Carlino Angela

Le chiese rappresentano una parte importantissima del nostro patrimonio culturale: esse hanno spesso determinato la crescita e l’affermazione dei piccoli borghi sorti attorno a loro e lo sviluppo del territorio e delle comunità è stato spesso legato alla loro presenza. È evidente che per conservare tali testimonianze è necessaria un’attenta analisi condotta non soltanto al restauro delle emergenze artistiche, ma anche puntando alle cause che portano al declino del costruito, in primis con riferimento agli eventi più deleteri per gli edifici : i terremoti. I manufatti storici in muratura, specie se a carattere monumentale, presentano un sufficiente livello di sicurezza alle azioni ordinarie ed un’elevata durabilità dei materiali. Il terremoto, infatti, rappresenta uno dei fattori di maggior rischio per il nostro patrimonio storico – architettonico ed in particolare per le chiese, in cui sono presenti grandi aule senza muri di spina, pareti snelle, elementi spingenti di notevole luce (archi, volte, cupole) e mancano orizzontamenti intermedi di collegamento. A tutto ciò va aggiunta una debolezza intrinseca del materiale di costruzione; infatti, non bisogna dimenticare che la muratura è un materiale poco resistente a stati di trazione. A partire da un abaco di 28 meccanismi di collasso degli edifici a pianta basilicale è possibile determinare le massime accelerazioni al suolo che può sopportare la chiesa allo stato limite di danno e ultimo. Nel presente lavoro di tesi, viene analizzato il comportamento sismico di una chiesa a pianta basilicale sita nelle marche mediante l’ausilio del programma di calcolo agli elementi finiti ansys apdl13 con il quale è stata effettuata un’analisi statica lineare dell’intero complesso strutturale, successivamente nei singoli macroelementi sono state applicate le analisi cinematiche (approccio semplificato).