Casa tpa - Udine (UD)
Team: michielizanatta.net
Oggetto: ristrutturazione abitazione primi del ‘900
Committente: privato
Ruolo: progetto definitivo, esecutivo, d.l.
Cronologia: 2014 completamento costruzione
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Il progetto in sintesi
Problema: intervenire su un edificio esistente già ben caratterizzato dandogli una nuova vita ed una nuova personalità.
Soluzione proposta: l’intervento in prima istanza ha innestato un nuovo volume e ridefinito in percorsi in modo da creare una nuova circolazione. Risolto questo problema si è lavorato con equilibrismo tra mantenere tracce del passato ed integrare nuovi elementi. Il tutto generando sorprese inattese.
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Da dove cominciare a raccontare la propria casa? Si perché questo progetto è la casa per me e la mia famiglia.
Cominciamo dal raccontare la verità e cioè che per me come architetto non sarebbe stato mai possibile iniziare da un foglio bianco, da un terreno vuoto, da zero. Troppo difficile tirare la prima linea troppo complicato prendere una decisione. Inoltre i dubbi sarebbero nati nuovi ogni mattia al risveglio e mi avrebbero reso difficile il prendere sonno. Troppe le possibilità…
Ed allora servivano dei limiti, costituiti da un punto di partenza già dato, da qualche cosa che mi avrebbe costretto ad adattarmi ad integrarmi, così facendo il numero di possibilità e di dubbi sarebbero calati e l’impresa sarebbe stata meno ardua.
Inoltre io e la mia compagna da sempre crediamo che al di là di ogni scelta tecnologica il primo vero passo realmente sostenibile nel processo edilizio sia quello di non occupare nuovo suolo bensì di ristrutturare il patrimonio esistente.
Ma naturalmente cercavamo qualche cosa di particolare, che avesse anima e personalità, che fosse collocata non in centro città ma nemmeno troppo lontano. Ed un giorno la incontrammo, quasi nascosta tra gli alberi, lontana dalla strada, elegante ma discreta. Non ci servì nemmeno entrare per capire che era lei.
Una casa su tre livelli, tra due ampi giardini. Il progetto è impostato sul tema della privacy e sulla sorpresa, sul vecchio tema del non mostrare le mutande (se vi interessa leggete qui). E così il fronte principale abbiamo deciso di lasciarlo intatto con le sue rughe e i suoi difetti che gli sono costati una vita di fatiche per averle. Mentre il retro lo abbiamo ampliato con un nuovo corpo che ospita il nostro salotto e permette la costituzione di un sistema ad anello attorno alle scale che libera la circolazione dal dover sempre passare per l’ingresso.
In questo modo dalla strada la casa nemmeno si nota essendo tenuta distante da un giardino formale e con molte piante. E poi il gioco una volta entrati è di una continua scoperta e sorpresa, gli spazi si ampliano la luce entra sempre di più e la vista si apre su un ampio giardino libero ed informale, il giardino della famiglia, dell’orto e della frutta.
Il volume retrostante denota nell’uso del corten la sua volontà di essere vero e proprio “accessorio” elemento aggiunto in cui i pieni del metallo fanno da contrappunto alle ampie vetrate che di notte con le luci accese rendono il piano terra una vero e proprio palcoscenico dove la vita della nostra famiglia è rappresentata in tutti i suoi aspetti quotidiani, per la gioia dei nostri vicini.
Le finiture interne sono un racconto, un racconto di quello che è stata questa casa, un racconto di quello che è ed un racconto dei molti mondi che io e la mia compagna abbiamo visto insieme.
E’ una casa di ieri di oggi e di molti posti lontani che abbiamo deciso di tenere vicino a noi. E’ colorata perché amiamo il colore che ci dà gioia, è imperfetta perché non amiamo la perfezione e le cose finite. E’ quasi tutto quello che solitamente non faccio per i nostri clienti perché si può fare una cosa del genere solamente quando ci si conosce nel profondo.
Gli accostamenti dei materiali sono a volte arditi a volte imperfetti, la casa è densa di cose, di vita, i punti di vista sono molteplici. E’ una casa in divenire, dobbiamo ancora colonizzarne molte parti a cui non abbiamo ancora trovato una funzione precisa ma sappiamo che sarà la nostra vita e la casa stessa che un giorno ci faranno capire cosa fare e come.
Il tutto è stato faticoso comunque, ha portato via tempo ed energie, i dubbi non sono mancati. Ma ora che vediamo nostra figlia crescere allegra tra questi muri e le molte cene con gli amici hanno un sapore diverso grazie anche al calore della casa, bhe la fatica è stata presto dimenticata…
Tommaso
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