La fabbrica dei tacchi / the heels factory
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Tacchificio.......mai, nella mia vita, avevo sentito prima questa parola. Mentre annuivo, come faccio spesso quando non capisco, speravo, prendendo così tempo, in un cenno esplicativo o in un appiglio verbale chiarificatore da parte del mio interlocutore. Ma niente veniva in aiuto, se non la r... Leggi di più
Tacchificio.......mai, nella mia vita, avevo sentito prima questa parola. Mentre annuivo, come faccio spesso quando non capisco, speravo, prendendo così tempo, in un cenno esplicativo o in un appiglio verbale chiarificatore da parte del mio interlocutore. Ma niente veniva in aiuto, se non la ripetizione di : "tacchificio" ........ Verrà acquisito un nuovo tacchificio". La magica parola, dal suono onomatopeico del punzone della macchina, trasformata nella mia mente in un mantra, mi trascinava oltre la contingenza temporale e, lasciando ormai in secondo piano l'insicurezza della comprensione, mi aveva già traghettato il pensiero nello spazio dell'opificio dove regna sovrana e indiscussa : l'arte del fabbricare.
Poi, nella terra del valdarno, accompagnato come in famiglia, ho camminato tra pc, stampanti 3d, macchine cam per i torni a controllo digitale, e infine ho visto la nascita di un tacco, espulso con forza come un atto d'amore. Una meraviglia dell'arte decorativa e dei sincronismi della materia lavorata : tra la scultura ” per via di levare “ dei torni e la modellazione ”per via di porre” delle stampanti.
Quando abbiamo realizzato che, in un nuovo spazio dell'area metropolitana fiorentina, insieme alla gualdani costruzioni e alla seven impianti, dovevamo aiutare a esporre migliaia di quei "prodotti" per essere accuratamente scelti da operatori del settore, non ci sono stati tentennamenti. Grazie alla qualità degli oggetti un solo chiaro concetto ci ha guidati nel progettare: attrarre il visitatore in uno spazio museografico, più che in quello di una fiera.
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