Corsia del giardino
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Corsia del giardino
Il tema del progetto architettonico
Il locale è sito nella corte della galleria di via manzoni 16. Compreso tra quest’ultima e il giardino del museo poldi pezzoli; le numerose vetrate che si affacciano su questa splendida isola verde e le ampie vetrine che si aprono... Leggi di più
Corsia del giardino
Il tema del progetto architettonico
Il locale è sito nella corte della galleria di via manzoni 16. Compreso tra quest’ultima e il giardino del museo poldi pezzoli; le numerose vetrate che si affacciano su questa splendida isola verde e le ampie vetrine che si aprono sulla corte lo integrano fortemente in entrambi gli ambienti. Lo spazio diventa il bistrot “corsia del giardino”. Una superficie di 200mq complessivi, che si sviluppa con una pianta a “l”: di fronte all’ingresso, a cui si accede dalla corte interna, si trova l’area bar; sulla destra, a un livello lievemente rialzato, a cui si accede attraverso una piccola scala di tre gradini, vi è la sala per i clienti, dalla quale si gode della vista sul giardino. Sul fondo di questa vi è il bancone-food a vista, al di là del quale si trova la cucina, separata da una vetrata, che unisce e allo stesso tempo divide gli ambienti. Il bistrot è inoltre collegato allo showroom dell’azienda gessi, leader nella produzione di rubinetteria di design, che si trova al piano inferiore.
Il progettista, l’architetto nicola gisonda, descrive così le sensazioni che sono alla base del progetto:
“il luogo mi ha affascinato nel momento in cui ho attraversato il confine tra la galleria di accesso alla corte e via manzoni. Gli occhi si sono posati sul giardino di fronte, attratti inevitabilmente dal verde accesso delle imponenti piante che si fondono con l’azzurro del cielo e con l’intensa luce del luogo aperto contrapposto alla penombra della galleria alle nostre spalle. Solo girandosi ci si rende conto di quanto poco spazio ci divide dalla frenesia. Un ambiente magico che corrisponde alla mia idea di luogo di ristoro e di pausa. Non avevo altra scelta che far vivere per sempre quelle sensazioni, riportandole nello spazio che mi trovavo a progettare, annullandone i confini spaziali, pensando a un unico ambiente tra interno ed esterno.”
Il progetto architettonico e gli arredi sono tutti inedite disegnati ad hoc per il locale. L’interior design si ispira alle geometrie della natura, interpretate non in modo esplicito, ma concettuale e simbolico. Due sono i segni grafici principali che caratterizzano tutto il lavoro: linee verticali irregolari che si rifanno alla vegetazione, e forme circolari, che richiamano l’idea del bouquet di fiori. Queste linee sono state riadattate e rielaborate nella progettazione dei vari arredi, utilizzando materiali e colori di volta in volta diversi.
Il verde e il marrone, toni dominanti in natura, rappresentano le nuance prevalenti in corsia del giardino. Tutti i materiali impiegati sono naturali: il marmo verde ming, che riveste tutte le principali console food-bar, si unisce armonicamente con il rovere tinto testa di moro dei mobili, fino a sfumare nei pavimenti di seminato di marmo color tortora.
I banconi food-bar sono costituiti da due parallelepipedi, uno in acciaio e uno, frontale, in marmo verde ming. Quest’ultimo, ancorato a quello in acciaio, sembra come sospeso, dando così un’idea di leggerezza che volutamente si contrappone all’aspetto monolitico del marmo.
Il fronte dei banconi presenta una complessa e inedita lavorazione, costituita da numerose forature disposte circolarmente ( per un totale di quasi 7000 a bancone) e di diversa profondità, che formano cerchi su più livelli e parzialmente sovrapposti. Un’immagine che, per la sua struttura, diventa dinamica a seconda del punto di vista dello spettatore: l’effetto visivo finale è quello di un bouquet di fiori mosso dal vento. Alle spalle del bar si trova un pannello di colore bianco, il cui disegno sembra essere il calco della lavorazione del bancone-bar. Sulle console sono state posizionate delle luci a sospensione modello minimini di luceplan, veri e propri rami in alluminio bianco.
Per delimitare le varie aree del locale sono state appositamente progettate alcune quinte, anch’esse riconducibili alle forme circolari, com un’applicazione però differente: esse sono composte da numerosi dischi di forma rotonda, intarsiati e uniti tra di loro. Diversi sono i materiali utilizzati: il rovere tinto si alterna al marmo verde ming e al cristallo riflettente color bronzo.
Lo stesso concetto, ma con una realizzazione del tutto diversa, si applica al controsoffitto presente nella sala, che ha anche la funzione di vano tecnico e di “trappola del rumore”, per dare un maggior comfort all’ambiente.
I tre gradini di accesso alla parte rialzata sono costituiti da un”l” rovesciata in blocco di marmo ming e fuoriescono dal pavimento senza nessuna struttura di ancoraggio visibile, come fossero asperità presenti in natura. Accanto ai gradini si trova una pedana per disabili integrata nel pavimento.
I mobili (sedie e tavoli), tutti realizzati in legno di rovere tinto testa di moro, riprendendo, in modo mai scontato o banale, talvolta più nascosto, talvolta più esplicito, il gioco delle linee verticali irregolari.
Entrando nei bagni si ha la sensazione di essere avvolti dalla vegetazione. Le pareti sono rivestite di numerose lastre in quarzite di un unico tono uniforme, opportunamente tagliate con l’obiettivo di creare un fondo neutro impenetrabile color nocciola, interrotto da liste di cristalli riflettenti di color bronzo, che si intrecciano verticalmente tra di loro. Le sguardo è attratto dai cristalli e ne scruta la profondità, come cercando di scorgere l’orizzonte dietro gli alberi. Muovendosi all’interno degli ambienti, l’immagine riflessa viene spezzata continuamente, come se si camminasse in un bosco, in cui la nostra visuale è continuamente interrotta dalla presenza delle piante. Per la rubinetteria è stato utilizzato un modello a forma di goccia dell’azienda gessi.
Il bistrot corsia del giardino è un locale in pieno centro a milano, in via manzoni 16, tra via montenapoleone e la scala di milano, una scenografica location che trae ispirazione da un giardino immaginato e che prende il nome della stessa via manzoni, antichissima via cittadina chiamata nella milano neoclassica proprio “corsia del giardino” a causa della numerosa presenza di giardini all’interno degli storici palazzi qui presenti. Ed è proprio il giardino del museo di poldi pezzoli la cornice che decora il bistrot.
Corsia del giardino
Architectural project theme
The bistro corsia del giardino is a place in the center between via montenapoleone and la scala in milan, a scenic location that is inspired by a garden and imagined that takes its name from the same street manzoni, an ancoetn city street in milan called neoclassical own “lane of the garden” because of presence of many gardens within the historic buildings are present. And it is the garden of the museum of poldi pezzoli the frame that decorates the bistro.
The architect nicola gisonda, creator and curator of the corsia del giardino project, also responsible for the impressive restoration of officine del volo di milano, remarked:
“the location fascinated me as soon as i crossed the tunnel that led to the courtyard and via manzoni. My eyes focused on the garden before me, inevitably attracted by the bright green of the towering plants that blended with the blue sky and the brought light of the open space as opposed to the darkness of the tunnel behind me. A sense of wonder and curiosity pervades anyone who enters the courtyard, accompanied by the silence that, with every step, takes the places of the noise and the movement of via manzoni. It is like closing a door behind you. Turning back makes you realize what little space separated you from the frenzy. It is a magical environment that fits with my idea of a place for rest and relief. I had no choice but to try to make these feelings last forever in the space i was to design, eliminating spatial boundaries and creating a unique environment between the inside and the outside”.
The local spread to 200 square meters with large windows surrounded by a large part in the garden overlooking the poldi pezzoli fountain of horses architect lomacci while the remaining face in their courtyard which extends up to main street.
The green space and gardens surround this place becoming a part of it. From the large windows to the courtyard, until references cromativi proposed in this interior design inspired by shapes and colors to natural geometries, but never obvious conceptual and symbolic, it creates a unique garden from inside to outside and vice versa.
Ming green marble, which covers all major consoles food-baken-bar, is processed and interpreted with contemporary curs and shapes that blend with the oak stained dark brown furniture, up to taupe shade in the floors, all unpublished components created specifically for this space. Just green and brown, dominant colors in nature, representing the nuances prevalent in the corsia del giardino.
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