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Studio Pinelli

Restauro della cappella palatina di san francesco - Sassuolo (MO)

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Committente: parrocchia di san giorgio Cronologia: 1993 (progetto) – 1997 (esecuzione) La chiesa di s. Francesco sorge su piazzale della rosa, intitolato ai primi signori di sassuolo. Essa è insigne monumento seicentesco, testimonianza della volontà artistica degli estensi, che vi impiegarono architetti e pittori dell'attiguo palazzo ducale, e della secolare devozione sassolese all'antico crocifisso chiamato "santo tronco". Originariamente una chiesa dedicata alla santa croce e poi a s. Francesco, che secondo la tradizione passò da sassuolo, sorgeva sulla parte opposta del piazzale. Nell'ambito dei lavori di trasformazione della rocca voluti da francesco d'este, fu abbattuta e ricostruita di fronte come cappella palatina, a partire dal 1650, su disegno dell'architetto romano bartolomeo avanzini. Essa venne unita alle stanza del palazzo ducale tramite un collegamento, il cosiddetto "corridoio segreto" che consentiva al duca di accedervi direttamente. Nel 1667 si iniziò la costruzione del coro su progetto del loraghi, terminata nel 1779. Nel corso del xix sec. Fu edificato l'attuale campanile ideato dal lotti nel 1842. Nella chiesa vennero poi eseguiti interventi conservativi nell'ottocento e nei primi del novecento, ma non sempre in modo adeguato. Nel 1994 fu istituito un comitato per il restauro dell'edificio, composto dall'arciconfraternita del ss. Crocifisso, da rappresentanze di imprenditori, da istituzioni e cittadini, il quale ha saputo restituire al monumento l'antico valore artistico. L'aula è stata affrescata nel 1651 dai quadraturisti bolognesi b. Binchi e gg. Monti con finte architetture, festoni, tendaggi, balconate secondo il carattere illusorio dell'arte barocca presente anche nel palazzo ducale. In alto, le quattro figure femminili che reggono stemmi estensi celebrativi della grandezza del committente rappresentano le virtù della fede, pietà, fortezza, religione. Al centro della volta, il pittore francese jean boulanger, autore dei grandiosi cicli pittorici del palazzo ducale, dipinse nel 1652 l'"apoteosi di s. Francesco". Al di sopra della porta della chiesa, una finta balconata con drappo estense sta ad indicare il posto d'onore del duca, di norma di fronte all'altar maggiore. Gli scudi color oro che corrono in basso lungo le pareti, con scritte in latino e figure simboliche, sono le "imprese", obiettivi a cui deve tendere un principe cristiano. Il coro a campana ha il soffitto a cassettoni. Dietro l'altar maggiore, un dipinto risalente con buona probabilità al xvii sec. E raffigurante la madonna della ghiara venerata a reggio emilia, ricorda il pellegrinaggio compiuto da marco pio. Sotto, ante cinquecentesche dipinte all'interno con le figure di s. Giovanni evangelista e della madonna appartenevano all'antica cassa in cui era custodito il s. Tronco. L'organo dai bei fregi intagliati e tuttora funzionante, è di fattura secentesca. Venne trasferito nel 1785 in s. Francesco, dal soppresso oratorio di s. Stefano. Sotto l'organo nella curva absidale, si trovano un'acquaforte francese della seconda metà del seicento raffigurante il "corteo della chiesa trionfante" e gli stalli dipinti dei membri della confraternita.
 
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