La cultura del futuro - Sanremo (IM)
Il difficile momento storico che stiamo attraversando ha reso l’uomo consapevole di quanto sia importante il contatto con la natura. Il distacco forzato da essa ne ha fatto sentire l’estrema necessità, tant’è che, per qualche mese, l’aspirazione più grande è stata quella di avere un pezzo di terra da coltivare. Per un periodo vi è stata una sorta di ritorno al passato che ci ha riportati ai tempi e alla filosofia dei monaci benedettini in cui la ricchezza più grande era il giardino e la sua cura era motivo di onore. I chiostri ospitavano orti, frutteti, aree dedicate alle piante medicinali. I prodotti coltivati erano alla base dell’alimentazione del monastero e garantivano l’autosufficienza. Oggi, con nuove tecniche, si sta cercando di ritornare a quella metodologia poiché si è capito che è sostenibile a lungo termine. Lo si sta facendo attraverso l’attuazione di un nuovo modo di fare agricoltura, che si basa sul concetto di permacultura. Lo scopo è la creazione di sistemi ecologicamente ben strutturati ed economicamente produttivi, in grado di provvedere ai bisogni fondamentali dell’uomo, evitando ogni forma di sfruttamento e inquinamento. In questo nuovo modello agricolo ogni zona ha una collocazione studiata in relazione agli spazi in cui si vive: le aree più visitate si trovano nelle vicinanze dell’abitazione, mentre quelle in cui ci si reca con minor frequenza più lontane. Il visitatore, accolto tra le braccia di questo piccolo anfiteatro che ricorda quelli romani presenti ancora oggi sul territorio, si troverà in uno spazio familiare al cui centro sorgerà la casa, simboleggiata da una capanna. Al suo interno quattro altalene gli permetteranno di sedersi ed ammirare il giardino. I terrazzamenti ospiteranno le varie specie botaniche: il primo accoglierà le piante da orto, il secondo le piante officinali, il terzo gli alberi da frutto, i cereali e il canale d’acqua. Come nella permacultura, essi saranno disposti più o meno vicini al nucleo in base alla frequenza d’uso. La forma circolare, infine, starà a simboleggiare il ciclo chiuso, uno dei fondamenti di questa filosofia agricola.
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