2009
Centro etnografico timau/tischlbong_ paluzza, it | concorso (1° premio)
Nell'ottica del recupero del tessuto edilizio esistente, la proposta progettuale non riguarda la
Realizzazione di un nuovo manufatto ma il recupero di una preesistenza: la scuola “giobatta unfer”. L'edificio rappresenta, grazie alla sua dimensione (soltanto la chiesa principale ha una scala simile) e alla sua posizione, un'importante emergenza nel costruito del piccolo paese di timau. Il programma proposto per la scuola di timau pone al centro la tradizione, intesa come un elemento vivo, trasmissibile e al tempo stesso rinnovabile, un indispensabile supporto su cui costruire una società contemporanea proiettata nel futuro grazie ad uno sguardo cosciente, ma non nostalgico, al passato. In quest'ottica si prevede di collocare in un unico edificio il museo etnografico (pensato anche come centro di studi linguistici) e gli spazi per le associazioni presenti in paese; la densità delle funzioni permetterà, così, un uso continuativo dell'edificio sia in termini di tempo (nell'arco della giornata e delle stagioni) che di fruitori (dai bambini agli anziani). Il progetto individua nel corridoio l'elemento che, riprogettato, trasformerà l'edificio in una “macchina” all'interno di cui potranno trovare posto le attività culturali timavesi e i turisti che vorranno conoscere la particolare realtà di questa parte di carnia. Il corridoio, infatti, diventerà la nuova hall-galleria, uno spazio pubblico attraverso cui poter accedere agli ambienti dei vari piani, capace di funzionare autonomamente e, all'occorrenza, diventare un'estensione a servizio delle funzioni esistenti. La galleria, caratterizzata da piani a differenti altezze collegati da gradini e rampe, sarà lo spazio caleidoscopico dove ogni funzione, pur mantenendo la propria autonomia, contribuirà a comporre un colorato quadro aperto e sempre cangiante.