Palazzo gagliardi/de riso miglioramento sismico
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Interventi per il restauro, il recupero, la valorizzazione e la fruizione del palazzo gagliardi-de riso di vibo valentia –
Miglioramento sismico del tetto di copertura.
L’idea progettuale ha come scopo la valorizzazione e la fruizione della struttura. Per la realizzazione del presente interven... Leggi di più
Interventi per il restauro, il recupero, la valorizzazione e la fruizione del palazzo gagliardi-de riso di vibo valentia –
Miglioramento sismico del tetto di copertura.
L’idea progettuale ha come scopo la valorizzazione e la fruizione della struttura. Per la realizzazione del presente intervento di messa in sicurezza del piano sottotetto è previsto un costo complessivo di € 500.000,00 (risorse por fers 2007/2013).
L’intervento si integra con il piano di settore degli “edifici storici e di pregio architettonico” previsto nel por fers 2007/2013 di cui il programma di completamento rappresenta la fase start-up nelle more dell’approvazione dello stesso, con il piano triennale per il turismo di cui alla legge regionale n. 8/2008, nonché con le azioni previste nella linea di intervento 5.2.5.1 inerente l’attivazione di forme di gestione attorno ai beni culturali.
Palazzo de riso – gagliardi, uno dei palazzi di pregio presenti nella città di vibo valentia, con facciata rinascimentale, occupa un lotto di fronte al più vasto palazzo di rappresentanza della famiglia. Ha pianta rettangolare con vani organizzati attorno ad una piccola corte centrale, presenta due piani sul corso umberto e tre sul vicolo parallelo., si differenzia per il suo stile da qualsiasi altro palazzo gentilizio della città: le facciate sono trattate a fasce giustapposte di bugnato liscio continuo, raccordate con le ghiere delle bucature ad arco. Il fronte sul corso, a sette moduli, presenta un corpo centrale a tre moduli, leggermente aggettante, con portali al primo piano ricuciti da un balcone unico con balaustra. L’edificio è coronato da un cornicione aggettante sostenuto da mensole triangolari.
Costruito tra il xviii-xix sec., il palazzo sorge su un suolo occupato precedentemente da baracche stabili per i venditori ambulanti delle fiere. Il progetto di giovan battista vinci richiama lo stile rinascimentale toscano, differenziandosi da qualsiasi altro palazzo gentilizio della città.
Questa “palazzina”, così definita, dopo la seconda metà dell’ottocento divenne residenza principale del ramo cadetto della famiglia gagliardi, che sistemò e decorò i vari ambienti. Dal portone centrale si accede in una piccola corte che immette, tramite una porta a vetri, all’atrio dell’abitazione dove uno scalone centrale, dotato di corrimano in ferro battuto timbrato con le armi dei gagliardi partite con quelle degli amato della corrja, si sdoppia in due rampe speculari conducendo al piano nobile. Rispetto all’asse di penetrazione la pianta a terra è perfettamente simmetrica ed ai lati del vestibolo che dà accesso al corpo scala si aprono due ingressi ai locali dal piano terra. Il cortiletto, molto stretto e allungato, per la limitatezza del lotto a disposizione, è pensato in modo da dar comunque luce diretta a tutti i locali che non possono averla dai muri perimetrali. Le stanze, tutte passanti, sono collegate tra loro in un’enfasi continua che non richiede dispersivi corridoi di distribuzione.
Gli interventi proposti, soluzioni progettuali, metodologie e tecnologie per la realizzazione dell’intervento e il contributo dell’operazione alla realizzazione di itinerari turistici
Il presente progetto individua necessariamente gli interventi prioritari da realizzare, tenendo presente che un intervento globale (che comprenda sia il restauro, il consolidamento, nonché il ripristino delle opere di decorazione artistica e dell’arredamento) non è al momento possibile stanti le esigue somme a disposizione, ma risulta necessario iniziare intervenendo sul completamento ed il ripristino di quelle parti strutturali importanti, in modo da non aumentare o creare ulteriori deficienze che comportino l’ulteriore deteriorarsi dell’edificio, siano mirati alla conservazione dello stesso e, nel contempo, diano garanzie sulle opere da effettuare successivamente con altri interventi.
In questa prima fase emerge la necessità di effettuare, compatibilmente con le somme a disposizione, interventi di restauro conservativo – consolidamento e messa in sicurezza del piano sottotetto con rifacimento della copertura per l’eliminazione delle infiltrazioni di acqua, causa del continuo deterioramento del manufatto.
Il restauro, a carattere prettamente conservativo, riguarda le parti murarie (cornicioni e fasce marcapiano) ed il rifacimento del sistema raccolte acque piovane (scossaline, grondaie e canali di scolo). La copertura, come sopradetto, presenta un elevato stato di degrado e soprattutto di insicurezza dovuto al un totale abbandono della struttura e ad una continua infiltrazione di acqua piovana. Sarà eseguita la ripassatura ed il riordino dell’intera copertura eseguita mediante lo smontaggio ed il calo in basso dell’intero manto di copertura costituito da materiali quali coppi e listelli, il rinforzo ed il trattamento delle capriate lavorate all’ascia esistenti mediante ripulitura e trattamenti in loco senza rimozione delle stesse. La lavorazione sarà effettuata “a tratti” con l’ausilio di copertura temporanea leggera di sicurezza e protezione onde garantire i piani sottostanti da eventuali danni dovuti ad eventuali precipitazioni atmosferiche.
Dopo la fase di trattamento e rinforzo ove necessario delle capriate esistenti, sarà realizzato il nuovo pacchetto di copertura coibentato, il tutto idoneamente ventilato e protetto da ondulina sottocoppo. A completamento viene prevista la realizzazione del cordolo perimetrale di copertura, in accordo con quanto previsto dalla circolare n° 617/ c.s. Ll.pp.del 02/02/2009.
Il cordolo verrà realizzato con rinforzo in fibra di vetro intonaco e malta bicomponente ad elevata duttilità a base di calce idraulica naturale ed eco-pozzolana di colore chiaro, particolarmente indicata per il rinforzo strutturale armato di supporti in muratura del tipo planitop hdm per restauro e mapegrid g120-220. Sul lato interno verrà alloggiato un profilo ad “l” per realizzare il collegamento fra cordolo e capriate esistenti. Il particolare di seguito riportato rappresenta in modo sintetico l’intervento. La sostituzione dei canali di gronda e dei pluviali completano l’intervento in copertura.
Altro intervento necessario riguarda il consolidamento della volta ad arco ribassato sul vano scala dell’edificio principale in corrispondenza dello scalone principale che porta al piano nobile. L’intervento sarà effettuato mediante i sistemi previsti al punto c.8a.5.2 , mediante l’inserimento di fasce di materiale composito tipo planitop hdm per restauro e mapegrid g120-220. Tutti gli interventi di miglioramento sismico previsti nel presente progetto rispettano nello specifico il capitolo 6 delle “linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – allineamento alle nuove norme tecniche per le costruzioni”, che recepiscono integralmente il documento approvato dal consiglio superiore dei lavori pubblici nell’assemblea generale del 23 luglio 2010, prot.n. 92, contenente l’allineamento della direttiva del presidente del consiglio dei ministri per la valutazione e riduzione de rischio sismico del patrimonio cultuale del 12 ottobre 2007 alle nuove norme tecniche per le costruzioni 2008 e circolare n° 617/ c.s. Ll.pp.del 02/02/2009.
Le pareti del piano sottotetto presentano una situazione di accentuata precarietà, inoltre presentano caratteristiche tecnico-costruttive diverse da quelle utilizzate nei piani inferiori. Allo stato attuale i paramenti murari, realizzati in mattoni pieni di vecchia manifattura, si presentano estrinsecati in grandi luci senza alcun inserimento di muri di collegamento intermedi dei paramenti perimetrali, facendo si che tale piano risulti essere un elemento estraneo e totalmente scollegato al corpo nobile principale.
L’intervento prevede:
L’inserimento di n°8 catene per ridurre le carenze dovuti ai collegamenti dei solai e delle pareti ;
Il consolidamento delle pareti interne ed esterne del piano sottotetto con l’inserimento di sistemi innovativi con rinforzo in fibra di vetro intonaco e malta bicomponente ad elevata duttilità a base di calce idraulica naturale ed eco-pozzolana di colore chiaro, particolarmente indicata per il rinforzo strutturale armato di supporti in muratura del tipo planitop hdm per restauro e mapegrid g120-220;
La ristilatura dei giunti;
Le iniezioni di miscele leganti ove necessario;
Interventi di cuci e scuci finalizzato al ripristino della continuità muraria lungo le linee di fessurazione.
Il rifacimento del cornicione.
Il progetto quindi prevede, dopo un’attenta verifica statica totale del fabbricato, un intervento con sistemi di controventatura, tirantatura e lavorazioni del tipo “cuci e scuci” dei paramenti esistenti, interventi adeguati alla norma tecnica vigente per la messa in sicurezza strutturale.
Il presente intervento è finalizzato, chiaramente, alla messa in sicurezza e miglioramento sismico del sottotetto ed al rifacimento della sua copertura per permettere, in attesa dei successivi interventi, la conservazione della parte inferiore, ove sono presenti strutture costituite da volte ed archi, caratterizzate da elementi decorativi di alto pregio e di alto valore artistico. Infatti l’intervento richiede una certa priorità in quanto le continue infiltrazioni di acqua stanno continuamente deteriorando gli ambienti sottostanti. E’ prevista tra l’altro l’eliminazione delle parti in amianto presenti nella struttura quali elementi di copertura e serbatoi.
Gli interventi che riguardano il consolidamento saranno del tipo non invasivo ed anche in questo caso si cerca di mantenere il sistema costruttivo preesistente, con particolare riguardo al delicato equilibrio generale della struttura, fornendo nello stesso tempo una adeguata consistenza statica in riferimento ai carichi propri ed accidentali che agiscono sulla struttura.
Le soluzioni innovative previste garantiscono un impatto ambientale pressocchè nullo. Successivamente alla messa in sicurezza della struttura, l’intervento sperimenterà la progettazione e la realizzazione di ambienti virtuali e sistemi informativi per la promozione e la fruizione dell’area museo, quindi tecniche replicabili in altri contesti dove si interverrà sull’accessibilità ai luoghi e sulla qualificazione e sul miglioramento informativo.
Gli obiettivi e i risultati attesi.
I risultati attesi riguardano una migliore fruizione del sito in termini di conoscenza e di incremento della domanda interna, rispetto alle esigenze locali, didattiche e di domanda esterna riferibile ai visitatori e ai turisti.
Ovviamente resta di base, come risultato principale della progettazione ed esecuzione di opere, il miglioramento dello stato dei luoghi restituendo una nuova immagine di qualità formale e culturale alla comunità vibonese, comunità dalle antichissime radici che deve il suo carattere e la sua forza alla propria memoria storica ed alla propria identità di appartenenza geografica.
In linea secondaria, ma non subordinata, con questo progetto si vuole perseguire risultati spendibili anche su piani di riconoscimento formale e sostanziale di un territorio in cui è possibile rivendicare scuole di pensiero e capacità operativa. In sostanza, come dimostrano da sempre le nostre architetture, l’uso della pietra è base e sostegno di edificazioni dalle più povere a quelle più ricche, sia per parti fondanti sia per particolari costruttivi. In generale, quindi, generazioni di artigiani scalpellini hanno materialmente costruito il territorio calabrese senza, ad oggi, aver avuto la dignità di menzione o richiamo nei circuiti “colti” nazionali. Il barocco leccese, tanto per fare un esempio, non ha nulla da invidiare alle qualità formali di palazzo de riso con la sua zoccolatura, pavimentazioni o mensole, ha sicuramente carattere e dignità di essere preso ad esempio per studi specifici sull’arte della lavorazione di materiali lapidei. A quanto detto si somma anche l’importanza che nel tempo ha rivestito in zona questo tipo di lavorazione, sostenendo processi economici di rilievo sia per l’estrazione di questo materiale sia per il numero di persone che con esso e per esso hanno lavorato. Oggi questo patrimonio che appartiene ad una tradizione di qualità si sta perdendo, come si sta perdendo l’uso di materiali estratti in zona a favore di prodotti importati.
Quindi si può concludere che: a fronte di un lavoro di risistemazione di spazi pubblici ridando qualità e funzione ad un’area urbana di rilievo storico, con questa opera si vuole innescare un meccanismo di rilancio culturale spendibile in ambiti formativi o di richiamo turistico, inserendolo quindi in quel percorso che punta alla valorizzazione dei beni culturali della città.
L’utilizzo dell’immobile, inoltre, si inserisce in un contesto più ampio di iniziative volte alla valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale dell’ente attraverso politiche di sviluppo dirette alla promozione di varie forme di turismo, giusta deliberazione del commissario straordinario (con i poteri del consiglio) n. 43 del 03.05.2013 ad oggetto “approvazione piano di programmazione di iniziative ed azioni nel settore turistico”.
L’intervento adotterà sistemi di qualità ambientale e di certificazione dei servizi offerti attraverso la realizzazione di produzioni editoriali, segnaletica, servizi di accoglienza atti a garantire una immagine coordinata degli edifici storici e di pregio architettonico; inoltre l’attività divulgativa porterà a creare attività immateriali con bassissimo impatto ambientale.
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