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Pastificio vindigni. Officina di pastai - Ragusa (RG)

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Il progetto architettonico si colloca lungo una importante strada commerciale di ragusa, ed è per questo che, fin dai primi schizzi a matita, il locale è stato pensato come uno spazio aperto alla città. Il pastificio infatti cattura lo sguardo dei passanti al suo interno attraverso due grandi vetrate e dal tocco di verde della grande fioriera esterna. Una volta all’interno del locale si ha quasi la sensazione di essere all’interno di un’antica macchina per la pasta, una di quelle viste a casa della nonna per intenderci, e di osservare la trafila dell’impasto che scende come un foglio leggero e morbido dal soffitto. L’effetto è ottenuto mediante l’accostamento di numerose lamelle in legno a profilo variabile, che nel complesso formano una superficie tridimensionale di grande impatto. Le lamelle aderiscono orizzontalmente al soffitto, per poi piegare e scendere verticalmente sulla parete dietro al bancone; tale struttura funge sia da corpo illuminante sia da mobile espositore in cui, tra una lamella e l’altra, trovano posto salse, sughi, spezie e prodotti di vario genere. Questo motivo viene ripreso nella parete opposta per creare il sostegno di un mensolone, illuminato ed accogliente, sul quale i clienti possono intrattenersi e gustare i sapori tradizionali proposti dalla casa. La vera parte produttiva dell’ ”officina dei pastai” si apre ai clienti tramite un separè vetrato che rende spettatori del processo produttivo ma allo stesso tempo garantisce all’ambiente la necessaria separazione funzionale. Qui infatti è possibile vedere all‘opera mani esperte che stirano e formano i tagli di pasta che comunemente accompagnano i pranzi offerti da vindigni. Sullo sfondo del laboratorio e sulla parete laterale del bancone della rivendita ritornano le variazioni cromatiche tipiche della pasta, tramite una tessitura geometrica e materica di cementine minuziosamente studiata. Diverse le strategie di illuminazione delle aree del pastificio, che tuttavia mantiene un impianto illuminotecnico unitario, opportunamente calibrato e di forte impatto architettonico: mentre l’area rivendita gode della luce scenografica che “sgorga” dalle lamelle di legno (oltre che dalla luce “espositiva” integrata nella parte vetrata del bancone), il mensolone viene impreziosito da luci più puntuali, provenienti da alcuni pendenti; il laboratorio è dotato di una linea luminosa rettangolare, a mezz’aria tra pavimento e soffitto; tutti gli spazi sono amalgamati tra loro da luci radenti dalle gole in cartongesso realizzate come soluzioni di continuità tra pareti e soffitto.
 
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