la naturalità della pietra. E della luce. Grassi pietre e lo studio something presentano il nuovo stand di marmomacc 2016.
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la cinquantunesima edizione di marmomacc è stata l’occasione per inaugurare la nuova immagine fieristica di grassi pietre con uno stand progettato dallo studio something di londra / verona.
«questo progetto esclusivo – dichiara federico sandri, dello studio something – è scaturito dalla vo... Leggi di più
la cinquantunesima edizione di marmomacc è stata l’occasione per inaugurare la nuova immagine fieristica di grassi pietre con uno stand progettato dallo studio something di londra / verona.
«questo progetto esclusivo – dichiara federico sandri, dello studio something – è scaturito dalla volontà di indagare le diverse potenzialità della pietra come materiale naturale, capace di influenzare la percezione degli spazi e, per questo, di attivare una forte relazione con le persone».
Per questo motivo la parete di fondo dello stand è stata pensata «come una quinta teatrale, che valorizza in modo globale il rapporto fra la superficie della materia prima in ogni sua singola varietà, e la luce. Le lastre utilizzate, realizzate a moduli irregolari, restituiscono un gioco di volumi che si sintonizza armonicamente con l’intero spazio dello stand.
Da una parte quindi studio something ha voluto approfondire il rapporto fra i materiali litici e la luce e, partendo da questo, realizzare un ambiente capace di esprimere accoglienza.
Gli elementi
«le lastre della parete di fondo dello stand – continua sandri – sono state realizzate a moduli irregolari e sono poste su due livelli per essere colpite dalla luce in maniera radente e incidente». Ogni singola superficie presenta una diversa texture: alcune ispirate alla tradizione e realizzate manualmente come la bocciardatura. Altre frutto di lavorazioni più contemporanee e “assistite” dalle macchine.
La combinazione di superfici lisce, frastagliate, zone illuminate, ombre nette e zone di penombra, valorizza i molteplici aspetti e le infinite potenzialità della pietra, evidenziando la struttura stessa del materiale oltre a fornire un’inaspettata esperienza tattile. In definitiva un vero e proprio vocabolario al quale attingere per descrivere uno spazio.
Gli interni
All’interno dell’allestimento la pietra di vicenza, nelle sue diverse tonalità e finiture, mantiene un ruolo principale anche se posta in relazione con altri materiali: dal marmo lucido in elementi monolitici a diverse altezze che lavora “a contrasto”, al metallo grezzo di alcune strutture e, infine, al legno massello degli arredi che, come una punteggiatura, legano il tutto.
Gli spazi d’uso dello stand sono poi descritti da alcune aree tratte da archetipi abitativi: la zona colloquiale con un tavolo in metallo che sostiene un top in pietra bianca illuminato da luce diffusa, una zona contenitore dove ad un volume di pietranova è accostata una libreria leggera in metallo, supporto per piante e fiori che rappresentano l’elemento “vivo” nel complesso dell’architettura.
Tutti gli elementi architettonici inseriti nell’allestimento, litici e non, sono progettati e disposti con studiato equilibrio per creare un’atmosfera calda nella quale l’abitare equivale allo stare bene.
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