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Doccia XXL: 8 bellissime idee per il bagno
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Concedersi un ambiente bagno da sogno è un desiderio di molti. Realizzarlo è possibile attraverso l'inserimento di alcuni elementi particolari che apporteranno il proprio contributo nel raggiungimento di questo obiettivo. L'idea di inserire una doccia formato extra large è una di quelle mosse che permette di poter beneficiare ogni volta che si vuole di un'esperienza da Spa tra le mura domestiche. Adottando soluzioni di questo genere l'ambiente bagno va oltre la funzione di igiene personale per trasformarsi in uno spazio accogliente e lussuoso. Le docce di dimensioni particolarmente grandi assicurano un alto livello di comfort e funzionalità avanzate. Disponendo di uno spazio ampio, ad esempio, si possono integrare più facilmente differenti tipologie di getti d'acqua i cui effetti risultano benefici per il corpo e per la mente così come risulta più semplice adottare soluzioni moderne sofisticate che agevolano l'utilizzo della doccia. Inoltre è possibile dare alla doccia un formato fuori dal comune con realizzazioni originali ed esclusive. In questo articolo non vedremo box doccia standard, ma soltanto idee spettacolari a cui ispirarsi per valorizzare il proprio bagno. Docce spaziose e confortevoli, sofisticate ed ineccepibili anche dal punto di vista estetico. Naturalmente anche il bagno dovrà essere proporzionato alla doccia di grande taglia, quindi non sempre il progetto di realizzare una doccia xxl si può attuare in ambienti dalle dimensioni contenute. La realizzazione di una doccia extra large può essere la soluzione ideale anche quando si vuole eliminare una vasca da bagno dopo utilizzata rinnovando completamente il bagno. Lo spazio precedentemente occupato dalla vasca viene quindi convertito in doccia, lasciando invariata la distribuzione degli altri elementi all'interno dello spazio. Una doccia ampia inoltre può essere necessaria per esigenze particolari, quando ad esempio si ha difficoltà ad accedere all'interno di una doccia normale o di una vasca da bagno a causa di problemi nella mobilità. Vediamo 8 differenti proposte in cui la protagonista del bagno è una doccia davvero molto grande, una doccia XXL. Doccia XXL: ampia con comoda seduta Integrare all'interno di un ampio box doccia una seduta ne aumenta la comodità in varie situazioni. È un elemento che può agevolare l'utilizzo della doccia da parte di persone anziane o con disabilità motorie prevedendo l'aggiunta di un maniglione di sicurezza, ma si può sfruttare anche per rilassarsi se si dispone della funzione bagno turco o cromoterapia. La presenza della seduta rende lo spazio doccia anche più gradevole alla vista, costituendo un dettaglio particolare che va a caratterizzare il bagno. Una piccola panca su misura coniuga infatti funzionalità ed estetica. Se costruita in muratura può essere personalizzata nella forma ed attraverso la scelta del rivestimento, che può essere uguale alle pareti della doccia per ottenere la massima omogeneità oppure in contrasto in modo che sia messa in rilievo.   Doccia in bagno: doppia con due ingressi Non una ma ben due docce indipendenti nello stesso bagno sono una scelta inusuale e chic. Due docce speculari perfettamente identiche all'interno di un bagno non sono di certo qualcosa che si vede tutti i giorni, ma è un esempio di ciò che si può realizzare in uno spazio ampio. Potrebbe essere una soluzione ideale per un bagno padronale spazioso e sofisticato, dove grazie a questo sdoppiamento ognuno può avere la sua personale doccia ed utilizzarla allo stesso momento dell'altro ma mantenendo la propria indipendenza, un grande vantaggio quando si hanno gli stessi orari. Doccia walk in a filo pavimento Eleganti e pratiche, le docce walk-in in formato extralarge hanno tutte le carte in regola per essere il pezzo forte di un bagno dal design spettacolare. Questa tipologie di docce si caratterizza per le linee minimaliste e per la presenza di una parete fissa che segna la separazione tra doccia e ambiente bagno. Molto più semplice a livello formale rispetto ad un classico box doccia composto da pareti fisse ed ante apribili che consentono l'ingresso. Nelle docce walk in l'ingresso è invece libero ed oltre alle ante scompare anche il piatto doccia. È l'inclinazione data al pavimento stesso a far fluire l'acqua verso la canalina di scarico per un effetto di continuità molto sofisticato. Presuppone una realizzazione a regola d'arte per evitare ristagni d'acqua o pericolose infiltrazioni, così come un corretto posizionamento del soffione o della colonna doccia in rapporto alle pareti per evitare fuoriuscite d'acqua durante l'utilizzo. Doccia in bagno: grande senza chiusura Ci sono diversi modi per realizzare una doccia walk-in, la cui caratteristica è proprio quella di non avere una chiusura. Ad esempio sostituendo il box doccia con pareti in muratura ad esempio si offre un'immagine raffinata e di tendenza dove il rivestimento utilizzato viene notevolmente enfatizzato. In un bagno contemporaneo ci si può permettere una doccia di questo genere, dove uno dei lati è completamente aperto. Se ben progettata e realizzata infatti non vi è il rischio che l'acqua possa invadere tutto il bagno. Un ulteriore vantaggio di questa opzione è l'assenza di barriere architettoniche e dunque la possibilità di avere un accesso agevolato per chiunque.  Doccia XXL: di stile a centro stanza Porre una doccia di taglia xxl in una posizione centrale all'interno del bagno può essere una scelta scenografica oppure può essere dettata da necessità di layout. In ogni caso, la posizione al centro della scena di questo elemento richiede degli accorgimenti particolari affinché non sia compromesso l'effetto. Ad esempio, è preferibile optare per pareti in cristallo perfettamente trasparenti che permettono di vedere attraverso in modo da non ridurre visivamente le dimensioni del bagno ed alleggerire la presenza della doccia oltre che ad ottenere un effetto di pregio. Doccia in bagno: capiente ad angolo Per essere scenografica comunque non deve per forza trovarsi al centro della stanza. Anche posta in un angolo una doccia ampia fa una bella figura. La doccia ad angolo offre la possibilità di sfruttare bene lo spazio e godere di conseguenza di una distribuzione che lascia libertà nei movimenti. Se il bagno è ampio, non dovendo preoccuparsi troppo dello spazio occupato, si avrà modo di poter realizzare una doccia d'angolo spaziosa.  Doccia in bagno: passante dietro il lavabo Chi vuole osare una distribuzione dello spazio meno tradizionale può puntare su una soluzione con doccia passante. Un'idea minimalista ed originale, che consente di avere un bagno più libero e fluido privo di chiusure e di numerose superfici da pulire. Particolare l'idea di realizzare una parete che sarà sfruttata su entrambe le facce, da una parte per ospitare il lavabo e alle sue spalle per installare la colonna doccia accessibile da due lati.  Doccia in bagno: con box su misura Realizzare un box doccia su misura porta sempre ad ottimi risultati, poiché si riesce a personalizzare il progetto e valorizzare lo spazio disponibile. Questo è utile soprattutto quando si ha un ambiente di forma irregolare, dove un box doccia di misure standard non si riuscirebbe ad inserire. Ad, esempio si può realizzare una doccia con due soffioni in modo che possa essere utilizzata da due persone.
Quali colori usare per tinteggiare le pareti di una casa trendy
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I colori usati negli interni hanno un'importanza cruciale per il benessere delle persone che ci abitano. La scelta dei colori con cui tinteggiare le pareti di casa quindi va sempre ponderata in modo da non pentirsene molto presto. Non basta procurarsi una mazzetta di colori e scegliere basandosi soltanto sull'emozione che suscita un determinato colore. Per cominciare bisogna analizzare lo spazio da tinteggiare, tenendo conto della tipologia di ambiente e delle sue caratteristiche, valutando diversi aspetti tra i quali la luminosità naturale della stanza, le dimensioni ma anche le finiture presenti, in particolare per quanto riguarda il pavimento ed il soffitto. Per la tinteggiatura delle pareti di una casa trendy oltre a questi aspetti si farà riferimento alle tendenze di interior design più in voga, realizzando così ambienti al passo con i tempi.  Cambiando il colore di una parete si può osservare che l'atmosfera muta radicalmente, trasformando le sensazioni che quel determinato ambiente trasmette ed agendo quindi anche sullo stato d'animo di chi si trova al suo interno. L'effetto ottenuto attraverso il colore varia sensibilmente anche a seconda dello stile e dell'arredamento presenti nello spazio. La tinteggiatura è un piccolo intervento che si può realizzare ogni volta che si vuole dare una rinfrescata agli ambienti e che non comporta grossi disagi se le pareti sono in buono stato e non hanno bisogno di essere ripristinate, come accade quando sono presenti effetti decorativi, carte da parati oppure crepe e scrostature. In questi casi sarà meglio non improvvisarsi imbianchini ma contattare un professionista in grado di garantire risultati di qualità. Tinteggiare con colori neutri e rilassanti I colori neutri sono una base che si concilia bene con qualsiasi interno, siano essi classici, moderni o contemporanei. Sono un'alternativa alle pareti completamente bianche per chi non vuole osare con colori vistosi. Se non ci si vuole discostare troppo dal bianco, i colori neutri permettono di riscaldare l'ambiente e di dare maggiore carattere alle pareti senza essere mai eccessivi. Con la loro caratteristica sobrietà rendono gli ambienti accoglienti e la bassa saturazione li rende rilassanti. Tra le tonalità neutre più trendy ci sono il beige, l'avorio, il sabbia, il grigio o il tortora, ma anche sfumature di altri colori che non sono percepiti né come freddi né come caldi.  Tinteggiare con colori legati alla natura Tinteggiare le pareti interne di casa con i colori ispirati alle nuance naturali della terra oppure con tinte che riprendono le sfumature di diverse piante aiuta ad avere un ambiente piacevole e genuino, in cui sentirsi avvolti. Si tratta soprattutto di differenti tonalità di marroni, di beige e di verdi. Come i colori neutri, anche i colori legati alla natura hanno un effetto rilassante negli interni e sono adatti a qualsiasi ambiente, incluse le camere da letto poiché non producono effetti tali da creare difficoltà a prendere sonno.  Creare abbinare armoniosi con l'arredamento avendo pareti dipinte con i colori della natura è piuttosto semplice, basterà puntare su mobili in legno naturale e fibre vegetali per ottenere un ambiente accogliente. Inoltre, aggiungendo qualche pianta nella decorazione di casa si vivacizza e si porta un tocco di freschezza negli ambienti interni. Questa tonalità rassicuranti sono ideali per creare ambienti che si riallacciano all'autenticità della natura con influenze in stile jungle o bohémienne. . A seconda dell'impronta che si vuole dare si andranno ad aggiungere altri colori attraverso accessori e complementi. Per vivacizzare si andrà su colori vitaminici come il giallo o l'arancio, mentre per mantenere un mood dal sapore più moderato si accosteranno colori neutri. Tinteggiare con colori energici e frizzanti Quando si desidera trascinare un ambiente noioso in una dimensione vivace e briosa il colore alle pareti aiuta molto. Utilizzando una tonalità energica che potrebbe essere un blu o un verde brillante si ottiene un risultato di grande impatto. Una parete dipinta con una tonalità accesa cattura l'attenzione su di sé senza creare un disturbo eccessivo, colori di questo tipo hanno infatti anche un effetto calmante. L'effetto energico può essere smorzato se si abbina a colori come il grigio o il bianco, mentre diviene più elegante quando viene accostato a materiali come il legno naturale ed finiture dorate che riscaldano e danno un tocco chic. Il giallo e l'arancio sono tra i colori più frizzanti con cui dipingere le pareti di una casa trendy. Si tratta di tonalità solari da utilizzare per infondere positività e apportare una sferzata di energia negli ambienti interni. Bastano piccoli tocchi per raggiungere questo obiettivo. Può essere sufficiente applicarli su una porzione di parete oppure all'interno di una nicchia per enfatizzarla. Tinteggiare con colori tenui e pastello Delicati ed eleganti, i colori tenui e pastello sono ideali quando si desidera creare ambienti dal design sofisticato. Sfumature come carta da zucchero, azzurro, verde salvia o rosa antico apportano un tocco romantico negli interni, aggiungendo un sapore contemporaneo con dei richiami ad atmosfere rétro.  Affiancati ad un arredamento in cui prevalgono il bianco ed colori neutri chiari emergono con maggiore forza, ma si può dare vita a soluzioni più originali affiancando colori a contrasto. Le tonalità tenui e pastello difficilmente stancano grazie alla leggerezza che li contraddistingue, per cui si possono scegliere senza troppe esitazioni e probabilmente resteranno a lungo. Si intonano con ambienti in stile nordico, sposandosi alla perfezione con arredi dal design nordico realizzati in materiali naturali come il legno chiaro e parquet dai toni sbiancati. Anche in un ambiente di ispirazione vintage questa gamma di colori crea un effetto gradevole, accostandosi bene con toni più decisi e pavimenti dai colori brillanti. Tinteggiare con un mix di colori L'effetto color block ottenuto dipingendo le pareti con due pitture di diverso colore, una per la parte inferiore ed una per la parte superiore, apporta un grande cambiamento negli interni e ricorda un po' una boiserie bidimensionale. La separazione tra le due tinte può essere accentuata attraverso una sottile striscia realizzata con un terzo colore per un risultato ancora più grafico. Questa tecnica è ideale per ambienti dove caratterizzati da altezza elevata perché permette di riequilibrare le proporzioni, ma si addice anche a spazi stretti e lunghi come i corridoi. Il mix di colori funziona sia realizzato su una sola parete, per concentrare su di essa l'attenzione, sia in tutto l'ambiente.
Muri di confine tra case indipendenti: cosa c’è da sapere
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Quando si decide di andare ad abitare a in una casa indipendente, che sia una villetta singola in campagna o un’abitazione monofamiliare con giardino annesso in città, ci si pone il problema di come approcciarsi verso un muro di confine da far edificare, o perché in condizioni tali da dover essere ristrutturato o per sostituire quei provvisori e antiestetici reticolati in plastica con del verde rampicante appena accennato. Essendo una costruzione a livello di edilizia privata su una superficie di terreno ambigua, chi diventa il proprietario del muro di confine eretto e a chi compete l’interessamento degli eventuali lavori inerenti la sua futura manutenzione? Inoltre quali caratteristiche deve avere tale fabbricazione e secondo quali modalità dovrà essere innalzato? Ecco alcune tra le innumerevoli domande che ciascun proprietario si pone nel momento in cui si deve interessare a questo argomento così spinoso e non sempre facile da gestire. Affrontare la questione in autonomia può risultare difficoltoso, dal momento che realizzare un muro di confine implica determinati parametri che vanno soddisfatti tenendo in considerazione delle normative rigide e scrupolose regolamentate dal codice civile (artt. 874 e ss. c.c.). Insieme a professionisti preparati sarà più semplice risolvere a priori i problemi sulla proprietà del muro di confine per poi partire con l’erezione vera e propria del manufatto. Le ipotesi che si possono presentare sono differenti caso per caso, ma sostanzialmente ci si può trovare di fronte a due alternative: situazioni dove il muro può essere edificato sulla linea di demarcazione del confine, perciò comune a entrambi gli immobili o costruito interamente su uno dei due terreni pertanto di proprietà singola. In entrambe le opzioni i principi da seguire sono pressoché i medesimi, con una leggera autonomia di manovra nella seconda opzione. Ma vediamo insieme cosa c’è da sapere! Muri di confine: rispettare le altezze Quale deve essere l’altezza di un muro di confine? In realtà non esiste una risposta precisa poiché molti fattori ne determinano di volta in volta un differente responso. In linea generale è stabilito dal codice civile che l’altezza dovrebbe essere di tre metri, anche se molto spesso si vedono muri di confine più bassi poiché vanno valutati: la disposizione delle proprietà e delle relative abitazioni; l’altezza di entrambe le case; la distanza di eventuali parti spioventi di uno dei due fabbricati sul terreno adiacente. In base a tali elementi è possibile richiedere una diminuzione dell’altezza che rispetta la legge ma che offre la possibilità di non avere una chiusura eccessiva ed ermetica di entrambe le proprietà. Inoltre l’altezza del muro, in base al secondo punto evidenziato, si può anche stabilire fino a quale metratura il muro stesso sia da considerare appartenente alla doppia proprietà. Infatti chi possiede l’abitazione più alta potrà considerare sua la porzione eccedente, da quella altezza in poi, del muro di confine e in comunione solo la parte sottostante. Muri di confine: richiedere i permessi Quando un muro di confine modifica in qualche modo l’aspetto urbanistico del territorio su cui si deve intervenire, per svariati motivi e con metrature importanti oltre i 25 metri di lunghezza e i 2,50 di altezza, deve essere richiesto all’ufficio tecnico del proprio comune, il permesso di costruire, secondo l’art. 3, comma 1, lett. e del dpr 380/2001, che regola gli interventi di nuova costruzione. Se invece la costruzione è relativa ad un normale muro di confine, con dimensioni contenute, è sufficiente presentare sempre all’ufficio comunale preposto, una segnalazione certificata di inizio di attività (SCIA), dal momento che non superano la soglia minima che riguarderebbe un vero e proprio cambiamento a livello urbanistico ed edilizio. Muri di confine: decidere la tipologia di recinzione La tipologia di recinzione che si intende erigere come muro di confine non ha limiti di scelta e la decisione è a discrezione del proprietario che si appresta a farla costruire. Moltissime sono le soluzioni tra cui optare sia a livello di materiali che di disegno e geometrie. E’ infatti possibile realizzare dei muri di confine in cemento, pietra legno, mattoni e metallo o anche misti e combinati con differenti porzioni materiche di grande effetto. Ciò che influisce sulla decisione è sicuramente l’aspetto estetico della casa da recintare e il look generale e armonico che ne deve scaturire. Un’abitazione tradizionale ben si presta a essere circondata da un tipico muro di confine in laterizio, con colonne e inserti in metallo nella parte soprastante, una in country style può essere invece abbinata a un muretto in pietra a secco, in una casa contemporanea divisori in legno per esterni, cemento a vista o commistioni materiche, lapidee e metalliche, si sposano perfettamente ad una concezione moderna e attuale molto trendy del vivere quotidiano. Muri di confine: integrare con il verde Anche il verde può essere contemplato come divisorio tra proprietà, ma come parte integrante di una struttura fissa e che non consenta in alcun modo il suo attraversamento e posto ad una certa distanza da questo. Le classiche siepi, fitte e robuste, vengono impiegate quando si vuole garantire una maggiore privacy se il muro di confine permette una visuale sulla proprietà adiacente troppo invasiva. Ma anche piccoli arbusti e cespugli floreali possono essere piantati sul perimetro di un terreno, così come alberi più alti ma sempre nel rispetto delle metrature stabilite dal codice civile. La distanza dalla zona di confine deve solitamente essere misurata dalla linea del muro di confine stesso e la base esterna del tronco dell’albero. Inoltre, le piante devono garantire di non superare l'altezza del muro e di essere costantemente potate per non invadere il terreno altrui. Muri di confine: definire i costi Definire i costi per la realizzazione di un muro di confine diventa semplice quando si è deciso il materiale da utilizzare, si è a conoscenza della metratura da coprire e si ha ben chiaro il disegno che si intende concretizzare. Per darvi un’idea generale e valutando il fattore materico possiamo evidenziare una classifica in base ad un prezzo crescente tra i prodotti più utilizzati: muro di confine in mattoni, non supera i 30€-40€/mq; muro di confine legno, intorno ai 50€-70€/mq; muro di confine in cemento armato, compreso tra i 100€-130€/mq; muro di confine in pietra, si aggira tra i 130€-150€/mq. Naturalmente il budget cambia a seconda della complessità e delle geometrie che si vogliono riproporre nel muro di confine, oltre ad aggiungere la manodopera e gli eventuali accessori di illuminazione o verde da considerare tramite preventivo ben calcolato.
Home decor: arredare e decorare casa con il macramé
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Il macramè è un particolare merletto creato con dei fili appositi intrecciati che vengono successivamente annodati senza dover ricorrere all’ausilio di ferri, uncinetti o aghi. Tali utensili sono utili nelle fasi di lavorazione ma come elementi transitori per stendere, dividere e curare i filati. E’ in realtà la sapiente mano femminile che produce e dà vita con nodi e sequenze originali, ad oggetti davvero splendidi ad un livello artigianale eccelso. Questa tecnica molto antica, che ha origine nel campo marinaro, ha avuto grande successo nel corso del tempo a livello di biancheria per la casa ma dopo tale impiego è pressoché sparito dall’uso comune. E’ però tornato in voga negli ultimi periodi e utilizzato in svariati modi, per arredare e decorare una casa di tendenza in modo incisivo ma delicato, caratteristico ma ben amalgamato nel contesto circostante. Arazzi, coperte, tovaglie, tende, sedute, cestini e tanto altro ancora vengono scelti e inseriti in progetti di home decor grazie alla robustezza delle opere create, alla diversità di diametro del filo che permette di lavorare anche su notevoli dimensioni e alla varietà di disegni e texture che si possono realizzare, attraverso: nodi semplici o singoli; nodi piatti; nodi giuseppina; nodo cordoncino; noccioline. I motivi che danno origine ai vari prodotti seguono modelli o vengono progettati grazie all’estro e alla fantasia di chi li produce, formando uno dietro l’altro intrecci, accavallamenti e sovrapposizioni di filamenti di varie tipologie, come lana, cotone o lino, in monocromia o in un insieme di colori. Macramé: decori appesi per le pareti di casa Ciò che oggi giorno si vede maggiormente impiegato a livello di decorazione interna su pareti in living open space, in una camera padronale o anche nella cameretta dei piccini di casa, sono dei grandiosi arazzi appesi a muro. Con semplicità e unicità, infondono un senso di accoglienza tipico di qualsiasi tessuto inserito negli ambienti di una abitazione, ma senza appesantire l’atmosfera sebbene a volte le dimensioni siano davvero importanti. Progetti tono su tono e in colori neutri, sono abbinabili a qualsiasi stile scelto per l’arredo e i look della vostra dimora e applicato con semplici aste in legno, più o meno rifinite, trovano maneggevolezza e praticità nel rimuovere tali oggetti per una pulizia ordinaria o per rinnovarli quando si sente il bisogno di cambiare. Infatti, con una minima capacità manuale è fattibile disfare i nodi e ricreare qualcosa di nuovo e differente con la scelta di intrecci sempre ad hoc. Macramé per un’amaca di stile Anche una seduta può essere realizzata con la tecnica del macramé e dare vita a notevoli e simpatiche amache di stile da collocare un po' ovunque in casa. Dalla tradizione nordica, si nota come tali elementi vengano collocati sia in zone notte che in zone giorno per arricchire le varie stanze con un tocco trendy e autentico. Oltre a conferire fascino con un look eccentrico ma ben dosato, una seduta sospesa in macramé diventa un oggetto funzionale da utilizzare a livello informale all’interno di una casa. Dalla forma classica allungata applicata con ganci a parete, sino a geometrie più contenute e appese a soffitto, tali forme di arredo riescono ad amalgamarsi alla perfezione con l’estetica più disparata. Look country, boho, contemporaneo o industrial, lasciano spazio alla progettazione di un angolo relax con un’amaca in macramé solida ma eterea al tempo stesso. Tende in macramé: eccezionali in casa Altro modo di arredare e decorare casa con il macramé ricade in un settore già di per sé difficile e che richiede un’attenta considerazione di materiali, colori e modelli tra cui scegliere: le tende! Optare per questa tendenza di home decor richiede una giusta dose di eclettismo a cui non tutti sono abituati. Le tende in macramé sono bellissime e molto accattivanti, in special modo se abbinate a bastoni in legno di recupero e associate ad un contesto colloquiale e con un pizzico di stravaganza ben studiata. Un tendaggio di questo tipo ha una funzione quasi esclusivamente decorativa e meno schermante rispetto ai classici elementi a cui siamo di solito abituati. Una serie di nodi che creano disegni caratteristici e particolarmente deliziosi, lasciano spazio a una sorta di lunga frangia sino al pavimento che può essere all’occorrenza raccolta centralmente o a lato. Un’alternativa eccezionale in casa che permette anche una certa versatilità di stile e cambiamento quando di desidera modificare colore delle pareti, parte dell’arredo o qualche accessorio, data la sua neutralità e facilità di adattarsi a qualsiasi trend. Macramé: cestini naturali per piante sospese Per gli amanti delle piante non vi è niente di meglio che inserire vegetazione di ogni tipo anche in casa, dove concetti di biofilia, sono alla base di uno stile di vita quanto più naturale e positivo possibile, dedicato interamente alla ricerca del legame tra uomo e natura che dona benessere da godere all’interno della propria abitazione. Se non sono sufficienti gli spazi su ripiani, davanzali o a terra, ecco che le alternative appese diventano ottimali per far rivivere ancor più spontaneamente l’idea di avere una zona verde a tutto tondo. Sostegni in legno con ganci in filato macramé, diventano dei perfetti alleati per tale scopo, dal momento che tutti gli elementi che concorrono nel progetto, sono legati tra loro dall’indiscussa appartenenza al mondo spontaneo della natura, che si modifica semplicemente per facilitare la quotidianità di chi ambisce a ricevere tutti gli influssi favorevoli e vantaggiosi della flora, all’interno della propria casa. Intrecci e nodi per lampadari in macramé Chi riesce a stupire i propri ospiti quando entrano in una casa a dir poco esclusiva e incomparabile è perché si è optato per realizzare soluzioni non convenzionali sia a livello progettuale, sia a livello di arredi e accessori. Possedere un’abitazione senza eguali, non significa necessariamente investire budget sempre sostenuti. Molto spesso sono le semplici personalizzazioni e gli abbinamenti apparentemente considerati singolari, che danno adito a ideazioni bellissime, inconsuete e innovative. Il macramé si sposa benissimo con questo principio e attuare una creazione distintiva con intrecci e nodi per un lampadario d’eccezione è un modo come un altro per catturare l’attenzione di tutti quando si entra in una stanza. Una creazione lavorata e sostenuta da supporti rigidi, si pone come un perfetto paralume che completa l’arredamento con una cascata di fili ben illuminati.
Zona giorno: 5 mosse per rinnovare il camino di casa
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In moltissime abitazioni, soprattutto quelle storiche o che comunque sono state costruite in epoche passate, vi sono degli elementi architettonici o anche solamente decorativi che nella maggior parte di casi è consigliabile mantenere e se possibile riportare a nuova vita. Questi pezzi autentici sono in grado di raccontare molto sulla vita di una casa oltre a caratterizzare in modo naturale e particolare dimore ristrutturate che hanno seguito l’andamento originale presente e preponderante nei vari ambienti, o che hanno saputo interagire con elementi innovativi ma trovando il giusto dialogo per convivere e sostenersi vicendevolmente. Uno tra i tanti pezzi unici da rivalutare e anche riconvertire è il camino, presente un po' ovunque in abitazioni del secolo scorso. Un oggetto senza dubbio funzionale ma che può diventare un punto focale importantissimo, attorno al quale far ruotare tutto l’arredamento circostante, nonché gli accessori e optional in genere a corredo. Sovente tali strutture sono però logore o parzialmente rovinate, pertanto trovare delle idee non troppo costose che permettano di riportarli in auge è la sfida che progettisti, architetti e interior designer affrontano molto spesso nella loro carriera. Nei paragrafi successivi vi forniremo 5 consigli su come rinnovare un camino di casa, ottimizzando le mosse da compiere per risparmiare tempo e denaro. 5 soluzioni formidabili per ravvivare un manufatto abbandonato all’interno di un ambiente, con interventi efficienti e pratici ma contraddistinti da un tocco di design che segue una scelta stilistica precisa a seconda del tema estetico che si intende ricercare. Camino nell’open space: sostituisci la cornice Molti camini d’epoca venivano costruiti internamente alle pareti divisorie tra una stanza e l’altra e arricchiti da cornici esterne lavorate e realizzate in materiali di pregio differenti. In abitazioni più ricche si trovano spesso elementi realizzati in marmo, che se conservato bene, necessita solamente di una levigata e lucidata per essere rimesso a nuovo. In altri casi, cornici in pietra, in legno o anche in ghisa, hanno subito invece delle trasformazioni radicali nel corso del tempo con fratture e lesioni tali da non poterle lasciare a vista né recuperarle. Sostituirle risulta però un escamotage relativamente semplice da attuare, poiché nulla a livello strutturale viene toccato. Si tratta semplicemente di un decoro estetico che a seconda dei contesti può essere rimosso e rimpiazzato da soggetti simili o a contrasto, e modernizzato con soluzioni più contemporanee e lineari in open space davvero unici, ma che ben riprendono lo spirito primitivo e intrinseco dello stile architettonico di decoro che ancora si riesce a percepisce.    Camino nello studio: chiudi con un vetro temprato Altra peculiarità dei camini in case d’altri tempi, riguarda il fatto di essere sostanzialmente aperti nella parte davanti del focolaio e di avere la prerogativa di disperdere calore utile che servirebbe invece per riscaldare l’ambiente in cui era inserito. Oggi giorno per ovviare a tale mancanza si utilizza un metodo relativamente semplice e veloce, ovvero quello di inserire un vetro temprato con struttura ad incastro per chiudere l’apertura e godere appieno del tipico calduccio che solamente un camino riesce a dare. Questa opzione coniuga praticità e bellezza poiché si risolvono problemi inerenti la sicurezza e la pulizia (fumi, fuliggine e residui rimangono all’interno del blocco), mantenendo l’architettura e l’aspetto originale: quello che si dice rinnovare in maniera intelligente un camino dismesso in casa. Ottima soluzione applicata in ambienti casalinghi, utilizzati come workspace interni di una zona giorno o in veri e propri sudi, dove si trascorre gran parte della giornata e dove è necessario ottenere il massimo comfort per rendere il proprio spazio di lavoro oltremodo accogliente e ospitale. Camino nel disimpegno: inserisci una stufa esterna In molte abitazioni, in particolare in quelle di campagna in country style, gli spazi erano organizzati in un susseguirsi di piccoli ambienti, più facili da gestire e riscaldare. Ciascuno aveva infatti, di piccole dimensioni o con grandezze più importanti, dei camini che erano a volte l’unica fonte di riscaldamento della casa stessa. Apportando modifiche in fase di ristrutturazione e inserendo dei moderni impianti, molti di questi camini sono stati eliminati nel tempo. Ma per chi ama la tradizione e la bellezza di quei caratteri così peculiari e che testimoniano un metodo di costruire e arredare, è allora indispensabile attuare una mossa vincente, inserendo una stufa esterna nel camino usufruendo della canna fumaria esistente. Tale espediente è utilissimo specialmente in disimpegni tra una stanza e l’altra o anche all’ingresso di casa. Aree che oggi giorno vengono riconvertire in piccoli salottini, zone lettura o svago per beneficiare di quelle superfici altrimenti inutilizzate e rese meri punti di passaggio anonimi. Camino nel living: tinteggia il rivestimento esistente Una tra le idee più veloci ed economiche per rinnovare un camino in casa di vecchio stampo e che necessita di nuovo vigore per adeguarsi ad un look più attuale in un living, ad esempio, è quella di tinteggiare il rivestimento esistente. Elementi in mattoni a vista sono quelli più tipicamente conosciuti e che ben si prestano a perdere il loro colore arancione tradizionale per aggiornarsi pur mantenendo in evidenza la struttura e l’impianto originale. Per compiere quest’azione è necessario avvalersi di vernici termiche resistenti alle alte temperature. Si tratta di prodotti specifici ad acqua, sintetici o ecologici, con notevoli vantaggi in termini di copertura ottimale e durata, preservando la salute poiché non hanno emissioni tossiche. La stessa procedura si può utilizzare anche su una cornice esistente e che si è deteriorata superficialmente. Conferirle un aspetto che meglio si adatti con l’arredo e lo stile circostante, sarà un passaggio perfetto da concretizzare in un progetto di restyling per rinnovare un camino di casa ancora in ottimo stato. Camino in soggiorno: includi la struttura a parete Se invece il look che connota un camino esistente nella vostra casa non vi soddisfa più o non è più in linea con progetti di ammodernamento e relooking, una mossa da ponderare è quella di includere la struttura nella parete lasciando magari a vista qualche elemento che ne possa ricordare l’estetica originale, come una mensola in legno per esempio. Molto spesso grandi cappe o elementi troppo invasivi non riescono più a dialogare con i nuovi mobili e gli accessori in un soggiorno o in un salotto, pertanto in molte soluzioni il camino deve svanire nella muratura, dove a occhio nudo rimane visibile semplicemente il foro per utilizzarlo tradizionalmente o per inserire anche una stufa mentre nella parte alta tutto è a scomparsa. Tale alternativa è decisamente più costosa e invasiva rispetto alle altre sopracitate ma in alcune situazioni, dove il camino non ha un pregio tale da esser mantenuto o la struttura è talmente danneggiata da non poter essere salvata, è decisamente una possibilità validissima da attuare.
Addio stendibiancheria, benvenuta asciugatrice!
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Osservando gli elettrodomestici che ciascuno di noi inserisce nella propria casa per agevolare e semplificare le varie attività quotidiane, si è inserita anche l’asciugatrice in bagno, benché la scelta di acquistarla sia ancora leggermente limitata da molte dicerie assolutamente da sfatare. Utile e funzionale, questo apparecchio è “un lusso” ormai alla portata di tutti e che offre davvero una valida mano a chi necessita di asciugare la biancheria e abiti in tempi ristretti, a chi non ha la possibilità di usufruire di fili esterni per mancanza di balconi o a chi non ama circondarsi di appendiabiti improvvisati specialmente nella stagione fredda quando si va alla ricerca di fonti di calore per massimizzare la resa di avere un bucato asciutto senza dover sopportare quella malsana umidità ristagnante in casa. E’ pur vero che bisogna fare i conti con un aumento dei consumi, con una pianificazione studiata degli spazi idonei all’interno del proprio bagno e capire i vantaggi e gli svantaggi che un’asciugatrice porterebbe nella nostra quotidianità. Per noi di Archisio, come per tutte le scelte relative a migliorie nella casa che di conseguenza si riversano anche sul nostro benessere, aprire la mente alle innovazioni e cercare di farsi consigliare da esperti del settore è il migliore degli approcci. Esaminare i tanti fattori, magari con dati alla mano, ci farà venir voglia di dire: addio stendibiancheria, benvenuta asciugatrice! I pro e i contro di una asciugatrice in bagno Tra i principali pro di un’asciugatrice in bagno vi sono: la comodità di avere capi asciutti in breve tempo; la mancanza di umidità in casa con il relativo benessere a livello di salute personale e degli ambienti stessi dell’abitazione; la praticità di non dover più stendere e raccogliere il bucato; la facilità di riporre quasi tutti i vestiti e la biancheria senza che debbano essere stirati. Tra i contro vi è l’indiscusso consumo più elevato di energia elettrica, anche se come per altri apparecchi di utilizzo domestico è sufficiente scegliere un modello con classe elevata, abbinata ad un oculato orario o tariffa puntuale per contenere gli sprechi energetici. Ulteriore svantaggio è la manutenzione ordinaria, indispensabile per garantire funzionalità ed efficienza costante ad un’asciugatrice che richiede maggiori cure e pulizia interna rispetto a elettrodomestici differenti. Asciugatrice in bagno: inserimento sottopiano o a colonna Per chi non ha problemi di spazio, installare un’asciugatrice in bagno accanto alla consueta lavatrice, facilita lo spostamento dei panni da un elettrodomestico all’altro, avendo a disposizione anche il piano soprastante che deve rimanere libero se la carica avviene dall’alto, ma organizzato con mensole, scaffali o stipetti a muro o tranquillamente dotato di un piano di lavoro per appoggiare detersivi, mollette e tutto ciò che concerne una zona laundry se la carica è dal basso. Quando invece, per svariati motivi, si dispone solamente di una ristretta dimensione ma che si sviluppa in altezza, ecco che è assolutamente possibile inserire un’asciugatrice in bagno a colonna, posta verticalmente rispetto alla lavatrice. Le soluzioni per un’installazione corretta tra cui optare sono essenzialmente tre e tutte allo stesso modo valide: impiegare modelli monomarca e nati per questa predisposizione; utilizzare apparecchiature con le stesse dimensioni; avvalersi di un kit studiato per una tipologia di installazione universale. Più spazio in un bagno di design: asciugatrice combinata Per esigenze di spazio e per non intasare esteticamente un ambiente dallo spiccato design è ormai consueto vedere all’interno di un bagno di casa un’asciugatrice combinata o più conosciuta con il tipico nome di lavasciuga. Questo elettrodomestico propone i classici programmi di lavaggio di una tradizionale lavatrice abbinandoli però ad un dispositivo a condensazione raffreddato ad acqua, che ne consente un successivo ciclo per asciugare i panni. Questa combo risulta molto pratica e compatta, anche se non sempre il livello di asciugatura è ottimale come in un elettrodomestico separato così come il consumo energetico. Tuttavia, per chi ha problemi di metratura o ha esigenze limitate nel suo utilizzo, un’asciugatrice combinata ben si inserisce in un contesto contemporaneo di bagno contenuto dando la possibilità di avere a disposizione una comodità aggiuntiva rispetto alla rinuncia che si dovrebbe fare in caso di installazione di una lavatrice classica. Asciugatrice in bagno: installazione e manutenzione Due fattori, che pur trovandosi alla fine di un lungo elenco contribuiscono comunque ad aumentare la l’importo finale relativo all’acquisto di un’asciugatrice in bagno, sono l’installazione e la manutenzione. A seconda infatti del sistema di alimentazione prescelto, si dovranno realizzare dei lavori magari non previsti per creare ulteriori passaggi per scarichi aggiuntivi, come nel caso dell’utilizzo del gas, o concretizzare delle modifiche ad un ambiente bagno non predisposto, per essere ben ventilato e areato per accogliere l’inserimento di un’asciugatrice con pompa di calore. E’ normale che i costi di installazione più incisivi saranno quelli relativi a situazioni dove non vi era la predisposizione per questo elettrodomestico, ma si sono dovuti effettuare dei cambiamenti in corso d’opera. Da valutare anche la manutenzione ordinaria e straordinaria, per mantenere sempre in ottimo stato l’asciugatrice e tutte le sue componenti per garantirne una vita relativamente lunga. Asciugatrice in bagno: costi e consumi Quando si va alla ricerca di un nuovo elettrodomestico per la nostra casa, inevitabilmente l’occhio cade in primis sul cartellino del prezzo, ancor prima di aver valutato marche, funzioni e dimensioni. Per affrontare serenamente un’indagine di mercato, è necessario, come per qualsiasi altro apparecchio elettronico, valutare i fattori che influiscono sul budget per l’acquisto di una asciugatrice e che sono: ·        la classe energetica di appartenenza; ·        la tipologia di alimentazione; ·        la dimensione esterna; ·        la capacità di carico; ·        il brand di appartenenza. I costi medi, per una apparecchiatura ottima, di classe A++ con grandezze nella norma, e con un carico di 6-8 kg, si aggirano tra i 550 e gli 700. Ciò che fa oscillare il prezzo verso numeri più importanti e che possono superare anche i 1000 euro per prodotti top di gamma, sono l’innalzamento della classe, la capacità del cestello e l’aggiunta di accessori quali: tipologie di partenza programmata, ritardata e associata alla domotica; programmi appositi di antipiega – refresh – allergy care sistemi filtranti ecoflow Ma se la cifra dell’acquisto è limitata ad un unico momento di spesa, ciò che va assolutamente quantificato per non avere brutte sorprese a fine mese nella bolletta, è il consumo medio dell’asciugatrice, che oltre a portare ad un risparmio considerevole, implica una scelta consapevole che agevola un impatto inferiore sull’ambiente. Definire tale numero non è così semplice perché entrano in gioco tante importanti variabili. Prima fra tutte la materia prima con cui viene alimentata l’asciugatrice, energia elettrica, pompa di calore o gas, oltre ad un numero di cicli di utilizzo che si differenziano da caso a caso. Il consiglio più pratico è quello di mettersi a tavolino e con tabelle alla mano ed esperienza dei professionisti del settore, farsi aiutare nel definire i punti fissi da considerare e che sono quelli maggiormente influenti sul consumo di questo elettrodomestico.
Scandi boho: un mix di stile perfetto in casa
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La commistione di più stili per crearne uno che risulti un mix perfetto di due o tre concezioni in ambito di arredo, è una tendenza molto in voga nelle nuove progettazioni odierne o in ristrutturazioni studiate e pensate in chiave attuale e trendy. Molto spesso ci troviamo di fronte a delle scelte che riguardano la disposizione, i colori e l’arredamento stesso che escludono alcuni caratteri stilistici che ben ci piacciono ma che evitiamo perché pensiamo che non possano coesistere con elementi di altri orientamenti di cui già siamo in possesso o che caratterizzano la nostra casa. Nulla di più errato! Per realizzare un’abitazione originale, con connotati specifici e che non sia la semplice ripetizione di ciò che abbiamo visto su una rivista o in uno showroom, serve una costante e necessaria personalizzazione, che prenda spunto e idee da progetti esistenti, ma che metta in risalto il modo di vivere di ciascuno con le relative inclinazioni e intime preferenze. La combo di cui Archisio vi vuole parlare oggi riguarda il cosiddetto scandi boho style. Uno stile bellissimo che trae vigore da concezioni apparentemente in disaccordo ma che trovano invece un’armonia perfetta unendo: il gusto minimal e l’impiego di colori neutri della concezione scandinava; l’ecclettismo e il sapore creativo del design bohémien. L’equilibrio che si viene a creare sembra decisamente innato nella contaminazione dei caratteri peculiari di entrambe le correnti, poiché vengono messi in luce sia i punti di forza di ciascuno che le compensazioni di aspetti mancanti di ambedue! Scandi boho per un ingresso di stile Una entryway delinea uno spazio di casa dedicato al passaggio. Questo non significa metterlo in secondo piano rispetto ad altri ambienti né arredarlo in maniera dozzinale. Optare per pochi ma caratteristici mobili funzionali e originali, rappresenta un punto di vantaggio nell’aspetto esteriore che connoterà questo ambiente all’interno di una abitazione accogliente e alla moda. Scegliere uno stile scandi boho per un ingresso di stile significa avere l’accortezza di inserire pochi ma essenziali oggetti in un luogo dove i colori chiari e naturali fanno da padroni. Su questa tavolozza si può giocare con complementi d’arredo semplici, lineari e realizzati in materiali eco, se possibile, mixando il tema con accessori tipicamente vintage o provenienti da culture orientali. Un look accattivante e di tendenza saprà ravvivare e contraddistinguere un’area anche piccola e poco vissuta ma importantissima essendo il biglietto da visita della vostra intera dimora. Un soggiorno rilassante in stile scandi boho Lo stesso principio di cui abbiamo parlato per arredare un ingresso in scandi boho style, viene in realtà applicato a tutti gli ambienti di casa, per trovare qualche variante più che altro per quel che concerne gli accessori da abbinare. Il punto di partenza ricade sempre nella scelta dei colori naturali tipici dello stile scandinavo che creano un’atmosfera fresca e distensiva. L’intento è quello di mantenere equilibrio tra queste tonalità e un’ordinata scelta di arredi puliti e dalle forme essenziali (tratti nordici per eccellenza) con l’inserimento di elementi materici differenti e soprattutto etnici, peculiari di una concezione bohémien. Un soggiorno rilassante in stile scandi boho non può prescindere dai connotati sopra descritti. Per gli amanti di questa versatile scelta stilistica, è importate creare uno spazio informale ma studiato, minimal ma caldo. Ecco che le fattezze e i lineamenti di un mix ben ponderato tra i due orientamenti, darà origine a progetti d’interni splendidi e da copertina! Morbidi divani in bianco saranno ben abbinati a poltroncine in vimini arricchite con tessuti dalla trama importante come il lino o la canapa. Soffici piumini, grandi vasi in terracotta bianca, pouf e cesti appesi completeranno un’ideazione unica e particolare in un perfetto mix di elementi scandi e oggetti boho. Cucina eclettica in scandi boho style Se per tutti gli altri spazi di casa è consigliata una palette neutrale con toni tendenti al bianco, al latte e all’avorio per pareti e rivestimenti, su cui innestare colorazioni poco differenti per quel che riguarda l’arredo, in una cucina scandi boho ci si può discostare da questa prassi e azzardare, con un risultato garantito, per un colore incisivo scuro su mobili e pensili. Optando per questa soluzione si vede un’inversione di tendenza. Se infatti per un soggiorno, uno studio o una zona notte si parte quasi sempre da uno stile più scandinavo a cui vengono abbinati ingredienti bohémien, in un angolo cottura è possibile progettare in senso inverso, tramite: una commistione di materiali contemporanei ma con finiture etniche incisive; un mix & match di stile casual a prima vista ma rigoroso e lineare nella disposizione; un connubio di accessori folcloristici e tipici di culture lontane, mixate con oggetti funzionali e radicati nella più tipica tradizione locale nordica. Scandi boho in sala da pranzo Una sala da pranzo ha già di per sé pochi e utili arredi: tavolo, sedie e magari un mobile che accorpi funzionalità e bellezza per contenere stoviglie e tovagliati. Per trasformare un ambiente ordinario e convenzionale in qualcosa dall’aspetto chic con un effetto wow, sono sufficienti pochi passaggi. Creare un look diverso e inusuale è fattibile scegliendo una commistione di stili sempre in auge e che non stancano davvero mai. Il bianco e il legno scandinavo si amalgamano alla perfezione con tappeti ecrù dall’aspetto orientaleggiante e da tovaglie con frange retrò e vasi contenenti palme e fiori secchi esotici, curiosi, singolari in tema boho. Una soluzione molto indicata per ravvivare una sala da pranzo ospitale ed eccentrica! Camera da letto scandi boho: arredo trendy e chic Una zona notte, dove una camera da letto padronale, rispecchia perfettamente l’indole e gli aspetti più intimi dei padroni di casa, deve essere un luogo con arredi trendy e chic che sappiano davvero mettere in evidenza il carattere e lo stile personale di chi la abita. Molto spesso i progetti che desideriamo per la nostra abitazione cercano di ricalcare realizzazioni viste e sperimentate in luoghi di vacanza con ambientazioni rilassanti vista mare, dove tutto è meraviglioso, riposante e rigenerante. Lo scandi boho style rispecchia molto bene questa tendenza, poiché riesce a far rivivere sensazioni di benessere che si vogliono assolutamente far rientrare nella frenesia quotidiana per mitigarla e attenuarla almeno a fine giornata. Una testiera letto curvilinea e morbida lavorata artigianalmente, cesti a parete con vegetazione rigogliosa, panche in rattan e legno ben si abbinano a minimalisti comodini da notte in esile metallo, lineari applique come abat jour e colorazioni tono su tono in un luogo di relax accattivante dove la fusione e la mescolanza di tratti scandinavi e di aspetti bohémien danno vita a un mood senza tempo da provare almeno una volta all’interno della propria casa!
Un giardino botanico da realizzare nella serra di casa
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       Circondarsi di verde in casa è un’ottima soluzione non solamente per chi già ama la natura ma anche per chi vuole approcciarsi per la prima volta nel creare un giardino all’interno della propria abitazione. Trasformare un ambiente in o outdoor dismesso o progettarne uno nuovo per tale scopo, è utilissimo per realizzare un luogo da dedicare ad un passatempo terapeutico che oltre a dare benefici ai padroni di casa, saprà infondere valore aggiuntivo a una dimora già particolare e unica nel suo genere. Se nello specifico si intende realizzare un giardino botanico annesso o dislocato accanto alla casa, sarà bene prendere in precedenza alcune utili informazioni su come ci si deve avvicinare a questo mondo, dal momento che tale tipologia, implica l’inserimento di una flora non comune e che necessità di alcuni strumenti e condizioni per poter essere concretizzata. La dimensione della zona da dedicare a questo progetto non ha limiti, sia nel piccolo che nel grande. Molto dipende dalla scelta delle piante che si vogliono introdurre e dalla loro quantità. Esistono graziosissimi mini giardini botanici, nati in orangerie abbandonate e annesse all’edificio principale ma riportate assolutamente a nuova vita con una vegetazione valutata ad hoc per un’area contenuta. O distese enormi di boccioli, fiori melliferi, specie grasse o officinali, che caratterizzano invece un giardino botanico con misure extra large ideato in strutture freestanding e collocate accanto alla casa, dove poter dedicarsi in tutta tranquillità al proprio rilassante hobby. Serra botanica per la casa: strutture prefabbricate Per i più fortunati, che possiedono uno spazio in casa o annesso, già adibito in passato a winter garden o da riconvertire per tale obiettivo, è un passo avanti da dove poter cominciare per intraprendere la nuova avventura di allestire e arredare nel modo giusto questo speciale ambiente di casa. In caso contrario avvalersi di una serra botanica prefabbricata è la soluzione ottimale che fa per voi. Una struttura leggera, facilmente removibile adattabile e installata senza permessi o concessioni, costituirà il vostro angolino provato dove ospitare bellissimi esemplari vegetali e perché no, anche qualche arredo adatto che vi permetta di contemplare la bellezza della vostra natura ricreata, sorseggiando tè o leggendo un buon libro. Una serra botanica prefabbricata può essere costruita in differenti materiali per quel che riguarda il telaio: legno, ferro e alluminio a seconda della tipologia che si preferisce installare. Solitamente le pareti perimetrali sono trasparenti e poggiano su blocchi removibili ancorati al terreno al cui culmine viene posizionato un tetto con aperture per arieggiare, a spiovente. Costituendo una sorta di edificio che deve contenere delle piante ornamentali, questa tipologia di serra botanica può avere delle decorazioni più marcate a livello estetico oltre che tutti i confort adatti per far entrare la corretta luce naturale, regolare il calore del sole e variare il livello di umidità necessario per ricreare l’ambiente quanto più simile possibile a quello che le piante coltivate avrebbero nel loro habitat. I raggi del sole devono attraversare la struttura della serra botanica stessa, per poter immagazzinare il caldo necessario per la sopravvivenza della vegetazione, che necessita di costanti temperature elevate. Per tale motivo orientarla in direzione est-ovest è il metodo corretto per sfruttare al massimo ogni fonte di calore durante tutta la giornata. Serra botanica per la casa: piante rampicanti e arredi giardino Oltre alla struttura ospitante, una serra botanica per la casa ha bisogno di oggetti dove appoggiare fisicamente i vari vasi e contenitori o impianti rampicanti per le specie che ne abbiano l’esigenza. Molto spesso, in ambienti a ridosso di un’abitazione, con una parete fissa e libera, è usuale impiegare del verde o delle piante floreali che trovino su una vasta superficie verticale il loro contesto più consono e ideale per vivere e al contempo fungano da ornamento ad una serra botanica chic e ben studiata. Arredi da giardino trovano collocazione in tali ambienti per poter trascorrere del tempo libero in pieno relax e godere di momenti in un esterno ovattato, grazie alle condizioni climatiche più favorevoli anche nelle stagioni più fredde. Tale confort è dovuto alla temperatura mite creata dal sole ma anche da elementi riscaldanti ad hoc, che chi possiede uno spiccato pollice verde, sa che devono coesistere in autunno e in inverno per aumentare la rigogliosità e bellezza delle piante ornamentali che coltiva. Serra botanica per la casa: tavoli per coltivare I tavoli sono un elemento fondamentale per creare una serra botanica per la casa e dove poter coltivare ottimamente tante tipologie di piante differenti. Infatti ogni varietà dovrà essere posizionata all’interno della serra in un particolare modo e rispettando severamente distanze e simmetrie. Le specie più verdeggianti avranno una loro collocazione, solitamente verso il perimetro per lasciare più ariosità a grandi fogliami, mentre quelle tappezzanti saranno collocate in altro ambito più contenuto. Le piante più simili troveranno sedi ravvicinate, vuoi per la stessa quantità di luce e acqua necessaria, vuoi per mantenere una certa scansione e ritmo di una vegetazione analoga e somigliante, abbinate comunque ad altre colture vicine per creare un effetto estetico davvero sorprendente. Questi tavoli, a seconda del loro utilizzo, sono poi dotati di scomparti accessori che servono per incanalare e drenare l’acqua in eccesso o al contrario per mantenerla più stagnante ove sia indicato. Altri sono predisposti per contenere direttamente il terriccio e piantare in modo definitivo le piante stesse. Molteplici quindi, sono i fattori da valutare anche nel campo dell’arredo specifico e settoriale da progettare per un ambiente così unico e farsi aiutare dagli esperti del settore è sicuramente il metodo migliore per non incappare in errori e migliorare l’habitat di una serra botanica bella e funzionale. Serra botanica per la casa: scaffali a tutt’altezza Se la metratura disponibile è contenuta, valorizzare gli spazi con scaffalature a tutt’altezza è di sicuro l’escamotage consono per inserire un numero notevole di vegetazione disposta in modo regolare, disciplinato e organico. In questo caso specifico, non avendo soffitti così alti, sarà maneggevole gestire l’intera serra botanica in casa e mantenerla ordinata, pulita e bellissima da mostrare ad amici e parenti. Serra botanica per la casa: costi di realizzazione I costi di realizzazione per un progetto relativo ad una serra botanica per la casa variano enormemente a seconda di molteplici fattori determinanti, primi fra tutti se la struttura è: ·        esistente e in buono stato: allora il budget da investire riguarderà semplicemente l’acquisto di arredo adeguato e delle piante stesse; ·        esistente ma da ristrutturare: i costi più ingenti da considerare saranno quelli da preventivare dietro progetto da parte di un professionista accreditato per quel che riguarda il restauro; ·        nuova e quasi sempre prefabbricata: il prezzo di tali oggetti varia a seconda di materiali, grandezze e accessori che si intende eventualmente inserire e le fasce oscillano da un minimo di 600 – 700 euro per arrivare anche a oltre i 4.000 euro. Avendo capito entro quale di queste tre casistiche rientrerà il vostro progetto potrete farvi un’idea approssimata di ciò che andreste a spendere, con il nostro consiglio però di appoggiarvi a tecnici settoriali che sapranno fornirvi dei preventivi dettagliati e studiati a livello puntuale per le richieste effettuate.
Idee per posizionare il frigorifero nella zona giorno
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La posizione più immediata e funzionale che una cucina deve offrire al frigorifero, ricade indubbiamente nel vano accanto al lavandino per la praticità e usanza che caratterizzano la collocazione di questo importantissimo elettrodomestico. Le sue dimensioni sono notevoli, anche per i modelli più contenuti, e quando di decide la sua disposizione vanno valutati molteplici fattori che lo vogliono leggermente distanziato dalla parete per avere un ricircolo d’aria opportuno e una zona soprastante magari aperta per implementare lo spazio dedicato ai pensili. Questo sistema progettuale è obbligatorio quando il frigorifero in casa diviene elemento integrante di una cucina e dove quasi non se ne percepisce l’ingombro perché celato dalle medesime antine della zona cottura in oggetto. Ma quando si tratta di un elemento freestanding e a sé stante, le idee sono molteplici e da valutare sempre per ciascuna singola realizzazione. Molto spesso optare per questa versione e modello implica che già non via sia spazio e consecutio per allinearlo con altre funzioni di una cucina magari piccola e frazionata. Oppure che l’opzione di averlo in zona distaccata e per altri motivi più pratica già sia alla base di un’ideazione alternativa di home decor. Allora come e dove è possibile posizionare il frigorifero nella zona giorno, che nella quasi totalità dei casi comprende un unico grande ambiente in cui cucina, sala da pranzo e soggiorno convivono? Frigorifero: in cucina in un’apposita nicchia Se la planimetria della vostra zona giorno comprende una nicchia nei pressi della cucina, non chiudetela. Sfruttare queste particolarità di case d’epoca è importante per mantenere quei caratteri distintivi e peculiari di un modo di costruire del passato che molto spesso si rivelano ancora utili ed esteticamente affascinanti da vedere. Questo vano diventa il luogo perfetto dove inserire il vostro frigorifero freestanding senza intaccare la linearità di una zona mobili rigorosa e razionale e mantenendo una certa ariosità dello spazio per l’arretramento di un complemento di una certa dimensione che avrebbe stonato sicuramente se fosse stato posto a filo muro. Se volete mantenere un stile impeccabile e creare un’area cottura di tendenza, potete tinteggiare nel colore del frigorifero stesso l’intera porzione di parete che contiene l’elettrodomestico. Questo aumenterà il fascino del look glam e chic che si vuole far emergere e mimetizzerà un’imperfezione perfetta di un muro d’altri tempi. Frigorifero in cucina: pratico sotto i pensili   Quando inevitabilmente la vita di un elettrodomestico giunge al termine, la sua sostituzione può avvenire in due modi. O ripristinare allo stesso modo o modificare totalmente il cambio. Parlando di frigorifero il luogo in cui è di solito incassato lascia posto ad un vano vuoto collocato sotto i pensili e che può appunto essere nuovamente chiuso da un elemento analogo o riempito con un modello freestanding pratico e anche di dimensioni minori che movimenta una cucina lineare a tutt’altezza. Per creare continuità si consiglia di adottare un elemento nella nuance principale che caratterizza l’ambiente e che farà risultare bello, utile e funzionale un frigorifero capiente con al di sopra degli altrettanti pratici mobiletti contenitore che ottimizzano lo spazio a disposizione all’interno di una zona giorno. Frigorifero vintage nello studio Se una zona giorno diventa un luogo ultra eclettico e versatile in un’abitazione molto piccola o addirittura in un monolocale, è ovvio che gli spazi al suo interno dialogheranno gli uni con gli altri in maniera molto serrata con una promiscuità di funzioni che potranno entrare nell’area di pertinenza di altri spazi. Ecco che un frigorifero dal look vintage diventa proprio uno di quegli elementi che può essere collocato anche in un altro contesto, come uno studio attiguo alla cucina per esempio. Un oggetto funzionale e indispensabile che diventa un vero e proprio complemento d’arredo posto accanto alla scrivania di lavoro e che ben si sposa con lo stile circostante per la sua complicità delle forme e geometrie, che si prestano a tendenze differenti in termini di arredo. Frigorifero: nel corridoio ad angolo con la cucina   Pianta particolare con ambienti che si susseguono lungo un ampio corridoio multifunzionale? Ottimizzare gli spazi in questo caso diventa prioritario e per non risultare monotoni e terminare con le solite pareti lisce di armadi contenitori o lasciare tutto a vista con bassi muretti, ecco che arriva un’idea geniale per vivacizzare e far uscire dagli schemi la solita classica disposizione in cucina. Creare un vano ben studiato con frigorifero anche a doppia anta con soprastanti stipetti e zona vino nell’angolo che si affaccia sul corridoio è un ottimo escamotage per dare uno scopo funzionale, con un look accattivante, ad un’area che si affaccia su un’altra ma che crea una perfetta continuità di vedute tra un ambiente e l’altro. Frigorifero in sala da pranzo   La sala da pranzo oggi giorno non assume più il significato che aveva un tempo, ovvero di avere uno spazio univoco e dedicato in cui inserire tavolo e sedute per i pranzi della domenica o per cene formali. Questo ambiente viene spesso inglobato all’interno di un open space dove non vi è più differenza tra piano di lavoro della cucina e un top su cui consumare i pasti. A chi però piace ancora l’idea di realizzare uno spazio ad hoc ecco che aggiungere un tipico tavolo con sedie o panche e buffet porta oggetti, distanziato ma attiguo alla zona cottura, può essere un buon compromesso che entra in gioco in progettazioni ricercate e con particolari look stilistici.In questa apparente discontinuità è assolutamente gestibile inserire un frigorifero pratico e utile per entrambe le zone e che non stona assolutamente con l’aspetto esteriore di una sala da pranzo che diventa in verità il prolungamento della cucina. Frigorifero in casa: particolare nel living Living! Emblema degli spazi aperti dove da ogni angolazione è possibile vedere tutto ciò che si inserisce al suo interno. Cucina e soggiorno si mescolano e vedere divani accanto al bancone da lavoro o un frigorifero vicino alla console porta tv non crea più nessun allarmismo o inquietudine quando si vive o si è invitati in una casa concepita con questi schemi. Anzi, come in altre circostanze alcuni modelli retrò di frigoriferi, tendono ad inserirsi come delle vere e proprie sculture artistiche all’ interno degli ambienti, assumendo un ruolo da protagonisti in una casa originale e trendy.
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