L'edificio "nastro" appare come un baco di seta, quasi fluttuante, ma solido e ricco, dinamico e trasparente.
La pelle dell'edificio è realizzata con una tela metallica che sostiene un tessuto fotovoltaico; a mezzo di una nanotecnologia opv (organic photovoltaics) sotto forma di tessuto si cattura l’ energia dal sole. Il fascino della pelle rappresenta l'idea di un abito drammatico, l’involucro dell'edificio in un poema sulla libertà di espressione. Le matrici sono il “kite and dart”, la composizione è basata sulla piastrella di penrose; l’utilizzo della sofisticata geometria islamica è utilizzata per studiare un nuovo linguaggio con la tradizione e la cultura iraniana.
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