Parco urbano - Bergamo (BG)
Il progetto di riqualificazione dell’ex scalo ferroviario di bergamo ha come obbiettivo quello di ricucire due parti della città che al giorno d’oggi sono nettamente separate a causa del passaggio della linea ferroviaria. La realizzazione di un grande parco urbano, dotato di opportuni attraversamenti, che integrasse la ferrovia e si sviluppasse sia da un lato che dall’altro di essa, ha permesso di risolvere questa problematica. Lo spazio è stato organizzato definendo una griglia ortogonale, più fitta e vibrante nell’area a nord della ferrovia e meno a sud della stessa. La zona che si trova al di sopra è dedicata principalmente all’intrattenimento, allo svago, alla cultura; quella che si trova al di sotto all’agricoltura. La prima è attraversata orizzontalmente dalla linea tramviaria, che ho deciso di prendere come asse di riferimento per strutturare la griglia. Essa viene integrata completamente nel parco e alberata così da creare un nuovo fronte urbano vivibile e permeabile. Tale fronte genera due differenti spazi: uno dedicato in particolare allo svago e all’incontro e l’altro alla cultura. Il primo è molto frammentato ed è caratterizzato da piccole aree verdi libere, caffè, mercatini e punti di vendita dei prodotti agricoli coltivati negli orti che si trovano nel parco a sud della ferrovia. Il secondo è più libero, meno parcellizzato, ed è caratterizzato da un grande parco all’interno del quale emergono tre grandi edifici esistenti che ho deciso di recuperare e riutilizzare come spazi dedicati alla cultura e all’intrattenimento. Per quanto riguarda la piazza della stazione ho pensato di chiuderla con tre edifici e con un fronte alberato a fianco della vecchia stazione della ferrovia che portava alla valle brembana, così da creare uno spazio più raccolto. Essa è principalmente pedonale, fatta eccezione per il passaggio del tram, una corsia dedicata ai taxi e una dedicata al passaggio lento delle auto. La seconda area, a sud del passaggio dei treni, è invece dedicata principalmente all’agricoltura. è stato concepito come un grande parco all’interno del quale emergono alcune isole destinate a orti urbani. Ciascuna di esse è un terrazzamento che si solleva al massimo di cinquanta centimetri da terra ed è delimitato su tre lati da un canale nel quale confluiscono le acque di scolo dei campi. Per accedere a ogni singolo terreno, dunque, sarà necessario attraversare un piccolo ponticello di legno. Vi sono tre tipologie di orti: orti didattici, orti sociali e orti privati. I primi sono spazi ampi che vengono dati in gestione alle scuole primarie per fornire ai bambini una formazione agricola, oppure alle università per fare ricerche e sperimentazioni. I secondi sono spazi più piccoli dedicati agli anziani o ai disabili di modo che possano svagarsi e incontrarsi. I terzi sono orti dati in gestione a singole persone o famiglie che sentono il bisogno di avere un piccolo terreno per diversi motivi: chi per coltivare biologico, senza pesticidi, ed essere sicuro dei prodotti che consuma; chi per vendere piccole quantità di frutta e verdura; chi per svagarsi dopo una giornata di lavoro. Un altro grande asse che attraversa il sito è il fiume morla che ho deciso di aprire quasi completamente e farlo permeare all’interno del parco. Le sponde sono libere e caratterizzate da un’alberatura molto fitta. La mia volontà con questo progetto è quella di ridare un significato e una funzione a questo immenso spazio, creare un nuovo polmone verde per la città di bergamo, fornire ai cittadini una valvola di sfogo, concepire uno spazio di incontro, di intrattenimento e di svago, dare molto spazio all’agricoltura.
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