Palazzo san giovanni
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Fece parte dei vari edifici che nei secoli scorsi ruotarono intorno al celebre convento dei carmelitani che s’affacciava sulla piazza san giovanni e che ebbe ruolo di grande centro culturale nel rinascimento e fu un riferimento per tutto il basso salento. Sotto il palazzo, così come sotto la piaz... Leggi di più
Fece parte dei vari edifici che nei secoli scorsi ruotarono intorno al celebre convento dei carmelitani che s’affacciava sulla piazza san giovanni e che ebbe ruolo di grande centro culturale nel rinascimento e fu un riferimento per tutto il basso salento. Sotto il palazzo, così come sotto la piazza e i vicoletti tutt’intorno, si trovano ancora numerosi trappeti, ossia frantoi ipogei utilizzati per la produzione dell’olio d’oliva. Si tratta di veri capolavori della capacità e dell’arte popolare, strutture ancora oggi suggestive e impressionanti nella solennità della loro nuda pietra e nella essenzialità delle linee architettoniche (1). Uno di questi trappeti è visibile nel cortile, attraverso la grata posta vicino alle scale. All’interno del palazzo, al primo piano, troviamo una testimonianza certa della sua lunga storia: un’epigrafe datata 1786, scritta in buon latino, dove si racconta di un cambio di gestione. Il nuovo amministratore giovanni serafini sauli trovò questa casa già molto antica e in rovina. La fece quindi restaurare con eleganza e liberò da rovi e sterpi i terreni e le piantagioni che allora facevano parte della proprietà. Il tempo passò e ogni epoca lasciò il suo segno sul palazzo. Nel 2013 con il benestare della soprintendenza alle belle arti di lecce, il palazzo è stato completamente restaurato con l’intento di preservare tutti gli elementi architettonici antichi e tipici salentini come i soffitti in tufo, i grandi camini in pietra leccese, le volte a botte e la magnifica volta a stella che si può ammirare nella sala colazione.
(1) cesare daquino, morciano di leuca, capone editore, 1988, pag 22.
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