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Tiziana Decaria

Insediamento rupestre “sbariati” – zungri - Vibo Valentia (VV)

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Proposta migliorativa al progetto esecutivo dell’ ecomuseo del poro: Recupero e valorizzazione insediamento rupestre degli “sbariati” ix-x sec. D.c. E dell’annesso museo -interventi per il miglioramento della fruibilità e l’accesso al sito archeologico. Comune di zungri (vv) Il progetto consiste in interventi di recupero, valorizzazione, fruizione dell’insediamento rupestre degli “sbariati” e dell’annesso museo nel comune di zungri, un’importante risorsa turistica di tipo archeologico, per il suo genere, unica in calabria. L’insediamento rupestre degli “sbariati” e le sue case grotta sono ubicate a circa 490 metri s.l.m, lungo il costone, in località fossi nella vallata del torrente malopera e sono posizionate su dei piccoli terrazzamenti nella parte bassa del centro storico del comune di zungri. L’insediamento rupestre, che costituisce una testimonianza unica nel suo genere, è la più rilevante della calabria, è costituito da circa 100 case-grotta che sono delimitate nella parte retrostante da un terrapieno ed hanno l’accesso nella parte anteriore tramite una rampa composta da gradini in pietra scavate nella roccia; l’insediamento è costituito da ambienti monocellulari e bicellulari, collegate tra loro da cunicoli, alcuni anche a più piani, con forma circolare, quadrata o rettangolare o con forma irregolare, alcuni con copertura con volta a cupola con un foro centrale per l’aerazione, altri con finestre di forma circolare o rettangolare, all’ interno sono caratterizzate dalla presenza di nicchie alle pareti e di incassi per la sistemazione di letti o mensole; tra le grotte le più note quella di s.leo e quella degli sbariati. Chiaramente leggibile è l’impianto urbano dell’insediamento e la rete viaria che serve il sistema abitativo, che si articola in percorsi e scalinate ricavate nella roccia, che da monte a valle consentiva la comunicazione con le altre dislocate lungo la rupe a quote diverse. Le opere necessarie per il recupero e la valorizzazione del villaggio rupestre degli “sbariati” hanno la finalità di rendere pienamente accessibile e fruibile l’insediamento e l’annesso museo. L’intervento in oggetto ha lo scopo di: Valorizzare la parte già recuperata con il recupero e la messa in sicurezza dei percorsi; Riorganizzare le aree di sosta del sito e realizzare un modello avanzato di fruizione e valorizzazione del sito e dell’area circostante; Realizzare sistemi multimediali di supporto alla visita del museo e del parco archeologico. Il sito viene suddiviso in tre zone di intervento: Zona di intervento a relativa all’ingresso all’aera archeologica in prossimità del museo Lamiglioria riguarda la sistemazione del parcheggio comunale adiacente l’ingresso al sito rupestre, in modo da integrarlo con il contesto qualitativo del sito archeologico, mediante il ridisegno dell’area di sosta e l’inserimento di staccionate in legno a croce s. Andrea lungo il perimetro della stessa area, il tutto corredato di n° 4 trespoli in legno, n° 4 panchine in legno ed una fontanella in ghisa per il rinfresco dei visitatori. La miglioria si rende necessaria per integrare la stessa area all’ingresso del sito perché attualmente come evidenziato in foto allegata, non è invitante all’occhio del possibile fruitore/visitatore. Al fine di incuriosirlo, sin dall’inizio del percorso verrà posizionato un totem che presenterà chiaramente il sito stesso e le sue potenzialità. Il ridisegno della pavimentazione dell’area di sosta adiacente l’ingresso prevede la demolizione della pavimentazione esistente in asfalto e il rifacimento con pavimentazione in cemento stampato colorato per esterni con disegno “cotto e similari ”, abbinato a parcheggi con grigliato erboso carrabile. L’area sosta/parcheggio si trasforma così in una piccola piazza a supporto del sito archeologico. Una simile rarità per essere apprezzata deve riuscire a vivere sempre ed in continuità, ciò vuol dire che al tramonto per mezzo di un crepuscolare di zona abbinato ad un orologio regolabile, si attiveranno tutte le luci soffuse e diffuse al fine di rendere l’area archeologica fruibile anche nelle ore serali e conferirle il valore suggestivo e scenografico che il luogo merita. Ciò sarà possibile grazie alla miglioria consistente nell’impianto fotovoltaico da 5 kwpe che si offrono a sostegno energetico del sito stesso. Per come noto gli impianti fotovoltaici producono energia elettrica grazie alla conversione della luce solare e, pertanto sfruttabile di giorno proprio quando nel caso in esame non ne necessita! Infatti un sito come questo richiede l’energia di sera proprio quando il sole non c’è più! Per tale motivo si propone l’ulteriore miglioria all’impianto proposto corredandolo di appositi accumulatori di energia elettrica prodotta durante il giorno dai pannelli fotovoltaici, in modo da renderla disponibile alla sera quando necessita. In altre parole si produrrà e conserverà energia di giorno per poterla sfruttare la sera!in tal modo il sito sarà energeticamente indipendente, praticamente a costo zero! L’energia eventualmente residua sarà invece a disposizione degli apparati elettrici sempre attivi quali il sistema di video sorveglianza e correlati. Zona di intervento b relativa al percorso pedonale che porta all’insediamento rupestre Le migliorie su questa zona riguardano la risoluzione in modo puntuale di ogni singola problematica riscontrata e riscontrabile durante l’intero percorso che porta al sito rupestre. Importante più che mai riqualificare il percorso, in quanto è proprio su questo percorso che il futuro fruitore/visitatore percepirà l’accoglienza e la qualità del sito che lo “aspetta”. Saranno ripristinati i muri di controripa con pietrame, le parti di pavimentazione e le staccionate, il tutto con materiali idonei alle prescrizioni della soprintendenza ai beni archeologici, creando con i responsabili della stessa una sinergia continuativa e preventiva sulle lavorazioni da effettuarsi. Considerato che è già trascorso comunque un tempo abbastanza lungo da quando si è redatto il progetto esecutivo a quando si potranno iniziare i lavori, si propone come miglioria un nuovo ed aggiornato censimento delle criticità presenti allo stato di fatto di inizio lavori. Tale censimento sarà effettuato da parte dello staff tecnico incaricato dall’impresa al fine di risolvere anche le nuove criticità eventualmente verificatesi lungo il percorso e comunque simili a quelle già censite. Per tale motivo, lo scrivente concorrente propone di mettere a disposizione n° 6 professionisti esperti del settore per le pregresse esperienze sia del corso di studi che del ciclo lavorativo professionale di cui n° 2 architetti esperti in ruderi e restauro. Particolare cura sarà apportata alla realizzazione delle staccionate, che come miglioria saranno di legno stagionato e trattati con finiture esterne protettive incolore, vedi anche proposta fatta per le zone a belvedere. Anche cli elememti di collegamento a terra e fra le parti saranno migliorati, infatti si propongono chiodature e viti specifiche in acciaio zincato. Come miglioria si propone la scelta delle stesse staccionate fra il tipo classico ed almeno un’altra tipologia fra quelle in commercio il tutto al fine di raggiungere il miglior risultato attendibile. Oltre a quanto rilevato, si propone come miglioria, la disponibilità ad installare dei semplici corrimano in materiali idonei nei tratti di transizione fra i percorsi e l’intersezione con i vicoli per il raggiungimento delle varie grotte e/o sistemi abitativi, scalinate in acciaio zincato. Il tutto al fine di agevolare la fruibilità anche dei soggetti visitatori meno performanti, ma che spesso hanno la passione e soprattutto il tempo da dedicare ad escursioni culturali di questo livello, il tutto comunque rientrante nella logica della fruizione in sicurezza dei percorsi. Il riferimento è rivolto naturalmente a quella classe di visitatori non giovanissima che rappresenta la percentuale più alta di questo turismo culturale. Altra miglioria che si propone di offrire dallo scrivente concorrente è rappresentata dalla installazione di una fontanina in ghisa o pietra (a scelta della soprintendenza ai beni archeologici) proprio alla fine del percorso e prima di entrare nel sito rupestre. L’idea è quella di poter supportate il fruitore/visitatore nei giorni particolarmente caldi che spesso per la nostra regione ed in particolare per il nostro entroterra rappresentano quelli di maggior presenza a vocazione turistica. La presenza infatti di piccole e ben inserite fontanine lungo tali percorsi è ormai consolidata, vedasi ad esempio pompei, valcamonica in lombardia o i siti rupestri della basilicata. Le tubazioni di servizio alle stesse saranno in pe per usi alimentari. Il tutto comunque preventivamente concordato con la soprintendenza ai beni archeologici. La logica è soprattutto quella di rendere i percorsi accattivanti e funzionali per tutte le fascie di età e loro esigenze, vedasi ad esempio anche i bambini e quindi i nuclei ed i gruppi familiari. Per maggiori dettagli su tali migliorie vedasi zona “c”. Ulteriore miglioria è rappresentata dagli interventi di ripristino sulle coperture dei piccoli ruderi presenti appunto lungo il percorso, in particolare nel tratto indicato in planimetria con il punto di fuoco 4. La sostituzione e/o integrazione delle coperture e copertine dei muri sarà eseguita con i materiali tipici della zona, quali coppi locali di vecchia manifattura che l’impresa detiene nei propri depositi a seguito di interventi di ristrutturazione su edifici di carattere storico effettuati nell’entroterra. Zona di intervento c relativa ai vari siti dell’insediamento rupestre e loro aree di sosta ed eventi La zona indicata, raccoglie le aree indicate in planimetria con le lettere a,b,c,d del sito abitativo rupestre e delle sue aree di sosta, belvedere ed eventi. Gli interventi in tale zona richiamano per la parte strettamente relativa ai vicoli e agglomerati abitativi, in parte quelli già citati per la zona b. Diversamente invece succede per le zona definibili di sosta, accoglienza e belvedere indicate con le lettere d,c e b. Infatti per tali zone alle quali è assegnata appunto la funzione di sosta e accoglienza del fruitore/visitatore si propongono come migliorie la sistemazione a verde permanente corredato di impianto di irrigazione a scomparsa, il completamento del tratto di pavimentazione in pietra naturale di mistretto, l’integrazione di n°2 panche con tavolo annesso, e l’aumento dell’illuminazione diffusa a led del 30% sull’area con organi illuminanti di caratteristiche tecniche preventivamente presentate al rup in numero non inferiore a 3 campioni Va precisato che l’impianto di irrigazione automatico sarà realizzato e gestito a costo quasi zero, vista l’integrazione con l’impianto fotovoltaico proposto come miglioria a sostegno delle fonti “energivore”. La riserva di acqua per irrigazione sfutterà la raccolta delle acque piovane della zona museo e parcheggio. E’ proprio in tale zona che sarà installata una piccola stazione di sollevamento collegata al serbatoio di riserva di 3000 lt. Lo schema di seguito riportato richiama appunto l’impianto fotovoltaico di 5kwp previsto sulla copertura del museo all’ingresso della area archeologica. La tipologia di accumulo di energia elettrica da fonte fotovoltaica è affidata ad accumulatori che saranno alloggiati, visti le ridotte dimensioni, all’interno dei locali di servizio/deposito del museo. La miglioria proposta dal concorrete prevede l’innovazione del momento, l’accumulatore di energia da fonte fotovoltaica con il sistema tipo g.e.a di seguito riportato. Gea è la soluzione ideale per massimizzare l’autoconsumo di energia fotovoltaica. La tipologia di giochi che si offre come miglioria attrattiva per i bambini e quindi i nuclei familiari è stata individuata fra quelle a tema specificatamente studiate per integrarsi in questa tipologia di ambienti, difatti il design degli stessi giochi richiama un tempo un po’ passato!
 
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