Concordia lighthouse competition
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La persistenza della nave sulle coste del giglio ha posto all’attenzione mondiale su questa piccola isola del mediterraneo; nel tempo trascorso tra il disastro e la rimozione della concordia, centinaia di lavoratori, sono arrivati sull’isola del giglio ed hanno interagito con gli abitanti ed il ... Leggi di più
La persistenza della nave sulle coste del giglio ha posto all’attenzione mondiale su questa piccola isola del mediterraneo; nel tempo trascorso tra il disastro e la rimozione della concordia, centinaia di lavoratori, sono arrivati sull’isola del giglio ed hanno interagito con gli abitanti ed il territorio. Il concetto dal quale siamo partiti per la progettazione del faro è stato appunto quello della “resistenza” sul luogo del disastro di un segno di ciò che è stato, di una memoria, anche fisica del disastro; la concordia è rimasta 921 giorni adagiata sugli scogli dell’isola ma, anche dopo la sua rimozione, la traccia del suo passaggio resiste.
Questo segno si concretizza quindi nel faro, posizionato esattamente dove insisteva il camino della nave arenata sugli scogli ed in particolare nella posizione della “c” del logo costa crociere, che diventa anche forma archetipica per la genesi dell’architettura. Il nome stesso richiama il concetto di persistenza in un determinato luogo, endurance appunto. Ragionando sul concetto di memoriale, abbiamo voluto posizionare il faro direttamente in mare proprio per sottolineare il valore simbolico dell’oggetto. Per accedere all’architettura, si passa da un pontile, portando così il visitatore ad immergersi, già nell’avvicinamento, nei luoghi del disastro.
Endurance ribalta la classica forma del faro, andando ad aumentare la propria massa all’aumentare dell’altezza; la base consiste in un cilindro che si svasa verso l’alto fino ad aprirsi per configurare nella sua sommità la forma di una “c”.
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