Nuovo museo della zecca
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"per forza di levare": conservare innovando
Il progetto si propone di recuperare i valori architettonici, storici e simbolici del complesso della zecca di via principe umberto per innestarvi le nuove funzioni direttamente alla radice. Viene mantenuto il carattere storico-industriale dell’edificio... Leggi di più
"per forza di levare": conservare innovando
Il progetto si propone di recuperare i valori architettonici, storici e simbolici del complesso della zecca di via principe umberto per innestarvi le nuove funzioni direttamente alla radice. Viene mantenuto il carattere storico-industriale dell’edificio, depurato da alcune importanti stratificazioni successive che non aggiungono pregnanza di significati, bensì alterano e confondono la percezione d’insieme.
Su questa recuperata identità ed integrità si è intervenuto con un registro leggero ma ricco di rimandi simbolici per adeguare l’edificio alle nuove funzioni, costruendo un racconto nel racconto dove le ambientazioni originarie fanno da scenografia (in particolare nella parte museale) ma al contempo raccontano se stesse in una sorta di gioco di rimandi continui tra contenitore e contenuto.
Per raggiungere questo scopo abbiamo deciso di scavare un po’ più in profondità - per usare una metafora archeologica - demolendo anche il primo piano ammezzato, realizzato tra la fine degli anni ’40 e i primi anni ’50. Riportando quindi il complesso alla sua volumetria originaria per poi innestarvi un elemento architettonico del tutto nuovo costituito da un volume con superfici a filigrana metallica sormontato da una sottile copertura aggettante simbolicamente sorretta da una ciminiera inversa collocata nel punto esatto di quella originaria. Un elemento di forte valore simbolico che dalla hall di ingresso, ricavata coprendo in vetro la corte est, spinge con un gesto antico lo sguardo verso l’alto.
Nel nuovo programma il museo occupa il piano terra estendendosi parzialmente anche al piano interrato e al piano primo; al piano terra, nella ex area produttiva del complesso, sono ricavati gli atelier e i nuovi laboratori sam (scuola dell'arte della medaglia), mantenendo quindi un forte legame con “la fabbrica”. Il nuovo centro congressi trova posto, invece, nello scrigno tecnologico che sormonta l’area centrale tra le due corti. Una scelta a nostro avviso importante sia per aspetti “filologici” che di marketing istituzionale.
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