Bonifica legionella
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Esiste un problema mortale con la nostra acqua e con la nostra aria di cui troppo pochi si interessano. La minaccia di una contaminazione nel nostro paese non è mai stata percepita in maniera cosi pressante come in questo momento. 43 sono state le persone da poco contagiate dalla legionella a parma... Leggi di più
Esiste un problema mortale con la nostra acqua e con la nostra aria di cui troppo pochi si interessano. La minaccia di una contaminazione nel nostro paese non è mai stata percepita in maniera cosi pressante come in questo momento. 43 sono state le persone da poco contagiate dalla legionella a parma, di cui due decedute a causa del batterio. Scopri le soluzioni hampton per la sorveglianza ed il controllo della legionella cliccando qui >>
L’aumento dei casi di legionellosi è legato ad una cattiva gestione dei sistemi idrici e di condizionamento dell’aria all’interno delle grandi strutture, impianti che per la loro natura forniscono un luogo ideale al batterio per vivere e prolificare. Edifici turistici e alberghieri, caserme, uffici, ospedali, scuole e impianti sportivi, centri termali, centri commerciali e di grande distribuzione, cinema, aeroporti, grandi navi ecc.. Sono tutti ambienti potenzialmente a rischio legionella. >> scopri di più sul batterio legionella cliccando qui.
Contenere e prevenire il rischio legionella non è solo possibile, ma è un obbligo di legge per i responsabili del servizio prevenzione e protezione rspp e per i legali rappresentanti di una struttura che ospita dei lavoratori.
Le nuove linee guida nazionali per il controllo e la prevenzione della legionellosi sono emanate in attuazione del decreto legislativo 2008 n. 81 “ tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ”, che obbliga i datori di lavoro ad attuare misure di sicurezza appropriate per prevenire i rischi e proteggere tutti i soggetti presenti nei luoghi di lavoro. La legionella è infatti classificata tra gli agenti biologici per i quali la normativa prevede l’adozione di misure di prevenzione a seguito del procedimento di valutazione del rischio. Pertanto è sanzionabile il mancato inserimento del “rischio legionellosi” all’interno del documento di valutazione dei rischi dvr previsto dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro, e la mancata adozione di misure di gestione del rischio.
In definitiva la legionella può rovinare la reputazione della tua azienda , può esporti ad azioni legali, costringerti a pesanti sanzioni e può obbligarti alla chiusura o alla sospensione della tua attività anche per diversi mesi con un danno economico incalcolabile. Sei sicuro di voler correre davvero questo rischio?
Trattamento shock degli impianti idrici
Una soluzione efficace nel breve periodo: avete trovato la legionella nell’acqua della vostra struttura e non sapete come comportarvi? Vediamo innanzitutto quali interventi mettere in atto a seguito delle concentrazioni riscontrate, seguendo quanto descritto nelle linee guida nazionali per la prevenzione ed il controllo della legionellosi.
Se invece avete già la certezza che il vostro impianto necessiti di una bonifica shock e volete conoscere subito le varie metodologie di trattamento riconosciute cliccate qui:
Shock termico
Iperclorazione shock
Lavaggio chimico con biossido di cloro
Attenzione: le indicazioni riportate di seguito sono valide per tutti i siti a rischio, ma se siete i responsabili di impianti che presentano vasche per idromassaggio o di strutture nosocomiali/ sanitarie esistono delle disposizioni ad hoc che potete trovare cliccando qui:
1. Tipi di intervento indicati negli impianti idrici di strutture nosocomiali/sanitarie.
2. Tipi di intervento indicati nelle vasche per idromassaggio e strutture termali.
Livelli di legionella riscontrati nell’acqua a seguito delle analisi microbiologiche:
Legionella ufc/l sino a 100.
Verificare che le correnti pratiche di controllo del rischio siano correttamente applicate.
Legionella ufc/l tra 101 e 1000.
In assenza di casi: verificare che la struttura abbia effettuato una valutazione del rischio e che le misure di controllo elencate nelle linee guida siano correttamente applicate.
In presenza di casi: verificare che siano in atto le misure di controllo elencate nelle linee guida, sottoporre a revisione la specifica valutazione del rischio e effettuare una disinfezione dell’impianto.
Legionella ufc/l tra 1001 e 10.000.
In assenza di casi: 1. Se meno del 20% dei campioni prelevati risulta positivo l’impianto idrico deve essere ricampionato, almeno dagli stessi erogatori risultati positivi, dopo aver verificato che le correnti pratiche di controllo del rischio siano correttamente applicate. Se il risultato viene confermato, si deve effettuare una revisione della valutazione del rischio, per identificare le necessarie ulteriori misure correttive. L’impianto idrico deve essere ricampionato,dopo l’applicazione delle misure correttive. 2. Se oltre il 20% dei campioni prelevati risultano positivi, è necessaria la disinfezione dell’impianto e deve essere effettuata una revisione della valutazione del rischio, per identificare le necessarie ulteriori misure correttive. L’impianto idrico deve essere ricampionato, almeno dagli stessi erogatori risultati positivi.
In presenza di casi: a prescindere dal numero di campioni positivi, è necessario effettuare la disinfezione dell’impianto e una revisione della valutazione del rischio, per identificare le necessarie ulteriori misure correttive. L’impianto idrico deve essere ricampionato dopo la disinfezione, almeno dagli stessi erogatori risultati positivi.
Legionella ufc/l superiore a 10.000.
Sia in presenza che in assenza di casi, l’impianto deve essere sottoposto a una disinfezione (sostituendo i terminali positivi) e a una revisione della valutazione del rischio. L’impianto idrico deve essere ricampionato, almeno dagli stessi erogatori risultati positivi.
Metodologie di trattamento o bonifica shock degli impianti idrici:
1. Shock termico
Procedura: consiste nell’elevare la temperatura dell‟acqua a 70-80°c per tre giorni consecutivi assicurando il suo deflusso da tutti i punti di erogazione per almeno 30 min al giorno. Alcuni autori raccomandano lo svuotamento preventivo dei serbatoi di acqua calda, la loro pulizia e la successiva decontaminazione con 100 mg/l di cloro per 12-14 ore. Durante lo shock termico è fondamentale verificare che la temperatura dell’acqua raggiunga o ecceda i 60°c nei punti distali dell’impianto, altrimenti la procedura non assicura il raggiungimento dell’obiettivo. Al termine del trattamento occorre effettuare un controllo batteriologico su campioni di acqua prelevati nei punti distali dell’impianto. In caso di risultato sfavorevole, è necessario ripetere l’intera procedura fino alla decontaminazione della rete. In seguito occorre verificare periodicamente la presenza del batterio.
Vantaggi: non richiede particolari attrezzature e quindi può essere messa in atto immediatamente, soprattutto in presenza di un cluster epidemico.
Svantaggi: questa procedura, pur garantendo una buona efficacia, è di difficile attuazione in quanto spesso gli impianti non permettono il raggiungimento di dette temperature. Ha costi elevati in quanto richiede un elevato consumo di energia tale, a volte, da non essere compatibile con le vigenti disposizioni in materia di risparmio energetico. Inoltre, può essere causa di ustioni agli utenti della rete idrica. Richiede tempo e personale nonché l’installazione di sonde remote e strumenti per il controllo sia del tempo di scorrimento che della temperatura dell’acqua nei serbatoi e nei punti distali. E’ una modalità di disinfezione sistemica ma temporanea, in quanto non impedisce la ricolonizzazione dell’impianto idrico in un periodo di tempo variabile da alcune settimane ad alcuni mesi dal trattamento qualora la temperatura dell’acqua circolante scenda al di sotto dei 50°c. La tenuta idraulica dell’impianto potrebbe essere compromessa da ripetuti shock termici soprattutto in presenza di tubazioni in materiale plastico. Durante il trattamento è necessario interdire l’uso dell‟acqua calda sanitaria da parte degli utenti e degli operatori al fine di evitare il rischio di ustioni.
2. Iperclorazione shock
Procedura: viene praticata, dopo aver disattivato il riscaldamento del boiler ed atteso il raffreddamento dell‟impianto a temperature non superiori a 30°c, sull’acqua fredda di reintegro effettuando una singola immissione di disinfettante (ipoclorito di sodio o di calcio) fino ad ottenere concentrazioni di cloro residuo libero di 20-50 mg/l in tutta la rete, ivi compresi i punti distali. Dopo un periodo di contatto di 2 h per 20 mg/l di cloro oppure di 1 h per 50 mg/l di cloro, l’acqua presente nel sistema di distribuzione viene drenata e sostituita con una nuova immissione di acqua fredda in quantità tale da ridurre la concentrazione di cloro residuo entro l’intervallo di 0,5-1,0 mg/l presso i punti distali dell’impianto.
Vantaggi: l’iperclorazione shock è un trattamento disinfettante forte.
Svantaggi: e’ una modalità di disinfezione sistemica ma temporanea, in quanto non impedisce la ricolonizzazione dell’impianto idrico in un periodo di tempo variabile da alcune settimane ad alcuni mesi dal termine del trattamento. Ha un’azione fortemente corrosiva nei confronti dei materiali impiegati nelle reti idriche. Durante il trattamento è necessario interdire l’uso dell’acqua calda sanitaria da parte degli utenti e operatori al fine di evitare l’esposizione ad elevate concentrazioni del disinfettante.
3. Lavaggio chimico con biossido di cloro
Procedura: in caso di forte contaminazione microbiologica, è stato proposto il lavaggio temporaneo della rete di distribuzione con biossido di cloro a concentrazioni comprese tra 5 e 10 mg/l, assicurando il flussaggio di tutti i punti di prelievo. Al termine del breve trattamento shock, durante il quale deve essere interdetto il consumo dell‟acqua calda sanitaria ad uso potabile, quest’ultima viene drenata e sostituita con un nuovo apporto fino a ridurre la concentrazione del biocida ai livelli di routine (0,1-1,0 mg/l).
Vantaggi: la sua azione non è influenzata dal ph dell’acqua trattata o dalla presenza di inibitori della corrosione. Non produce composti organoalogenati. Al contrario dell’ipoclorito riduce la crescita del biofilm.
Svantaggi: dà luogo alla formazione di sottoprodotti inorganici (clorito e clorato) della disinfezione. Alle concentrazioni più elevate (> 0,4 mg/l) manifesta un’azione corrosiva nei confronti delle reti di distribuzione dell’acqua calda sanitaria ed influisce negativamente sulla qualità dell’acqua distribuita.
Controllo microbiologico
Dopo la disinfezione dell’impianto, il controllo microbiologico deve essere ripetuto periodicamente come segue, se non altrimenti disposto:
Dopo circa 48 ore dalla disinfezione.
Se il risultato è negativo, dopo 1 mese.
Se anche il secondo controllo risulta negativo, dopo 3 mesi.
In caso si confermi, anche con il terzo controllo la negatività, dopo 6 mesi o periodicamente, secondo quanto previsto dalla valutazione e dal relativo piano di controllo del rischio.
Nel caso in cui uno dei campionamenti evidenzi positività, essa dovrà comportare un’ulteriore azione di controllo da valutarsi sulla base delle concentrazioni di legionella rilevate.
Attenzione: qualsiasi operazione di disinfezione shock ha un’azione temporanea, in quanto non impedisce la ricolonizzazione dell’impianto idrico in un periodo di tempo variabile da alcune settimane ad alcuni mesi dal termine del trattamento. Per questo oltre a mettere in atto in maniera puntale le pratiche di controllo del rischio é necessario prevedere un sistema di disinfezione in continua dell’impianto per prevenire la ricomparsa della legionella.
Analisi microbiologiche aria-acqua.
Documento di valutazione del rischio legionella
Un obbligo di legge per il d.lgs. 81/08:per un’efficace prevenzione è d’obbligo che il gestore di ogni struttura turistico-recettiva effettui con periodicità (biennale, preferibilmente annuale) la valutazione del rischio legionellosi, ovvero del rischio che nella struttura possano verificarsi uno o più casi di malattia.
La valutazione del rischio è fondamentale per acquisire conoscenze sulla vulnerabilità degli impianti in termini di:
1. Potenziali di proliferazione batterica al loro interno e di esposizione ad aerosol d’acqua che essi possono determinare;
2. Stima del possibile impatto potenzialmente causato dagli impianti sulla salute dei loro utenti e, più in generale dei frequentatori (lavoratori compresi);
3. Definizione ed implementazione delle contromisure adeguate a mitigare il rischio, con un impegno di sforzi e risorse commisurati al potenziale impatto.
Una corretta valutazione del rischio correlato ad una struttura turistico-recettiva deve partire da un’ispezione degli impianti a rischio, supportata, qualora disponibili, dagli schemi d’impianto aggiornati.
Tale analisi ispettiva deve essere finalizzata ad individuare i punti critici di ciascun impianto a rischio, in considerazione delle condizioni di esercizio e manutenzione che lo caratterizzano. In base all’ispezione ed agli schemi d’impianto disponibili, deve essere valutato quali siano i punti della rete (idrica ed aeraulica) e le specifiche d’esercizio e di controllo che possano determinare un rischio per gli ospiti e per i dipendenti della struttura. L’ispezione della struttura deve essere accurata, per poter evidenziare eventuali fonti di rischio e valutare, nella loro complessità, gli impianti e non solamente i loro singoli componenti.
Il rischio legionellosi dipende da un certo numero di fattori.
A seguire, si elencano quelli più importanti, di cui tenere sempre in debito conto:
temperatura dell’acqua compresa tra 20 e 50°c.
presenza di tubazioni con flusso d’acqua minimo o assente (tratti poco o per nulla utilizzati della rete, utilizzo saltuario delle fonti di erogazione).
utilizzo stagionale o discontinuo della struttura o di una sua parte.
caratteristiche e manutenzione degli impianti e dei terminali di erogazione (pulizia, disinfezione).
caratteristiche dell’acqua di approvvigionamento a ciascun impianto (fonte di erogazione, disponibilità di nutrimento per legionella, presenza di eventuali disinfettanti).
vetustà, complessità e dimensioni dell’impianto.
ampliamento o modifica dell’impianto esistente (lavori di ristrutturazione).
utilizzo di gomma e fibre naturali per guarnizioni e dispositivi di tenuta.
Presenza e concentrazione di legionella, evidenziata a seguito di eventuali pregressi accertamenti ambientali (campionamenti microbiologici).
Nomina e formazione del responsabile e/o tecnico manutentore
L’azienda dovrà individuare una persona responsabile per la gestione dell’impianto e delle procedure di manutenzione, che sia formato e che comprenda l’importanza della prevenzione e dell’applicazione delle misure di controllo. La formazione sarà preferibilmente erogata agli addetti alla pulizia/manutenzione/conduzione degli impianti aeroidraulici (manutentori, facchini, governante, ecc.).
Fornitura e controllo del registro degli interventi
I gestori di tutti gli impianti elencati sono tenuti a conservare la documentazione relativa a: eventuali modifiche apportate a ciascun impianto a rischio interventi di manutenzione ordinari e straordinari, relativi al controllo del rischio, applicati su ciascun impianto a rischio operazioni di pulizia e disinfezione applicati su ciascun impianto a rischio. Tale documentazione deve essere messa a disposizione degli organi di controllo, quando richiesto.
Disinfezione continua h24 degli impianti idrici
Come prevenire il contagio da legionella disinfettando e trattando le acqua dell'impianto idrico, anche quello di casa tua: grazie al protocollo legionella free system – il sistema anti legionella, la hampton fornisce un servizio completo e sicuro per il controllo delle acque in strutture sanitarie e ricettive.
Nella scelta della soluzione più efficace per contrastare e contenere la legionella, specialmente nel lungo periodo, si devono tenere presente i seguenti concetti fondamentali:
L’eliminazione temporanea dei batteri da sola non serve. Alla luce delle esperienze effettuate a livello internazionale si è visto ed ampiamente documentato che lo shock termico e l’iperclorazione sono metodi totalmente inefficaci come misure di prevenzione dalla legionella, soprattutto nelle sezioni ospedaliere che ospitano pazienti gravemente immunocompromessi. Infatti, anche se in concentrazioni minori, la legionella resta ancora presente.
Bisogna eliminare la fonte della contaminazione del sistema idrico attraverso:
La sanitizzazione dell’impianto con rimozione completa del biofilm
Il dosaggio continuo di un disinfettante per evitare la ricontaminazione
Il sistema deve essere il più possibile “semplice” e affidabile
La scelta della metodologia dipende inoltre dalle caratteristiche:
Della struttura in cui si intende operare
Dell’impianto idrico
Dell’acqua (ph, temperatura e torbidità possono influire sul dosaggio e efficacia del biocida)
In conclusione, per contenere la carica batterica e quindi per assicurare una riduzione del rischio di contrarre la malattia, è necessario un monitoraggio periodico degli impianti e l’adozione di misure di prevenzione tra cui la disinfezione in continuo. Teniamo presente che in italia, come in altri paesi europei, la legionellosi è sottostimata e quindi le misure preventive, anche se costose, sono assolutamente giustificate.
Ricordiamo inoltre che, sotto il profilo strettamente giuridico, la legionella è disciplinata dal decreto legislativo n. 626/1994 e dal testo del recente d.lgs. N. 81/2008, nuovo testo unico sicurezza, che impongono l’obbligo di una valutazione del rischio biologico.
Hampton, seguendo le raccomandazioni delle linee guida in modo da garantire il contenimento del rischio di diffusione del batterio e ridurre al massimo il rischio di contagio, offre:
Sopralluogo di un nostro esperto per l’elaborazione del documento di valutazione del rischiolegionella e per la definizione degli interventi di prevenzione e/o correzione.
Consulenza per la redazione del registro degli interventi (manuale di autocontrollo) finalizzato al controllo di tutte le operazioni tecniche effettuate, in modo da certificare l’operato del titolare o del responsabile della parte tecnica della struttura, come richiesto dal d.legs 81/2008.
Campionamento e analisi dei punti critici dell’impianto idrico e di condizionamento.
Corso di formazione agli operatori della struttura sulla gestione delle procedure per il controllo del rischio legionella.
Visita di verifica annuale e revisione della procedura per monitorarne la corretta applicazione e riesaminare una eventuale rivalutazione dei rischi
Perche’ il biossido di cloro
• e’ efficace nel controllo e nel contenimento della proliferazione della legionella nella rete idrica
• non ci sono particolari controindicazioni
• e’ l’unico disinfettante che garantisce l’eradicazione del biofilm
• non produce danni o problemi di altro tipo sugli impianti
• garantisce l’assenza di inconvenienti sulla qualità d’uso dell’acqua
Legionella free system – il sistema anti legionella
Con lfs (legionella free system) forniamo un servizio ad hoc per la gestione integrale della problematica legionella incaricandoci di garantire il trattamento di disinfezione fino al rubinetto. Ricordiamo che quest’ultimo è senza dubbio il punto di maggior contatto e quindi di rischio per l’ospite di cui la struttura è responsabile, sia civilmente che penalmente secondo quanto indicato dal d.lgs 81/2008.
Lfs fornisce inoltre un protocollo di intervento specifico per la struttura, in cui vengono esaminati tutti i dettagli strategici ed operativi dell’intervento. Questo protocollo consente al responsabile di struttura di dimostrare di aver fatto il massimo per contenere il rischio legionella, così come previsto dalle linee guida nazionali o regionali.
Legionellafreesystem – trattamento anti legionella è un marchio di dmd srl
Twinoxide
Il biossido di cloro di nuova generazione
L’autentica novità di twinoxide® è la sua semplicità di gestione. Per attivare la soluzione è infatti sufficiente miscelare, in un determinato volume d’acqua, i due componenti in polvere. Dopo poche ore si ottiene una soluzione di biossido di cloro pura al 99,9% e con una titolazione stabile allo 0,3% non sono necessari costosi generatori instabili e pericolosi e la soluzione può essere diluita nell’impianto idrico con semplici pompe dosatrici oppure conservata senza alcun rischio. La gestione è semplice come quella di prodotti più comuni come l’ipoclorito di sodio o di calcio o in genere di tutti i derivati del cloro. Twinoxide® è il sistema di nuova generazione del biossido di cloro che permette un trattamento dell’acqua assolutamente innovativo in quanto risolve le seguenti problematiche:
Sottoprodotti – la soluzione ottenuta dalla miscelazione dei due componenti è pura al 99,9x%. Questo riduce in maniera quasi totale la generazione dei sottoprodotti di disinfezione, quali trialometani, cloriti e clorati, tipici nella disinfezione del cloro (e dei suoi derivati) e del biossido di cloro attivato in stato gassoso.
Biofilm – la forza ossidante di twinoxide® è maggiore di quella del cloro e del biossido di cloro “tradizionale”, e per questo motivo è in grado di abbattere e di evitare la formazione del biofilm biologico, vero responsabile delle contaminazioni da legionella.
Corrosività – la sua maggiore capacità ossidante gli permette di usare dosaggi molto contenuti e quindi di avere un basso indice di corrosività sui materiali di composizione delle tubazioni.
Vantaggi di twinoxide®
Vantaggi di twinoxide®
Vantaggi microbiologici (spettro totale)
• azione biocida più potente, molto rapida ed efficace.
• agisce con un ampia gamma di valori di ph (ph 4-10).
• potente disinfettante 10 volte superiore rispetto ai prodotti a base di cloro.
• potente ossidante almeno 10 volte superiore ai prodotti a base di cloro.
• elimina efficacemente il biofilm e non comporta un aumento progressivo della resistenza dei microrganismi.
• tempo di dimezzamento cinetico minimo di 30-45 giorni.
Vantaggi ambientali
• cloro libero, clorati, cloruri o cloriti quasi assenti.
• minor impatto su acque reflue con diminuzione di alogeni organici assorbibili aox, trialometani.
• determina il controllo del thm.
• forte riduzione dell’accumulo di cloro legato.
• acqua incolore (trasparente) ed insapore.
• nessuna formazione di trialometani (thm), acidi aloacetici (haa) o mutageni-x.
Vantaggi economici
• necessità di bassi volumi e basse concentrazioni di biossido di cloro.
• assenza di costi di investimento per attrezzature di produzione.
• nessuna modifica agli impianti eccetto l’installazione di una pompa di dosaggio e relativa manutenzione.
• nessuna modifica costruttiva o certificazione.
• non è richiesto personale specializzato.
Flushmatic™ tap & shower
Il nuovo sistema per un migliore controllo della legionella
Flushmatic tap™ rende automatico il flussaggio dei terminali dell’impianto idrico attraverso un’elettrovalvola applicata tra l’ingresso dell’acqua calda del rubinetto e il sifone di scarico del lavabo/bidet. In questo modo il flussaggio avviene senza alcuna fuoriuscita di acqua dal rubinetto, i sanitari; non si bagnano e non viene perciò creato l’effetto aerosol dell’acqua calda vaporizzata riducendo così il rischio di contaminazione da legionellosi. Tutto avviene in modo automatico sincronizzando un palmare dedicato che programma l’elettrovalvola e scarica tutti i dati di flussaggio che vengono poi elaborati in un report dettagliato nel quale sono specificati:
• nome padiglione/reparto/stanza in cui è installato il dispositivo
• check di flussaggio con date e ore
• temperature raggiunte ad ogni flussaggio
• tempo di raggiungimento della temperatura prestabilita e segnalazione di eventuale anomalia.
Flushmatic shower™ rende invece automatico il flussaggio delle derivazioni(doccia) dell’impianto idrico attraverso un miscelatore con elettrovalvola integrata. Il funzionamento e i dati ricavati sono i medesimi della versione rubinetto. I sistemi flushmatic™, grazie al costante ricambio d’acqua nel tratto terminale, permettono un maggior contatto con twinoxide. Il flussaggio ( portata max di circa 11 lt/min con pressione di 3 bar dell’impianto) può essere programmato due volte al giorno e per un massimo di 40 minuti a flussaggio. I sistemi sono alimentati da due semplici batterie da 1,5v di durata di circa 24 mesi e non necessitano di prese elettriche. Flussaggio e continuo ricambio d’acqua associati alla diluizione di una sostanza chimica sono le migliori garanzie per la disinfezione di un circuito idrico.
Dmd control system
Dmd control system integra il sistema lfs con apparati specifici in modo da garantire il successo del trattamento anche nelle situazioni più compromesse e difficili.
Un innovativo e sofisticato analizzatore di biossido in linea garantisce un dosaggio ancor più specifico permettendo una totale copertura del prodotto disinfettante all’interno di tutto il circuito idrico, accrescendo ulteriormente così le garanzie di buon esito del trattamento. Per questo strumento è inoltre previsto il kit di controllo/gestione da remoto che consente di ottenere e visualizzare lo status del dosaggio in tempo reale, modificarne i parametri e disporre di dati antecedenti semplicemente da tablet e pc. L’affidabilità di dmd control system è da attribuire ad un’innovativa sonda rilevatrice di biossido che grazie alla sua tecnologia costruttiva e di funzionamento permette di monitorare la concentrazione di biossido di cloroin modo preciso, costante ed in real-time. La sua membrana gas-selettiva non permette interferenze con altri chimici, oltre a proteggere da sporcizia l’elettrodo, diminuendo gli interventi di manutenzione e ad aumentando la durata del punto di calibrazione. Dmd ha da poco integrato nel sistema lfs, in esclusiva sul territorio nazionale, la possibilità di introdurre un sistema di monitoraggio della crescita del biofilm.
Legionella negli impianti di condizionamento
Sei sicuro che l'aria che respiri nel tuo luogo di lavoro sia pulita? Pensa all’aria che respiri tutti i giorni che passa in questi canali e viene contaminata da batteri e virus che possono essere la causa di tanti malesseri.
La soluzione c’è, fare una disinfezione degli impianti di condizionamento e scongiurare qualsiasi tipo di virus e batterio.
Cos’è la disinfezione impianti di condizionamento
I condotti degli impianti di condizionamento sono i “polmoni” di un edificio, quindi è molto importante mantenerli puliti per tenere lontano batteri e malattie.
Perché la disinfezione degli impianti di condizionamento?
Negli ultimi anni si è constatato un peggioramento della qualità dell’aria negli ambienti chiusi, come ospedali, scuole, abitazioni, uffici, centri commerciali e tutti i luoghi confinati e circoscritti non industriali.
Questo peggioramento è dovuto all’aumento di sostanze inquinanti aerodisperse che determinano anche effetti negativi sulla salute umana.
Considerando che le persone passano la maggior parte del loro tempo all’interno degli ambienti sopraelencati o in altri luoghi confinati, il fenomeno dell’inquinamento indoor è diventato di primaria importanza per la tutela della salute umana.
L’inquinamento indoor è causato principalmente dall’accumulo di sostante di vario genere negli impianti di aerazione. I condotti di un impianto di condizionamento con il tempo possono riempirsi di sporcizia, catrame, polveri e microrganismi di vario genere. E’ importante quindi una disinfezione perché una situazione di questo tipo può favorire lo sviluppo e la diffusione della legionella e di tutta una serie di disturbi alla salute umana.
Molto spesso negli edifici può diffondersi, la “sick building syndrome” ovvero, la “sindrome di edificio malato”; una serie di malesseri come disturbi respiratori, emicrania, irritazioni agli occhi, che colpiscono gli occupanti. Questa sindrome è dovuta alla contaminazione degli impianti di condizionamento.
Normativa per la disinfezione degli impianti di condizionamento
La soluzione per evitare tutto questo è la pulizia e la disinfezione degli impianti di condizionamento (disinfezione hvac) che vanno eseguite nel rispetto delle normative vigenti in materia di igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro (d. Lgs 81/08).
Il suddetto decreto legge, indica che l’ambiente lavorativo deve garantire opportune condizioni di microclima idonee a garantire le condizioni di salute di chi vive e lavora in questi luoghi, dando anche indicazioni sulla periodica pulizia e disinfezione degli impianti di condizionamento.
Video ispezione canali e pulizia canali
Prima di tutto va effettuata la video ispezione dei canali. Questa avviene con i più avanzati strumenti diagnostici (robot a 6 ruote motrici con telecamere e led integrati o con telecamera sonda specifica per video ispezioni dei canali dell’aria).
Hampton offre il servizio di videoispezioni in modo totalmente gratuito
Dopo la video ispezione si procede con la pulizia dei canali eseguita con idropulitrice e robot guidato o spazzole rotanti montate su un cavo flessibile e un potente aspiratore in grado di eliminare le polveri sollevate dalle spazzole all’interno delle condotte.quando i condotti di areazione di un edificio non sono puliti, gli occupanti della struttura possono avvertire una serie di malesseri come disturbi respiratori, emicrania, irritazioni agli occhi.
La qualità dell’aria indoor dipende da fattori ambientali di tipo chimico, fisico e biologico e da fattori connessi alla presenza di persone e alle loro abitudini di vita.
Le sorgenti di inquinamento indoor possono essere di origine esterna (traffico veicolare, impianti di trattamento aria etc.) oppure interne agli ambienti.
Ricambiando spesso aria nel luogo di lavoro possiamo evitare di respirare un’aria viziata e con alte concentrazioni di polvere inquinanti. L’indice che viene utilizzato per valutare l’efficienza del ricambio d’aria è la concentrazione di co2. L’ambiente è ritenuto confortevole se tale concentrazione non supera le 1000 ppm.
La gamma di biocontaminanti presenti nell’ambiente confinato è estremamente vasta: batteri, virus, miceti, artropodi, pollini, frammenti di esoscheletri, scaglie cutanee, forfora, ecc
Le sorgenti possono essere l’uomo, gli impianti caratterizzati dalla presenza d’acqua (condizionatori, umidificatori, vapo- rizzatori, etc.), il materiale edilizio, i rivestimenti, gli arredi, le piante. Questi ultimi sono potenziali serbatoi che concentrano e diffondono miceti, batteri, acari, pollini.
E’ quindi importante lo stato manutentivo degli edifici e dei locali.
Negli ambienti ben ventilati o condizionati in modo corretto il carico di inquinanti biologici, soprattutto batteri e funghi, diminuisce anche sensibilmente. Al contrario in caso di sistemi di condizionamento mal funzionanti o carenti della necessaria manutenzione si può realizzare una concentrazione anomala di biocontaminanti. Le patologie indotte dagli agenti biologici sono essenzialmente di tipo allergico o infettivo.
Le sindromi allergiche sono più diffuse negli ambienti condizionati e vanno da semplici sensazioni di disagio a vere e proprie patologie con prevalente interessamento dell’apparato respiratorio.
Le patologie di tipo infettivo possono essere sostenute da agenti patogeni (influenza, morbillo, malattie esantematiche, meningite, ecc.) o da microrganismi opportunisti che trovano nell’ambiente il loro habitat naturale e che vengono diffusi per contaminazione di strutture ed apparecchiature particolari (esempio tipico di batterio opportunista è la legionella pneumophila).
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