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Davide Coluzzi Daz Architect

Sin y con sol. - Roma (RM)

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Site: puerta del sol. Madrid (spain) Area: 4000 sqm Team: davide coluzzi daz architect, giuseppe di nunno architect Il sole illumina, il sole riscalda, il sole porta il buon umore. Madrid è luminosa, calda, vivace perché il suo fulcro generatore è stato il sole. A lui è stato dedicato il nome della piazza principale da cui è partito lo sviluppo urbanistico della città. Puerta del sol è il centro di madrid e la particolare conformazione architettonica semicircolare sembra voler accogliere l’energia ed i benefici del sole. L’idea progettuale vuole rimarcare questo ruolo e questa centralità. Oggi lo spazio della piazza non è organizzato in modo armonioso ed uniforme. Non si percepisce come un luogo di sosta, se non in pochi momenti durante l’anno, quando migliaia di persone vi si riuniscono per festeggiare il capodanno o in occasione di eventi particolari. Le numerose trasformazioni della piazza durante i secoli sono state frutto solo di esigenze funzionali collegate alla mobilità cittadina. Anche in anni più recenti, al valore simbolico e sociale del luogo, sono state preferite le necessità pratiche del trasporto urbano; ne sono la testimonianza tangibile le uscite della metropolitana e gli ascensori, sparsi casualmente nella piazza. Inoltre la strada che percorre il lato sud di porta del sol limita la visione e la fruizione unitaria dello spazio. I chioschi per la vendita di giornali, tabacchi e lotterie non hanno un’ubicazione progettata e in tutto questo disordine, perdono importanza e si confondono, due importanti simboli della storia e tradizione madrilena: la statua di carlo iii e dell’orso col corbezzolo. Antagonista dello spirito di aggregazione che ogni piazza dovrebbe stimolare è anche la mancanza di un caffè e di elementi ombreggianti che offrano confort ai cittadini durante le caldissime ore estive. Le due fontane esistenti sembrano essere l’unico ma sterile tentativo di dare un aspetto unitario a questo luogo. Per restituire a puerta del sol quell’unitarietà e riconoscibilità che necessita, bisogna partire dal disegno della pavimentazione che non deve limitarsi al confine che i palazzi prospicienti disegnano, ma deve penetrare nel tessuto urbano affinché la piazza si percepisca, si veda e si avverta dal resto città. Un centro generatore, metafora del sole, si espande vorticosamente a 360 gradi e ridisegna l’intera superficie orizzontale. Le lastre di pietra che formano il disegno del suolo, sfumano cromaticamente in tre diverse tonalità di grigio conferendo movimento e vibrazione. Tutto ciò che è dentro la piazza dialoga strettamente con la geometria del suolo. Sedute ed illuminazione a pavimento seguono il vortice e vi si adagiano sopra, invitando alla sosta e alla socializzazione di giorno e di notte, senza e con il sole. Secondo l’idea progettuale di ridefinire univocamente lo spazio, è stata proposta la deviazione di una parte del traffico veicolare. In questo modo gli edifici del lato sud, tra cui l’ufficio postale, non sono più tagliati fuori dalla piazza. Anche il percorso ciclabile è stato deviato ma l’intera area pedonale è aperta alle biciclette che possono essere comodamente parcheggiate nei pressi dell’entrata principale della metropolitana. Dal fulcro generatore si sviluppa anche una fascia di verde che offre un diverso momento di sosta o di passeggio e che scherma, tramite essenze arboree, i tratti di strada rimasti carrabili. Questo grande percorso rettilineo comprende anche degli specchi d’acqua ed ingloba il maggiore degli ingressi alla metropolitana, ridisegnato con un linguaggio nuovo che gli permette di dialogare con il resto del progetto; l’idea di restiling dei servizi alla città riguarda anche gli ascensori e le uscite secondarie della metro. Alle due estremità di questa fascia verde sono ubicate le architetture che ospitano quei servizi per la piazza attualmente carenti e deficitari: ad ovest è realizzata una caffetteria, ad est sono raggruppati centro informazioni, tabaccaio, giornalaio e lotteria. I volumi vetrati parlano di leggerezza, trasparenza, permeabilità e le coperture materiche si muovono in sintonia con il disegno a terra. Oltre agli alberi naturali che offrono ombra e riparo lungo la fascia verde, ce ne sono altri, artificiali, che sono ubicati di fronte alla curva dei palazzi a nord. La loro esile e sinuosa struttura li rende simili a corpi organici ed in questa posizione possono rivolgere al sud le loro fronde fotovoltaiche. Il centro generatore di tutto il progetto ospita una grande fontana rotonda sulla quale si staglia una sfera dalla superficie riflettente che rappresenta l’energia del sole concentrata in un corpo solido. La scultorea geometria è realizzata con un materiale leggero e ricoperta di cellule fotovoltaiche. Capterà l’energia solare per offrirla alla piazza, senza e con il sole. Con la sfera e gli alberi artificiali è soddisfatto il fabbisogno energetico dei servizi per la piazza e degli elementi di illuminazione ma il sistema ecologico comprende anche il recupero delle acque piovane che vengono riutilizzate per innaffiare le fasce verdi e lavare la pavimentazione. Oltre a questi sistemi bioclimatici attivi, ci sono gli alberi, il verde e le fontane che offrono ombra ed mitigano le elevate temperature estive. Naturalmente il progetto tiene conto delle problematiche di sicurezza e per questo vengono lasciati liberi da qualsiasi ostacolo, in ogni momento, i percorsi di emergenza per i mezzi di soccorso e sono state individuate delle aree di sosta per le forze dell’ordine. Adesso la piazza ha nuovamente ed una forte riconoscibilità come ambiente unitario ed è percepibile dalla città. Lo spazio vibra vorticosamente, ed ogni elemento partecipa a questo movimento. Il simbolo sferico, i corpi illuminanti, i sistemi arborei, le fontane, i servizi metropolitani, l’arredo urbano generano e fanno vivere la piazza senza e con il sole. Sin y con sol El sol ilumina, el sol calienta, el sol trae buen humor. Madrid es luminosa, cálida, llena de vida, ya que su núcleo generador ha sido el sol. A él se dedicó el nombre de la plaza principal desde la cual se inició el desarrollo de la ciudad. Puerta del sol es el centro de madrid y la arquitectura semicircular particular, parece querer aceptar la energía y los beneficios del sol. La idea del proyecto quiere subrayar este papel y esta centralidad. Hoy en día el espacio de la plaza no está organizado de manera uniforme y armoniosa. No se percibe como un lugar de descanso, salvo en algunos momentos del año, cuando miles de personas se reunen para celebrar el año nuevo o durante eventos especiales. Las numerosas transformaciones de la plaza a través de los siglos han sido el resultado sólo de los requisitos funcionales relacionadas con la movilidad urbana. Incluso en los años más recientes, al valor social y simbólico del lugar, se han preferido las necesidades prácticas por el transporte urbano; las salidas de metro y ascensores, repartidos al azar en la plaza son la prueba tangible. Además, la carretera que discurre a lo largo del lado sur de la puerta del sol, limita la visión y fruición unitaria del espacio. Los quioscos para la venta de periódicos, cigarrillos y billetes de lotería no tienen una ubicación organizada y en todo este desorden, pierden importancia y se mezclan dos símbolos importantes de la historia y la tradición madrileña: la estatua de carlos iii y el oso con el madroño. Antagonista del espíritu de agregación que debe estimular cada plaza es también la falta de un café y de sombreado de elementos que proporcionen comodidad a los ciudadanos durante los días muy calurosos del verano. Las dos fuentes existentes parecen ser el único pero estéril intento de dar una aspecto unitario a este sitio. Para devolver a la puerta del sol aquella unidad y reconocimiento que necesita, hay que empezar desde el diseño del suelo que no debe limitarse a la frontera que los edificios a la vista dibujan, sino que debe penetrar en el tejido urbano de manera que se perciba la plaza, se vea y se advierta por el resto de la ciudad. Un centro generador, una metáfora del sol, se expande como un remolino a 360 grados y vuelve a pintar toda la superficie horizontal. Las losas de piedra que forman el diseño del suelo, se mezclan cromáticamente en tres diferentes tonos de gris, lo que da movimiento y vibración. Todo lo que está dentro de la plaza interactúa estrechamente con la geometría del suelo. Los bancos y la iluminación del piso siguen el vórtice y se reclinan hacía adelante, invitando a la parada y a la socialización de día como de noche, sin y con sol. De acuerdo con la idea del proyecto para redefinir el espacio de forma única, se ha propuesto la desviación de parte del tráfico. De esta manera, los edificios en el lado sur, incluyendo la oficina de correos, ya no estan como separados de la plaza. También el carril bici se ha desviado, pero toda la zona peatonal está abierta a las bicicletas que pueden ser convenientemente aparcadas cerca de la entrada principal de la estación de metro. Desde el epicentro generador también se desarrolla una parte verde que ofrece un momento diferente para descansar o pasear y encandila, utilizando especies de árboles, tramos de carretera que se quedan viables. Esta gran ruta recta también incluye espejos de agua e incorpora la mayor de las entradas al metro, rediseñado con un nuevo lenguaje que le permite comunicarse con el resto del proyecto; la idea de restyling de los servicios a la ciudad también se refiere a los ascensores y las salidas secundarias del metro. En ambos extremos de esta zona verde se encuentran las arquitecturas que albergan estos servicios en la plaza actualmente deficientes e inadecuados: al oeste se presenta una cafeteria, al este se encuentran agrupados centro de información, estanco, quiosco y lotería. Los volúmenes acristalados hablan de la ligereza, la transparencia, la permeabilidad y la cáscara de la materia y se mueven en armonía con el diseño en el suelo. Además de los árboles naturales que proporcionan sombra y refugio a lo largo de la zona verde, hay otros, artificiales, que se encuentran frente a la curva de los edificios al norte. Su esbelta estructura sinuosa los hace similares a cuerpos orgánicos y en esta posición pueden dirigir hacia el sur sus frondas fotovoltaicas. El centro generador de todo el proyecto alberga una gran fuente redonda en la que se coloca una bola de la superficie reflectante que representa la energía del sol concentrada en un cuerpo sólido. La geometría escultural se hace con un material ligero y cubierto con células fotovoltaicas. Captarán la energía solar para ofrecerla a la plaza, sin y con sol. Con la esfera y los árboles artificiales se satisfacen los requisitos de energía de los servicios a la plaza de los elementos de iluminación pero el sistema ecológico también incluye la recuperación del agua de las lluvias que se reutiliza para el riego de la zona verde y lavar el piso. Además de estos sistemas bioclimáticos activos, hay árboles, vegetación y fuentes que dan sombra y mitigan las altas temperaturas del verano. Por supuesto, el proyecto tiene en cuenta las cuestiones de seguridad y por esta razón se deja libre de toda obstrucción en todo momento para las rutas de los vehículos de rescate de emergencia y han sido identificadas zonas de aparcamiento para la policía. Ahora la plaza se convierte otra vez en ambiente unitario fuerte y reconocible así como debe ser percibido por la ciudad. El espacio vibra frenéticamente, y cada elemento está involucrado en este movimiento. El esférico símbolo, los cuerpos iluminados, los sistemas arbóreos, las fuentes, los servicios metropolitanos, el diseño urbano generan y hacen vivir la plaza sin y con sol_
 
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