Casa bellavia/principato
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Al villaggio mosè, in un contesto urbano identificato da un edilizia priva di qualità, una giovane coppia acquista una casa costruita nei primi anni ottanta, la quale evidenzia tutte le caratteristiche costruttive tipiche di quel periodo in sicilia. Lo stato dell’edificio esistente, rimasto in s... Leggi di più
Al villaggio mosè, in un contesto urbano identificato da un edilizia priva di qualità, una giovane coppia acquista una casa costruita nei primi anni ottanta, la quale evidenzia tutte le caratteristiche costruttive tipiche di quel periodo in sicilia. Lo stato dell’edificio esistente, rimasto in stato di abbandono per molti decenni, non era affatto incoraggiante in quanto si presentava fortemente danneggiato e l’aspetto non era dei più confortanti. La committenza, rifiutata l’ipotesi di demolire l’esistente e di ricostruire un nuovo edificio, si dimostra disponibile a prendere in considerazione la possibilità di un intervento che riorganizzi gli spazi interni ed esterni, coinvolgendo anche i prospetti.
La casa sorge decentrata su un lotto regolare di 800 mq circa; rispetto alla quota del lotto, l’edificio ad un unico livello fuori terra poggiava su una quota leggermente più alta. La struttura dell’edificio costituita in muratura portante configurava una suddivisione interna obsoleta, scandita da un lungo corridoio di disimpegno dal quale si accedeva nelle camere da letto, nel bagno e nella cucina.
La prima scelta progettuale è stata quella di riportare l’edificio al volume essenziale, attraverso operazioni di svuotamento, demolizioni di sporgenze, superfetazioni e falde inclinate. Il risultato delle operazioni di resezione compiute sull’edificato e l’inserimento del programma funzionale attraverso il ridisegno degli spazi interni, inducono ad introdurre alcuni nuovi elementi che, pur non aggiungendo metri cubi e senza alterare i parametri dimensionali, ridefiniscono il volume e riconfigurano nuovi spazi abitativi.
Estendendo la superficie interna dell’abitazione verso il giardino si configura una terrazza aperta, coperta da pergolato, sotto la quale viene ricavato un garage. Questa operazione ridisegna lo spazio esterno e lo riparte su due quote differenti; la quota più bassa coincide con la strada esterna e determina l’accesso al lotto che viene caratterizzato da un piazzale di sosta antistante il garage. Il giardino-terrapieno, compreso tra il muro di contenimento e l’edificio, si pone ad una quota più alta e si dispone quasi allo stesso livello dell’abitazione. La connessione tra i due differenti livelli avviene attraverso un nuovo sistema di muri che contengono l’inserimento della scala. Si determina così il percorso pedonale che porta alla casa, la quale poggia, in un lato, su di un alto basamento rivestito in pietra di trani. Una loggia, caratterizzata da frangisoli scorrevoli, precede l’ingresso all’abitazione, corrispondente con la zona giorno, la quale presenta vetrate scorrevoli che si aprono sulla veranda e stabiliscono nuove relazioni con il giardino circostante. Il lato opposto ospita le camere da letto.
Il progetto cerca di reinterpretare, in chiave moderna, alcuni elementi tipici dell’architettura locale e il volume risulta un parallelepipedo compatto di colore bianco.
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