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Barbara De Liso

1^ premio al concorso internazionale di design per il marmo di custonaci - Custonaci (TP)

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La sintesi del progetto scaturisce dall'idea di esaltare le qualità del marmo di custonaci, realizzando un allestimento espositivo nel quale esso possa avere la duplice valenza di fruizione estetica, nella varietà di tipologie ed aggregazioni cromatiche, ed di supporto espositivo-visuale, proponendosi come un contenitore della conoscenza, dove l’energia delle idee possa mostrare la propria vitalità attraverso immagini su marmo. Pannelli, figure, ombre, fasci di luce, sagome di visitatori che si addensano e si diradano e quant'altro venga racchiuso all'interno si intravedono attraverso il suo involucro. Il progetto quindi, si muove in questa direzione, con la volontà di collocarsi all'interno di un contesto rinnovato, che possa offrire spazi e luoghi di cultura, come occasione d'incontro e d'intrattenimento e trova ipotesi d'inserimento all'interno di spazi con forte connotazione aggregativa: piazze, giardini pubblici o parchi urbani ,extraurbani e metropolitani. La proposta è quella di realizzare un museo all'aperto, che sia di per sé un esperienza, in simbiosi tra arte e architettura, attraverso un percorso pedonale stretto e composito, labirintico e sequenziale. La sua articolazione dinamica è enfatizzata da tagli obliqui progressivi lambiti da uno specchio d'acqua che circonda l'intera struttura. Lastre in marmo perlato di sicilia, emergenti dall'acqua completano quest'idea mediante il loro posizionamento ad altezze differenti ed inclinazioni sfalsate con dimensioni compatibili con quelle del blocco standard reperibile in cava. La realizzazione di un cordolo interno in marmo perlato,che conchiude da un lato lo specchio d'acqua, asseconda lo sviluppo del percorso espositivo in contrapposizione alla regolarità formale del cordolo esterno costituito dallo stesso materiale. La pavimentazione è realizzata mediante lastre di marmo policromo, libeccio, che suggeriscono un pregevole accostamento cromatico all'insieme, cui si aggiunge l'effetto decorativo del mosaico posto al di sotto dello specchio d'acqua, proponente il possibile recupero dei materiali di scarto. Il sistema degli accessi è organizzato attraverso percorsi di invito a lunghezza differente, pensati come prolungamento del piano calpestabile interno con analogo utilizzo del libeccio. La copertura leggera in pannelli di legno sorretta da un sottostante telaio in acciaio ossidato viene contrapposto concettualmente alla solidità ed alla pesantezza del marmo. Essa inoltre per effetto della qualità della luce che penetra attraverso i listelli, funge da filtro tra spazi esterni ed interni, conferendo una dimensione di fluidità agli ambienti ed eliminando la distinzione tra la funzione del tetto e quella delle mura. Questo progetto rappresenta un tentativo di ricerca qualitativa sull'applicazione del materiale, che si coniuga con l'idea di un museo all'aperto flessibile, ampliabile, fatto di elementi semplici che bene si adatta e possiede interessanti possibilità di replicabilità in contesti diversi. L’evento espositivo in sè racchiude anche la possibilità di moltiplicare le occasioni per confrontare , analizzare e valorizzare la tradizione secolare del bacino marmifero di custonaci.
 
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