7 pavimenti in resina con finiture speciali
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Materica
La resina si può presentare con un aspetto fortemente materico, come nel caso della resina cementizia. Quando si sceglie questo tipo di finitura l’idea è dare una connotazione molto contemporanea all’ambiente. La superficie rivestita assume un aspetto “calcestruzzo”, solitamente ... Leggi di più
Materica
La resina si può presentare con un aspetto fortemente materico, come nel caso della resina cementizia. Quando si sceglie questo tipo di finitura l’idea è dare una connotazione molto contemporanea all’ambiente. La superficie rivestita assume un aspetto “calcestruzzo”, solitamente opaco e che può essere personalizzabile con delle geometrie riconducibili ai casseri utilizzati nel getto del cemento.
In questo caso il trattamento più comune per il pavimento è lo spatolato, ma se scegliete di applicarlo a parete potrebbe risultare interessante anche l’effetto rigato o a “doghe di legno” tipiche del cemento armato.
Monocromatica
Non esiste, tuttavia, un solo tipo di resina: oltre alla quella cementizia molto comuni sono anche l’epossidica e la poliuretanica.
La resa estetica di questo materiale risulta completamente differente rispetto alla precedente: appare infatti come una superficie liscia e monolitica, nel caso della resina epossidica; un po’ più morbida nel caso di quella poliuretanica. In entrambi i casi l’ambiente verrà connotato in modo “minimal”, dato che il colore apparirà molto uniforme, come se fosse un’unica superficie senza sfumature, e lo spazio valorizzato nei suoi aspetti dimensionali e geometrici.
Policromatica
In questo tipo di resina, invece, si utilizzano due o più colori, che vengono stesi sulla superficie in modo alternato: di solito si parte da una base più scura per poi passare, una volta asciugato il primo strato, una seconda mano di resina dal colore più chiaro.
Per avere un risultato interessante, pieno di carattere, il mio consiglio è giocare sul contrasto dei colori o sull’effetto “colore su colore“, rendendo riconoscibili ogni mano di colore passata. L’ambiente trattato con questo tipo di finitura darà la possibilità di creare infinite sfumature, tanto più se consideriamo che ogni base resinosa può essere facilmente colorata con pigmenti di natura diversa: il range di colori disponibili è praticamente illimitato.
Lucida
Al di là del colore, un altro aspetto importante da considerare quando si sceglie una resina è il livello di brillantezza che si desidera avere. Il mercato offre molte varietà di finiture trasparenti protettive, dall’opaco-satinato al semilucido-lucido, fino ad arrivare all’effetto vetrificato. Molto dipende dal gusto personale: la resina lucida, a mio parere, si adatta meglio ad ambienti più austeri, salotti dal gusto classico, bagni dove si cerca l’ effetto “acqua” o ambienti commerciali volti a dare un’immagine di maggior prestigio.
Opaca
La resina opaca o satinata, invece, si presta meglio ad ambienti un po’ più informali, come cucine o salotti non troppo pretenziosi.
L’unico vero aspetto oggettivo da considerare quando si sceglie la percentuale di brillantezza della finitura, è la resistenza al graffio e all’esposizione solare. La resina, infatti, come tutti i materiali esposti al calpestio o posti vicino alle finestre, nel tempo si degrada. In particolare, l’invecchiamento di una resina lucida può essere più precoce: fatevi dunque garantire dal fornitore i due aspetti sopracitati.
Artistica
Chi vuole ricreare ambienti preziosi e ricercati, di grande impatto, può valutare anche l’idea di posare una resina “artistica”. Si tratta di materiali che presentano lavorazioni molto complesse: dalla ricerca di riflessi metallici, all’inserimento di ossidi nello strato di verniciatura, attraverso effetti estetici ottenuti con una lavorazione manuale molto personalizzata.
Le finiture possono essere lucide o opache, ma l’effetto migliore in questo caso si otterrà con resine trasparenti che conferiranno allo strato sottostante un grado di profondità e di vetrificazione ad alto impatto visivo: una superficie preziosa o dal sapore antico.
Stampe
Tra i vari tipi di resine decorative esiste anche un sistema che permette di inserire sul fondo dello strato di finitura, praticamente sopra il massetto, delle vere e proprie stampe in alta definizione. Queste con l’ausilio di particolari materiali utilizzati durante la posa, permettono di realizzare pavimenti decorativi con particolari effetti 3d. Gli ambienti di questo tipo sono generalmente connotati da un forte aspetto commerciale (scritte, slogan, elementi molto riconoscibili), ma possono essere richiesti anche da chi desidera avere la sensazione di camminare su una spiaggia tropicale, nel grand canyon o su un reef corallino.
In questo caso, l’esclusività del pavimento prevede uno studio dettagliato e personalizzato sia nella fase progettuale che di realizzazione, con un conseguente adeguamento dei costi.
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