Panorama: monitoraggio costruttivo
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Noa* continua la narrazione di una storia già scritta, ridefinendo e ricombinando il vecchio e il nuovo. Il progetto nasce dalla volontà creativa di voler esplorare il concetto del genius loci che esplora l’essenza di un luogo e di volerlo far rivivere nella volumetria. Noa reinventa un hotel ge... Leggi di più
Noa* continua la narrazione di una storia già scritta, ridefinendo e ricombinando il vecchio e il nuovo. Il progetto nasce dalla volontà creativa di voler esplorare il concetto del genius loci che esplora l’essenza di un luogo e di volerlo far rivivere nella volumetria. Noa reinventa un hotel gestito dalla famiglia huf da oramai tre generazioni dando vita all’hotel panorama 4*. L’hotel, ampliato e rinnovato, è situato a caldaro sulla strada del vino nella zona dell’oltradige in alto adige nelle immediate vicinanze della celebre regione vinicola che circonda il lago di caldaro. L’hotel, gestito dalla famiglia huf da oramai tre generazioni, è stato adattato tramite la costruzione di un nuovo pianoterra che funziona da spazio pubblico nel quale vi si possono ritrovare funzioni quale la nuova lobby, una tradizionale „stube“, una “wine-lounge” e tre diverse zone di ristorazione. Nei piani superiori sono state realizzate 20 nuove camere e suite. Lo studio noa* è riuscito a vincere il concorso della quale giuria faceva anche parte il famigerato architetto walter angonese in qualità di presidente. L’hotel sarà soggetto di una futura fase di costruzione estendendo l’edificio con un nuovo reparto wellness dotato di piscina indoor/outdoor e suite spa per un totale di 3000 mq. La struttura appena costruita è esclusivamente in legno ed è stata realizzata in 6 mesi. Il nuovo complesso ha ottenuto il certificato di casa clima b e va ad aggiungere 2000 mq alla struttura esistente. Comunicare i valori della tradizione locale e la sintonia con il contesto rurale circostante sono fondamentali per il concetto architettonico del "monitoraggio costruttivo". L'esposizione della muraglia esistente, il restauro di dipinti sulle mura originali ed il riutilizzo delle vecchie travi per la nuova zona sauna sono la prova della volontà dei progettisti e costruttori di approcciare il nuovo hotel attraverso la sua storia e di renderlo un oggetto sostenibile. Gli architetti lavorano con i proprietari e questi oggetti per rivelare e raccontare storie. Il progetto è un ulteriore passo nella crescente mole di lavoro di noa* e nasce dalla volontà di sfruttare il concetto "genius loci", cioè di esplorare la verità del luogo e di farlo rivivere nel nuovo volume. Questo approccio è arricchito da numerosi aspetti che possono essere trovati nel paesaggio culturale traslati nel progetto come per esempio le strutture che sorreggono i vigneti che sono stati reinterpretati e proiettati sulla nuova costruzione come frammenti della varietà di dei vigneti che circondano caldaro. Anche il parapetto delle terrazze seguono questo aspetto, come pure le tettoie a falde e nel sistema di ombreggiatura in legno di larice che formano la cornice dei diversi volumi della nuova costruzione. La lobby situata nell’immediata vicinanza all'entrata principale si presenta con nuova veste quella di biblioteca e cerca di trasmettere una sensazione di accoglienza attraverso un'apertura orientata verso l'esterno e la generosa volumetria a disposizione. A destra si trova la reception con bar e “fire-lounge” mentre a sinstra si può trovare la “wine-lounge” e i ristoranti con buffet e la “stube” che possono essere combinati e collegati in modo flessibile. Inoltre, le aree sono collegate alla serra che si trova nel sud dell'edificio. Il contrasto tra l'intimità del giardino con piscina e l'impressionante vista panoramica che vasta dalla mendola a ovest, il lago di caldaro a sud e le due cime del corno nero e quello bianco ad est viene rivisitato formalmente e adattato nel nuovo edificio. L'hotel riceve attraverso "un impianto di sinergie locali", una caratteristica essenziale della sua ritrovata identità come evoluzione ibrido tra passato e futuro. Per questo motivo, i progettisti di noa* hanno visto nell'elemento costruttivo legno il fulcro del concetto architettonico, di design del prodotto e dell’interno. L'edificio esistente subisce un innalzamento del sottotetto e un ampliamento nei lati sud e nord per consentire a tutte le camere delle viste panoramiche interessanti e piacevoli. Le forme ritmiche delle cornici in legno che compongono la facciata si estendono verso il paesaggio e lo racchiudono. Gli spazi continuando a fluttuare tra interno esterno causano la creazione di una moltitudine di zone di transizione tra le due condizioni. Questo ritmo dà al cliente la sensazione di "dentro e fuori", un’idea iterativa che si ripete nelle opere di noa* e che viene qui ulteriormente sviluppata. Il design simbiotico si avvicina all'idea di una moderna tipologia contestuale, dove sono reinterpretati gli elementi architettonici. Un esempio lampante viene rappresentato dal tetto inclinato il quale è stato reinterpretato e tradotto in un linguaggio contemporaneo.
La disposizione delle camere e delle suite ai piani superiori prevede anche la massima privacy e l'individualità di ogni ospite, mentre gli spazi pubblici sono situati soprattutto a livello del ingresso per garantire la vista unica sul lago di caldaro e fornisce delle condizioni spaziali fantastiche per sottolineare la lussureggiante vegetazione. Il contrasto formato dalla vegetazione della tipica flora locale rappresentata da palme e ulivi con pini e vitigni selvaggi che prosperano facilmente uno con l'altro è stato osservato e usato attentamente nel progetto. Per la conversione è stata usata una massiccia costruzione in abete rosso il quale utilizzo porta diversi vantaggi: il materiale da costruzione è eco-sostenibile con fibra di legno come isolamento esterno, un equilibrio ecologico positivo, un clima interno confortevole con pareti in legno a vista, un notevole risparmio di spazio attraverso singoli componenti ridotti, un tempo di costruzione ridotto a circa 6 mesi e l’utilizzo di una tecnologia costruttiva a secco. Il materiale primario viene affiancato da una serie di materiali locali come larice nativa, porfido della zona di monticolo e tessuti di lino locali. Anche negli stati di elaborazione progettuale l'intenzione è sempre stata la stessa, quella di realizzare la costruzione in collaborazione con artigiani e metodologie di produzione locali. La riprogettazione dei cosiddetti spazi pubblici "9 worlds" che sono situati nei diversi piani contribuisce significante al nuovo carattere dell'hotel. Nell'ingresso, in origine molto scuro e con stanze separate, gli spazi sperimentano una vera e propria trasformazione verso una forte apertura con aree luminose che hanno un rapporto consistente con le terrazze e con la zona degli ospiti flessibile e ricombinabile. La galleria centrale funge da collegamento tra l'ingresso principale e il giardino e serve le zone seguendo un ritmo specifico: a ovest si trovano la biblioteca, la reception, il back-office, il bar e la sala con caminetto in sequenza una dopo l'altra, mentre, disposte in modo radiale, ad est si trovano la “wine-lounge”, il buffet, la “stube” e la serra. Anche in questi casi è stato scelto legno di quercia senza nodi come materiale principale il quale viene accompagnato da mobili, lampade e tessuti realizzati artigianalmente. Un esempio viene rappresentato dal soffitto a cassettoni nella “stube” e gli ornamenti in ferro battuto nella zona buffet. Le nuove terrazze ampie a sud e ad ovest intensificano il dialogo spaziale tra interno ed esterno, che è promosso dal clima mediterraneo di caldaro che prevale su quello alpino. Questo aspetto viene evidenziato architettonicamente con elementi scorrevoli in vetro a soffiato, mentre tutti i balconi sono allestiti con piante alte che simulano una „cintura verde“. Al piano primo interrato la zona wellness esistente con sauna, piscina e bagno di vapore viene arricchita da una sauna esterna e da una grotta di sale. Le pareti sono retroilluminate e coperte di sale, in modo da ricreare il micro-clima di una grotta di sale naturale permettendo agli ospiti la possibilità di rilassarsi e rigenerarsi. La nuova terrazza sul tetto nel sud-est in futuro verrà utilizzata come zona fitness mentre si gode della magnifica vista panoramica. Le nuove camere e le suite sono caratterizzate da una pianta originariamente molto divergente ed dialogano tramite un design degli interni uniforme. Vetrate scorrevoli a filo permettono un'illuminazione naturale, anche agli spazi più lontani come il bagno. Tutti i letti sono direzionati verso le aperture delle finestre per godere in mattinata della magnifica vista panoramica del lago. Con una porta scorrevole aperta viene a crearsi una sensazione pari a quella di dormire all’area aperta. Ogni stanza dispone di un lounge con una grande vetrata realizzata in legno di quercia che invita a rilassarsi e che celebra la sua intimità tramite vetri fissi senza cornice. Tutti i bagni sono rivestiti interamente di piastrelle (incluso il soffitto) e cercano di ricreare la situazione tipica di una grotta aperta formando, allo stesso momento, una grotta chiusa che in alcuni casi viene completata da una vasca da bagno posizionata liberamente nella stanza. Alcune suite dispongono di un soppalco che aiuta a sottolineare l'altezza generosa dell’ambiente che arriva fino a 5 metri e che dà alle suite una qualità esclusiva. Oggetti, mobili, lampade, tessuti; tutti gli elementi sono stati creati da noa* seguendo una filosofia di design olistica e realizzati da artigiani locali con molta passione e attenzione ai dettagli. è stato usato un mix di acciaio grezzo, tessuto di lino naturale e legno di quercia per creare un'atmosfera completamente unica le diverse zone. Nelle camere "panorama-lounge" realizzate su misura, schede multimediali, i ganci appendiabiti sono tra gli oggetti che noa* ha personalmente progettato con grande cura e quindi realizzati con passione da un artigiano. Gli "spazi pubblici" situati nell’ingresso sono dotati di altri oggetti progettati dal gruppo di architetti come nella biblioteca delle info-box in rovere appese al soffitto, un divano modulare su misura in lino nella “fire-lounge” e tele illuminate sospese al soffitto come ode ai surfisti di caldaro.
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