da “cottimista” per quel che riguarda la rapidità di esecuzione dell’incarico ricevuto, ma allo stesso tempo mi è stato insegnato ad aver grande cura dei particolari, per ottenere risultati di qualità. Nel 1988, al termine del servizio militare, sono stato assunto presso impresa edile come impiegato tecnico, dove ho avuto la fortuna di avere colleghi che mi hanno trasmesso la loro esperienza e a cui ho “rubato i segreti del mestiere”. Dal 1993 al 1995 ho lavorato presso un’azienda distributrice di gas metano, dove ricoprivo l’incarico di responsabile di zona per le provincie di vercelli, biella e varese. In questi anni, oltre a supervisionare i lavori di metanizzazione nel biellese, mi occupavo anche della parte commerciale e dei rapporti con le aziende e con le amministrazioni comunali. Dal 1995 ritorno a lavorare in un impresa edile di costruzioni generali, dove ho avuto l’opportunità di condurre cantieri di ogni tipologia (stradale, idraulico, fognature e acquedotti, movimenti terra, edilizia civile ed industriale). In tutti questi anni di devozione e passione per il mio lavoro, ho raccolto molte soddisfazioni personali per quello che ho realizzato, ma anche molte delusioni per quello che ho dovuto realizzare con tecniche e risultati non esattamente coerenti alla mia concezione di qualità del lavoro. Convinto sostenitore del “lavoro di qualità“, ad un certo punto ho deciso che la mia passione, la mia esperienza, la mia cultura, il know-how acquisito in trent’anni nel settore edile potevano essere utili a privati, professionisti ed aziende e ho scelto la strada del libero professionista, come consulente edile.