Cantina la brunella - Milano (MI)
Progetto di fabbricato agricolo a destinazione cantina per vinificazione, invecchiamento e affinamento esclusivamente di nebbiolo da barolo
Il tema è la realizzazione, a fianco della cascina storica la brunella, di una nuova cantina vinicola dedicata esclusivamente alla produzione e all’affinamento di barolo e dei suoi cru storici.
L’iter progettuale è stato complesso. Al fine di evitare un “falsostorico”, tutte le scelte formali adottate sono state tese a reinterpretare in chiave moderna forme e dettagli locali. Le necessità tecnico-produttive di altissima qualità imponevano un vincolo forte: un piano interrato per la maturazione e l’affinamento del barolo.
Il complesso (1.047 mq.) è caratterizzato da tre aree distinte.
Il piano interrato ha una capacità di contenere 260 barriques (225 litri), 48 tonneaux (500 litri), 12 botti (1.500/2.500 litri) e 80.000 bottiglie, pari a 1.665 hl.
Il piano terra, la cui soletta ha una portata bidirezionale ed è alleggerita con elementi in plastica riciclata, è destinato alla lavorazione e imbottigliamento del barolo.
La sala degustazione, aggettante di 1 m rispetto al filo facciata e immersa nei filari, ha 2 pareti trasparenti (60 mq. Di vetrate), da cui si ammira la valle del barolo.
La scala di collegamento con la cantina interrata riproduce (scala 12:1) il packaging brevettato nel 2004 per l’azienda vitivinicola. Scendendo la scala il visitatore sbuca in un ambiente dove il silenzio, l’oscurità e i sentori inconfondibili del barolo in maturazione e di legni pregiati si fondono in un tutt’uno.
Esternamente, ai fronti fuori terra, è stato applicato un rivestimento in doghe di legno rovere massello derivanti da barriques usate, ottenendo risultati interessanti: il ricordo del ciclo produttivo del barolo e un forte mimetismo col terroir eliminando qualsiasi impatto sgradevole; in assenza di vento le doghe di barrique sprigionano discreti profumi di vino e tannini dolci. Le pareti sono ventilate.
Per la copertura si è adottata una soluzione identificabile in un restyling di geometrie caratterizzanti la morfologia delle costruzioni limitrofe tradizionali che si risolve con 2 falde sorrette da capriate in lamellare di pino e doppia catena in acciaio, senza aggetto sulle facciate; il manto in rame corre dal colmo al canale di gronda in un’unica lastra. Così si è raggiunta una notevole pulizia formale.
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