Chiara - Studio Violi
Architetto
03049 - Sant'Elia Fiumerapido (FR)
Riqualificazione del piano di zona torrevecchia
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La periferia romana si caratterizza per due aspetti: quello del tessuto frammentato e saturo dell'abusivismo edilizio, e quello dilatato degli interventi di edilizia economica e popolare. Negli anni '60 allo scopo di migliorare le condizioni abitative dei 'nuclei edilizi', spesso si decise di costru... Leggi di più
La periferia romana si caratterizza per due aspetti: quello del tessuto frammentato e saturo dell'abusivismo edilizio, e quello dilatato degli interventi di edilizia economica e popolare. Negli anni '60 allo scopo di migliorare le condizioni abitative dei 'nuclei edilizi', spesso si decise di costruire i piani in prossimità di essi: i servizi presenti nei pdz, dimensionati per l'utenza di interi quartieri, avrebbero supplito alla mancanza di attrezzature collettive dei quartieri spontanei. Molto spesso però, i pdz sono rimasti incompleti, andando a gravare sui quartieri dal punto di vista abitativo e lasciando disattesa la domanda di servizi. I quartieri dell'edilizia economica e popolare denunciano a chiare lettere la loro appartenenza a una città diversa. Il disegno su scala urbana ha creato quartieri avulsi dall'intorno per morfologia, tipologia, composizione sociale, rigettati dai loro stessi abitanti. Il dibattito architettonico si è occupato spesso di questi giganti della periferia: in alcuni casi si è arrivati alla demolizione (i ponti del laurentino 38), in altri si tenta la via del recupero, cercando di favorire l'integrazione e la continuità tra pdz e intorno. La densificazione può essere la strategia vincente. Contrariamente alle apparenze, spesso i pdz possiedono una densità molto bassa, per via dei grandi spazi verdi che li contraddistinguono. Densificare consentirebbe di raggiungere quella 'massa critica' necessaria per l'inserimento di funzioni diversificate. Non solo nuovi servizi, dunque, ma anche nuovi alloggi, che contribuiscano a rendere più dinamica la composizione sociale del quartiere e favoriscano la mixité sociale. Piuttosto che realizzare nuovi interventi, costruire nei pdz consentirebbe un notevole risparmio ai comuni, sia in termini di suolo pubblico (costruire nella città consolidata piuttosto che contribuire alla crescita della città diffusa), sia in termini di fondi (a roma sono enormi i terreni pubblici inutilizzati). Tutto questo si incrocia con un'altra problematica della città contemporanea, particolarmente forte a roma: la domanda di alloggi sociali. L'ipotesi di progetto, dunque, è di inserire edilizia sociale da destinare all'affitto all'interno del complesso iacp di torrevecchia, sfruttandone gli enormi spazi inutilizzati. L'intervento ha studiato l'intero comparto di riferimento, in maniera da cercare un integrazione del pdz col suo intorno. Le strategie sono state: compattare il verde, compattare l'edificato, dare forza al nodo di scambio accentrandovi anche funzioni di servizio, addensare servizi pubblici e privati lungo la direttrice di via di torrevecchia.
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